DALL‘ACQUESE
27
L’ANCORA
3 SETTEMBRE 2017
Cortemilia. Un successo la
tradizionale “Festa de l’Unità”
organizzata dal Circolo PD
(partito democratico) di Corte-
milia e Valli, di cui è coordina-
tore il prof. Bruno Bruna, per il
27 e il 29 luglio.
Il programma prevedeva:
giovedì 27, presso lo Sferiste-
rio Comunale, la finale del 14°
“Torneo dei Borghi – memorial
Miché di pallapugno alla pan-
talera (parleremo a parte).
E sabato 29, presso Con-
vento francescano, il conve-
gno: “In ricordo di Cesare Ca-
nonica e Giovanni Filante, pio-
nieri della cooperazione, della
viticoltura eroica e della buona
amministrazione. Le prospetti-
ve per il nostro territorio”.
Il Convegno in ricordo di
Giovanni Filante e Cesare Ca-
nonica, è stato l’evento princi-
pale della Festa dell’Unità.
Un’accurata scelta delle foto-
grafie dei due amministratori,
immortalati in eventi ufficiali,
ma anche nella loro vita priva-
ta, presentate con affetto e
commozione da Loris Filante
ed Emanuela Canonica, ha ac-
compagnato le parole dei di-
versi relatori.
Pietro Cerruti, figlio del fon-
datore della Cantina coopera-
tiva Terrenostre, ha voluto ri-
cordare in modo particolare il
ruolo fondamentale di Filante
nella nascita e nella gestione
della Cantina prima e della Co-
ooperativa carni poi. Filante,
con un impegno continuo e
con una dedizione estrema, ha
saputo far nascere in una terra
difficile come l’Alta Langa una
realtà imprenditoriale che an-
cora oggi, dopo oltre cinquan-
t’anni, produce lavoro e ric-
chezza. Cerruti ha poi ricorda-
to l’impegno politico di Filante,
in particolare nel Partito dei
Contadini, per l’emancipazione
dei quali Giovanni ha combat-
tuto le battaglie più dure, an-
dando anche, quando serviva,
contro corrente.
Lorenzo Novelli ha presen-
tato il lavoro in vigna ed in can-
tina di Cesare Canonica, dagli
anni difficili quando a causa
del fiume inquinato doveva
scrivere Torre B. anziché Bor-
mida sul camion che trasporta-
va i suoi vini, alla nascita della
produzione biologica, resa
possibile anche dalla battaglia
contro l’Acna di cui Cesare è
stato uno dei protagonisti. Lo-
renzo si è assunto l’impegno di
proseguire, in cantina, quanto
Cesare ha saputo costruire ne-
gli anni.
Lido Riba, presidente del-
l’UNCEM, ha ricordato in par-
ticolare l’impegno come ammi-
nistratori dei due uomini, sem-
pre pronti a richiedere inter-
venti a favore del territorio, ma
anche sempre disponibili a da-
re sostegno ed incoraggia-
mento.
Lido ha messo soprattutto in
risalto la coerenza e la lealtà di
Filante e di Canonica, con cui,
in particolare, aveva lavorato
molto per la nascita della Co-
munità Montana Langa delle
Valli.
Mino Taricco, deputato del
Partito Democratico e membro
della Commissione Agricoltu-
ra, ha sottolineato proprio il
grande lavoro fatto dai due uo-
mini per lo sviluppo in partico-
lare del comparto agricolo e
del territorio in generale, che,
grazie alle loro battaglie, ha
compiuto enormi progressi sia
sotto il profilo ambientale che
produttivo. Taricco ha eviden-
ziato come l’azione ammini-
strativa dei due personaggi,
pur estremamente diversi, sia
stata caratterizzata da un forte
legame con i cittadini e con il
territorio.
Sono poi intervenuti Mauro
Noè, sindaco di Cossano Bel-
bo, discepolo di Filante e An-
drea Rizzolo, sindaco di Torre
Bormida, a ricordare quanto
abbiano appreso dai due pre-
decessori e quanto della loro
azione rimanga oggi nei due
paesi. È poi intervenuto Ales-
sandro Durando, presidente di
Confcooperative Cuneo, che
ha voluto sottolineare come Fi-
lante sia stato un vero e pro-
prio precursore della coopera-
zione in provincia.
Grande soddisfazione per la
partecipazione al convegno e
per la qualità degli interventi è
stata espressa dal segretario
del Circolo del PD di Cortemi-
lia Bruno Bruna.
G.S.
Un convegno alla “Festa de l’Unità”
L’Alta Langa ha ricordato
Canonica e Filante
Cortemilia. Venerdì 25 ago-
sto, alle ore 19, in piazza
Oscar Molinari, presso “La
Corte di Canobbio”, Sara Rat-
taro ha presentato il suo ultimo
libro: “L’Amore Addosso”, Pre-
mio Bancarella 2015.
