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P
ER COMPRENDERE LA
“
TERRA INCOGNITA
”
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TRATEGIE COMUNICATIVE DELLA
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Diego Poli
A partire dal tardo Cinquecento e ancor più nel Seicento, le notizie che i Gesuiti
diffondono per l’Europa creano una utopia fascinosa dell’Oriente estremo e della Cina
in particolare. La sua articolata organizzazione statale, la gerarchia e la burocrazia,
la polimorfia religiosa e rituale, la complessità cerimoniale, la mediazione grafica,
le conoscenze scientifico-tecnologiche rappresentano i tratti che, così come avevano
spiazzato non poco i missionari, riempiranno di stupore l’Occidente, ancora per
una volta dopo i racconti di Marco Polo sul Catai, e diverranno materia di
disquisizione intellettuale sulla sua antichissima civiltà.
L’Oriente estremo viene a rappresentare una dimensione geografica privilegiata
nella pianificazione pastorale controriformista: sul piano pastorale, a motivo delle
auspicate abbondanti messi di convertiti, sul piano dogmatico, alla ricerca della
prova sperimentale della verità del Cristianesimo e dell’universalismo del
Cattolicesimo.
Il nuovo apporto conoscitivo funge quindi da stimolo alle ricerche improntate
alla filosofia dell’universalismo, nel tentare di ritrovare la dimostrazione “lontana”
della validità di principi e la teologia missionologica accoglie il pensiero cinese
all’interno dei suoi temi argomentativi. L’Europa viene a conoscere una morale
prodotta dalla coscienza dell’uomo, che non discende dal dogma, per essere invece
suggerita dall’esperienza; questa, pur essendo priva di virtù ideali, è il prodotto
dell’equilibrio fra passione e ragione.
Era inevitabile che l’Oriente divenisse anche l’obiettivo commerciale all’interno
dei patronati delle monarchie di Spagna e di Portogallo e delle compagnie
commerciali appositamente istituite dagli Inglesi e dagli Olandesi. Ma questo apre
al capitolo storico sugli interessi delle strategie politiche e militari del colonialismo
europeo e sulle interferenze che questi fattori esterni hanno prodotto sulle
missioni. Da qualche tempo sono state iniziate indagini puntuali e settoriali, anche
in rapporto con la situazione finanziaria e sui riflessi che questa ha esercitato sulla
capacità penetrativa dell’apostolato e sui suoi risvolti comunicativi.
1
Le opere di maggiore successo, il cui impatto è servito a fissare i termini della
questione estremo-orientale, si diffondono con grande rapidità e appartengono
quasi tutte agli ambienti gesuitici, o comunque da essi traggono notizia, giacché i
Francescani e i Domenicani arriveranno in Cina verso il 1630.
Tranne qualche eccezione. Le informazioni cominciano a pervenire con il
Tractado, Evora 1569, del Domenicano portoghese Gaspar da Cruz, con la Historia
de las cosas mas notables… del gran Reyno dela China, Roma 1585, dell’Agostiniano
1
Per il Giappone cfr. Üçerler, 2004.