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NORMATIVA E PROCEDURE
Punti salienti della normativa italiana sugli stranieri
LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE DELL’EVOLUZIONE
DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA
I flussi migratori sono iniziati in Italia timidamente a partire dalla metà degli
anni ‘70 e sono proseguiti con ritmi blandi per tutti gli anni ‘80 (il 1986 fu
l’anno della prima legge sull’immigrazione), per assumere la dimensione di
fenomeno di massa negli anni ‘90, dopo la caduta del muro di Berlino e la
fine in Europa dei blocchi politici contrapposti.
Gli immigrati (comunitari e non) erano mezzo milione nel 1987, superarono
il milione solo dieci anni dopo e quindi, con incrementi più accentuati, il
milione e mezzo nel 2002, i 2 milioni nel 2004, i 3,5 milioni nel 2006, per
arrivare alla soglia i 5 milioni nel 2013.
1970: appena 13.838 soggiornanti (solo nel 1979 vengono superate le
200mila unità).
1986: prima legge sull’immigrazione e prima regolarizzazione prevista dal
legislatore, seguite ad altre circolari disposte solo a livello ammini-
strativo.
1987: oltre mezzo milione di soggiornanti.
1990: seconda legge sull’immigrazione e seconda regolarizzazione, con più
di 200mila beneficiari.
1995: terzo provvedimento (decreto legge non convertito in legge) e terza
regolarizzazione, con più di 250mila beneficiari.
1997: oltre 1 milione di soggiornanti.
1998: quarta legge sull’immigrazione e quarta regolarizzazione, con più di
250mila beneficiari.
2002: quinta legge sull’immigrazione, oltre 1,5 milioni di soggiornanti e
ulteriore regolarizzazione con più di 700mila domande.
2004: oltre 2 milioni di soggiornanti.
2005: oltre 3 milioni di soggiornanti.
2007: oltre 4 milioni di stranieri residenti.
2009: ultima legge sull’immigrazione (il cosiddetto “pacchetto sicurezza”) e
regolarizzazione con circa 300mila domande.
2010: 4,5 milioni di cittadini stranieri regolari.
2012: ultima regolarizzazione collegata con la nuova normativa che introduce
sanzioni nei confronti di datori di lavoro che impiegano in modo
irregolare cittadini non comunitari ed estensione da 6 a 12 mesi del
periodo in cui un immigrato disoccupato può trattenersi in Italia per
la ricerca di un nuovo posto di lavoro (legge 28 giugno 2012, n. 92).
2013: 5 milioni i cittadini stranieri stimati in Italia.
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NORMATIVA E PROCEDURE
La cooperazione
con i Paesi Terzi pre-
vista attraverso gli accordi di riammissione con-
siste non solo nel convincere questi ultimi ad
accettare il reingresso dei propri cittadini, ma
anche nel mettere a loro disposizione un aiuto
a livello di consulenza, assistenza ed equipag-
giamento tecnico, come anche un sostegno fi-
nanziario per l’istituzione di Centri in cui acco-
gliere queste persone al momento della riam-
missione.
Inoltre, dal 1998 i decreti flussi annuali pre-
vedono “quote privilegiate” a favore degli Stati
firmatari di detti accordi, determinate con decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nei
decreti flussi del 2006, del 2008 e del 2009 le
quote stabilite sono risultate superiori alle do-
mande effettivamente presentate, mentre in
anni più recenti le quote sono risultate sottosti-
mate rispetto all’effettivo bisogno. Finora hanno
fruito di queste quote 25 Paesi Terzi, tra i quali
il Marocco.
Il 2009 è stato un anno singolare perché non
sono state stabilite delle quote d’ingresso,
mentre è stato approvato un provvedimento di
regolarizzazione per i lavoratori domestici.
Nel 2010, le quote più alte sono state attribuite
all’Egitto (8.000 posti) e alla Moldavia (5.200
posti), mentre al Marocco ne sono spettate
4.500.
Nell’ambito del decreto flussi è possibile
chiedere la conversione del permesso di sog-
giorno per studio o formazione professionale in
corso di validità in permesso di soggiorno per
lavoro autonomo. Ad esempio, nel decreto
flussi 2010 sui lavoratori stagionali, è stato pre-
visto di convertire fino a 1.500 posti la presenza
per studio in lavoro autonomo e di assegnare
2.000 posti a cittadini non comunitari che
abbiano completato appositi programmi di for-
mazione ed istruzione ai sensi dell’art. 23 del
Testo Unico 286/1998.
Il decreto flussi stagionali 2011 ha previsto
60.000 quote di ingresso per lavoratori occupati
nel settore agricolo o turistico, provenienti da
Paesi che hanno firmato con l’Italia accordi di
gestione dei flussi migratori, incluso il Marocco,
prevedendo per la prima volta la possibilità di
presentare richiesta di nulla osta pluriennale
per quei lavoratori che abbiano fatto ingresso
in Italia per prestare lavoro stagionale per
almeno due anni consecutivi.
Le quote di ingresso pianificate nel 2012 ri-
guardavano inizialmente 35.000 ingressi per
lavoro stagionale, 4.000 ingressi per lavoratori
coinvolti in progetti di formazione prepartenza
e 10.000 ingressi per formazione professionale
in Italia, cui si sono aggiunte ulteriori 13.850
quote di ingresso (di cui 2.000 lavoratori auto-
nomi; 1.250 conversioni in lavoro autonomo;
10.500 conversioni in lavoro subordinato e 100
dedicate a lavoratori subordinati o autonomi di
origine italiana).
Gli accordi che riguardano la regolamentazione
e la gestione dei flussi migratori per motivi di
lavoro hanno coinvolto il Marocco, l’Egitto, la
Moldavia, l’Albania e lo Sri Lanka (mentre è in
fase di negoziazione un accordo analogo con
la Tunisia).
Quote privilegiate nel decreto flussi
e accordi in materia di lavoro