Rivoluzione: Russia, 1914-1917



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Guerra, impero, rivoluzione: 
Russia, 1914-1917



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Capitolo I.  La Russia nella Prima guerra mondiale:  
unità patriottica, definizioni del conflitto, rappresentazioni 
del nemico nella propaganda di guerra
Nell’introduzione all’opera in due volumi dedicata alla Prima guerra mon-
diale pubblicata da Einaudi in un’ampliata edizione italiana
1
, i curatori S. Au-
doin-Rouzeau e J.-J. Becker sottolineano il consistente ampliamento dell’oriz-
zonte storiografico verificatosi negli ultimi decenni nell’ambito degli studi sulla 
Prima guerra mondiale, e individuano in particolare nello studio delle rappre-
sentazioni elaborate dai contemporanei uno degli aspetti più significativi di tale 
dilatazione dell’oggetto di ricerca. Si approfondiscono temi quali il ruolo delle 
narrazioni delle atrocità belliche nell’elaborazione dell’immagine del nemico, la 
cultura di guerra con le sue rappresentazioni dell’antitesi civiltà/barbarie, l’im-
maginario patriottico, la costruzione propagandistica del consenso
2
. Questi temi 
sono analizzati attraverso un approccio comparativo di ampio respiro, che però 
continua a privilegiare le esperienze dei paesi occidentali coinvolti nel conflitto, 
relegando ai margini il caso russo, nonostante il ruolo di primo piano svolto 
dall’Impero zarista durante il conflitto.
La marginalità dell’esperienza russa caratterizza molti importanti studi dedi-
cati alla Prima guerra mondiale, come ha rilevato Stephen Norris, autore di uno 
stimolante studio sulla «guerra delle immagini» in Russia durante i periodi di 
mobilitazione bellica: 
la partecipazione della Russia nella Grande guerra è stata fino a tempi recenti ampia-
mente ignorata (…) gli storici continuano in larga misura a considerare la Grande guer-
ra e le sue eredità in un’ottica binaria: l’esperienza del fronte occidentale, che combina 
1
  La Prima guerra mondiale, a cura di S. Audoin-Rouzeau-J.-J. Becker, Torino, Einaudi, 2007, 
vol. 1, p. XXIX.
2
  Spunti interessanti sono contenuti anche in S. Audoin-Rouzeau e A. Becker, La violenza, la 
crociata, il lutto. La Grande Guerra e la storia del Novecento, Torino, Einaudi, 2002.
Capitolo I.  La Russia nella Pri-
ma guerra mondiale


Guerra, impero, rivoluzione: Russia, 1914-1917
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l’immagine della guerra di trincea con la “nascita dell’età moderna” dal punto di vista 
delle sue eredità culturali; e l’esperienza russa, orientale (spesso definita come “la guerra 
sconosciuta”, secondo l’espressione coniata da Winston Churchill), che ha portato il 
bolscevismo in Europa
3
.
Le parole di Norris sono forse troppo perentorie, ma l’impressione di una 
significativa carenza nell’incorporazione del caso russo all’interno dell’orizzon-
te comparativo europeo ci sembra confermata, anche quando, come nel caso 
dell’opera a cura di Audoin-Rouzeau e Becker, esso non è del tutto escluso dalla 
trattazione. Il fatto è, come dimostra la pagina dedicata alla Russia nel contri-
buto di Becker sulle Unioni sacre, che anche laddove ci si sforza di tener con-
to dell’esperienza russa quest’ultima è sommariamente ricostruita sulla base di 
letture storiografiche spesso già superate
4
. In generale va però riconosciuto che 
la diffusa propensione a relegare in secondo piano la vicenda russa negli studi 
generali sulla Prima guerra mondiale è anche il frutto del ritardo maturato sul 
tema innanzitutto dalla storiografia specialistica, dovuto alla rimozione (o alla 
cristallizzazione in formule ideologiche svuotate di contenuti concreti) dell’even-
to nella memoria storica sovietica: «La cultura del periodo di guerra in Russia», 
ha scritto R. Stites, curatore con A. Roshwald di un volume dedicato alla cultura 
europea nella Grande guerra,
è stata fino a tempi recenti poco studiata per una serie di ragioni (…) soprattutto l’as-
senza di una vera memoria storica di quella guerra in Russia, una memoria che è stata 
seppellita sotto il ricordo delle rivoluzioni del 1917 e della successiva guerra civile. Una 
rapida riflessione potrà rammentarci che questo è uno dei molti fenomeni storici che 
hanno diviso psicologicamente la Russia dall’Occidente nel nostro secolo
5
.
3
  S.M. Norris, A War of Images. Russian Popular Prints, Wartime Culture, and National Identity. 
1812-1945, DeKalb, Illinois, Northern Illinois University Press, 2006, pp. 135-136.
4
  Diverso è il caso di alcuni libri collettanei nei quali la trattazione del caso russo è assegnata a 
uno specialista.
5
  R. Stites, Days and Nights in Wartime Russia: Cultural Life, 1914-1917, in European Culture in 
the Great War: the Arts, Entertainment and Propaganda, 1914-1918, a cura di A. Roshwald - R. 
Stites, Cambridge, Cambridge University Press, 1999, p. 8. Sulla persistenza della memoria e 
sulla costruzione del mito della Prima guerra mondiale nell’emigrazione russa, cfr. A.J. Cohen, 
Oh, That! Myth, Memory, and World War I in the Russian Emigration and the Soviet Union, in 
«Slavic Review», LXII, 1, 2003, pp. 69-86.