L’incontro è stato oraganiz-
zato da Annalisa Beccuti (tito-
lare della libreria “Liberi tutti”,
in borgo san Pantaleo a Corte-
milia) in collaborazione con la
Corte di Canobbio.
Questo è il 4º aperitivo lette-
rario organizzato, da Annalisa
Beccuti in occasione dei fe-
steggiamenti della Sagra della
Nocciola, gli scorsi anni ha
ospitato Margherita Oggero e
Gianni Farinetti.
Annalisa, in libreria organiz-
za anche laboratori didattici
per le scuole e incontri con a
tema in libreria. Sara Rattaro è
un’autrice genovese di fama
nazionale e non solo. I suoi ro-
manzi sono stati tradotti in 9
lingue. Ha vinto premi impor-
tanti, tra i quali il premio Ban-
carella 2015.
Vi ha assistito un numeroso
pubblico al dialogo tra la
dott.ssa Rattaro ed Annalisa
Beccuti. Nel suo “L’Amore Ad-
dosso”, “La verità è quasi sem-
pre una storia raccontata a
metà”.
Una giovane donna attende
con ansia fuori da una stanza
d’ospedale. È stata lei ad ac-
compagnare li d’urgenza l’uo-
mo che ora è ricoverato in gra-
vi condizioni.
È stata lei a soccorrerlo in
spiaggia, mentre passava per
caso, dice. Non dice – non può
farlo – che invece erano insie-
me, che sono amanti. Lo stes-
so giorno, in un’altra ala del-
l’ospedale, una donna è in at-
tesa di notizie sul marito, vitti-
ma di un incidente d’auto.
Non era con lui al momento
dell’impatto; non era rintrac-
ciabile mentre la famiglia, da
ore, cercava di mettersi in con-
tatto con lei. E adesso, quan-
do la informano che in macchi-
na con il marito c’era una sco-
nosciuta, non sembra affatto
stupita.
La prima donna è Giulia. La
seconda è ancora Giulia. E il
destino, con la sua ironia, ha
scelto proprio quel giorno per
fare entrare in collisione le due
metà della sua vita: da una
parte, quella in cui è, o sem-
bra, una moglie fortunata e
una figlia devota; dall’altra,
quella in cui vive di nascosto
una passione assoluta e sfug-
ge al perbenismo di sua madre
– alle ipocrisie, ai non detti, a
una verità inconfessabile.
Una verità che perseguita
Giulia come una spina sotto
pelle; un segreto che fa di lei
quell’essere così tormentato e
unico, luminoso e buio; un
vuoto d’amore che si porta ad-
dosso come una presenza in-
gombrante, un caos che può
soltanto esplodere.
Perché l’amore è una voce
che non puoi zittire e una forza
che non puoi arrestare. L’uni-
ca spinta che può riportarti a
ciò che sei veramente.
Sara Rattaro torna con
L’amore addosso, a una storia
potente e sincera, che parla di
famiglia e amore, amicizia e
desideri inafferrabili.
Una storia che mette a nudo
gli alibi dietro cui ci nascondia-
mo per paura di ferire o esse-
re giudicati, le bugie che dicia-
mo per amore ma che solo un
amore vero potrà poi perdona-
re.
L’amore addosso è un ro-
manzo in cui è la nostra stessa
vita a raccontarsi tra le pagine
e le emozioni ci arrivano dritte
al cuore.
Al termine rinfresco dolci di
Canobbio e vini dell’azienda
agricola Roccasanta di Perlet-
to.
Presentato il libro della vincitrice del “Bancarella”
Cortemilia, Sara Rattaro
e “L’Amore Addosso”
Cortemilia. Agonismo, spet-
tacolo, divertimento, gioia, tri-
stezza, commozione: tutto
questo è stata la finale tra “San
Pantaleo e “San Michele” del-
la 14ª edizione del “Torneo dei
Borghi alla pantalera”, che do-
menica 27 luglio ha aperto la
“Festa dell’Unità” di Cortemilia.
Rivalità antica e non solo
pallonistica, quella tra i due
borghi principali in cui il fiume
Bormida che l’attraversa divide
la capitale della nocciola. Ri-
manendo nel campo del balôn,
la prima sfida di cui si hanno
notizie certe è del 1892: si gio-
cava davanti alla chiesa di
“San Pantaleo”, con grande
concorso di pubblico e premio
finale di 100 lire e bandiera.
Stranamente, però, la “Gaz-
zetta del Popolo” del 13 ago-
sto di quell’anno che ci dà que-
ste notizie, non ci dice chi vin-
se.