Capitolo I.  La Russia nella Prima guerra mondiale
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Rivoluzione e guerra civile hanno proiettato sugli anni immediatamente pre-
cedenti una sorta di cono d’ombra
6
, e l’attenzione incentrata sulla disintegrazione 
dell’Impero zarista e sulle radici rivoluzionarie dello Stato sovietico ha indotto 
a trascurare aspetti che sono stati considerati cruciali nell’interpretazione delle 
vicende storiche degli altri paesi europei coinvolti nella Grande guerra: la mobi-
litazione bellica, il patriottismo, l’accelerazione dei processi di nazionalizzazione. 
Lo storico russo V. Noskov, tra i partecipanti al convegno internazionale sul-
la Prima guerra mondiale svoltosi a S. Pietroburgo nel 1998, così introduce il 
proprio contributo dedicato all’immagine della guerra elaborata dall’élite intel-
lettuale russa: 
La gigantesca ombra del 1917 si è proiettata sull’intera storia precedente della Russia, 
offuscando del tutto alcuni eventi, deformandone altri, costringendo a guardare ad essi 
come a tappe fatalmente inevitabili verso la catastrofe nazionale. Ciò ha riguardato in 
grandissima misura la storia della Prima guerra mondiale, che spesso è stata considerata 
solo come una premessa della rivoluzione
7
.
Anche lo studioso inglese P. Gatrell ha rilevato che ovunque si è molto in-
vestito nel ricordare e commemorare la Prima guerra mondiale, tranne che in 
Russia: l’enfasi posta dai bolscevichi nel prendere nettamente le distanze dalla 
«guerra imperialistica» è stata estremamente efficace nel porre in ombra la guerra 
mondiale, tanto più che l’esperienza della guerra civile la ha soppiantata come 
momento violento di gestazione del nuovo regime
8
.
Nell’ultimo quindicennio ha avuto luogo un significativo riorientamento sto-
riografico che ha individuato nella vicenda russa durante la Grande guerra uno 
dei campi più interessanti e proficui di ricerca. Gli studi di P. Holquist hanno 
messo in luce come alcune pratiche statuali di disciplinamento della società at-
6
  Si consultino alcuni siti on-line che raccolgono i manifesti propagandistici diffusi nei paesi 
belligeranti durante la Prima guerra mondiale: quelli russi sono nella grande maggioranza re-
lativi al periodo della guerra civile, al conflitto tra rossi e bianchi, piuttosto che agli anni della 
partecipazione zarista alla Grande guerra. Per una raccolta di manifesti che invece colloca pie-
namente la produzione della Russia zarista accanto a quella europea cfr. Russkij plakat Pervoj 
mirovoj vojny, a cura di N. Baburina, Moskva, Iskusstvo i Kul’tura, 1992.
7
  V. Noskov, «Vojna, v kotoruju my verim»: načalo Pervoj mirovoj vojny v vosprijatii duchovnoj elity 
Rossii, in Rossija i Pervaja mirovaja vojna, a cura di N. Smirnov, Sankt-Peterburg, 1999, p. 326.
8
  P. Gatrell, Russia’s First World War. A Social and Economic History, Harlow, England, Pearson 
Longman, 2005, pp. 255-259.


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