In tempi molto più recenti, ri-
cordo con particolare emozio-
ne, e chiedo scusa per la cita-
zione personale, la nostra vit-
toria e per “nostra” intendo di
“San Michele”, era il 1970 o
1971, io, poco più che venten-
ne, debuttavo in quest’epica
sfida avendo al mio fianco i fra-
telli Carlo e Franco Colombo e
Teresio Dameni, contro gli
“odiati” rivali di “San Pantaleo”,
che in quell’occasione erano i
fortissimi Gino Riverditi “Pe-
sciot”, Enrico Zarri, Beppe Mu-
ratore e Angelo Berretta, pre-
cedentemente quasi sempre
vittoriosi.
Ma torniamo alla finale di
quest’anno. Ha vinto 9-6, dopo
quasi tre ore di lotta sotto l’op-
primente calura di questa torri-
da estate (eccoli l’agonismo, lo
spettacolo, il divertimento), la
squadra di “San Pantaleo”, for-
mata dal “vecchio” Gianfranco
Bosio a buttare sulla pantale-
ra, da Massimo Balocco, Jaco-
po Bosio, Fabio Gallina e dal
grande campione di Melazzo
Piero Galliano, quattro volte
campione d’Italia e ancora in
grado ad ottant’anni portati al-
la grande, di conquistare cac-
ce e quindici decisivi.
Dall’altra parte, per “San Mi-
chele”, il “campau” Gianfranco
Rolando, Carlo Cecchini, Ga-
briele Gazzano, Luca Borella
ed il giovanissimo Giulio Cane.
Alla fine, la gioia dei vincitori,
la tristezza degli sconfitti, in
particolare di Carlo Cecchini,
tante volte finalista ma mai vit-
torioso, la commozione di Ja-
copo Bosio, unico giocatore
presente in tutte le edizioni,
premiato con un’artistica cop-
pa per questo e per la sua de-
cima vittoria, un autentico re-
cord, in questo bellissimo tor-
neo.
Lalo Bruna
Nell’ambito della “Festa de l’Unità”
Cortemilia, 14º torneo
dei borghi alla pantalera
Cortemilia. Ha cambiato squadra, passando
dalla 958 di Santo Stefano Belbo, con la quale
ha vinto gli ultimi due scudetti, alla “Cidimu
group” di Alba, ma in testa al campionato di pal-
lapugno c’è sempre lei, la 22enne studentessa
di Monastero Bormida, Martina Garbarino, au-
tentica pioniera (quando non c’erano ancora i
campionati femminili) pur di poter giocare ne ha
disputati 7 o 8 coi maschi) e indiscussa nume-
ro uno (anche se quest’anno gioca col numero
2, nella sua nuova squadra. L’uno l’ha conser-
vato, giustamente, la veterana e co-capitana
Loretta Saglietti) del balôn in rosa.
«Tra i molti meriti sportivi di questa brava e
simpatica ragazza – spiega Lalo Bruna, per una
vita “braccio destro” in valle dall’ATA del mitico
prof. Piero Sburlati - c’è anche (va bè, un pò
d’ironia non guasta), quello di avermi fatto ri-
scoprire quanto sia bello allenare. L’avevo fatto,
in precedenza, per più di quarant’anni (Stefano
Dogliotti e Oscar Giribaldi miei allievi migliori, li-
mitandomi alla pallapugno), smettendo poi nel
2010 o giù di lì. Ora, da qualche mese, Martina
viene, di tanto in tanto, ad allenarsi nello Sferi-
sterio di Cortemilia, e lavorare con lei è un vero
piacere.
Precisa, puntigliosa, volenterosa, esegue con
abilità i vari esercizi fisico - atletici, dimostrando
doti coordinative notevoli. Col pallone, poi, è
davvero brava, lo “conosce” bene, come si dice
in gergo, batte con buono stile, colpisce con ele-
ganza e discreta potenza sia al volo che al sal-
to.
Se si pensa che, in pratica, si è “fatta da so-
la”, senza mai seguire un vero e proprio piano
di allenamento specifico, si può facilmente im-
maginare quali e quanti margini di migliora-
mento possieda.
Tornando al campionato, lei e le sue compa-
gne dell’Albese (oltre a Saglietti, Roberta Aros-
sa, la presidente - giocatrice Loredana Ferrero,
Paola Bosticardo, Bives Diotti e Alessia Proglio)
hanno chiuso al comando, imbattute, la stagio-
ne regolare e vinto la prima semifinale con Cu-
neo. La finale, insomma con “Andora” o “Santo
Stefano” è dietro l’angolo.
Il maestro Lalo Bruna è ritornato ad allenare grazie alla monasterese
Martina Garbarino e Lalo Bruna
Una fase dell’allenamento nello sferisterio
cortemiliese.