Il filosofo E. von Hartmann (1842-1906) analizza il mondo della vita inconscia: la vita dell’uomo è sorretta da una pulsione cieca, da una volontà inconscia che si traduce in forme mentali e storiche; la più alta espressione vitale è la pulsione sessuale. Lo psichiatra W. Neumann (1814-1884) espone un indirizzo psicopatologico fondato sul “conflitto” nell’anima fra le forze generatrici e quelle distruttive; l’energia vitale è identificata con la pulsione sessuale che, qualora insoddisfatta, genera angoscia e sintomi psichiatrici, come ossessioni, fobie per lo sporco, crisi isteriche e così via.
In Germania nella prima metà del XIX secolo la psichiatria è caratterizzata da questo indirizzo psicologico-filosofico in contrasto con il modello neurofisiologico e neuro-anatomico. In Germania nella prima metà del XIX secolo la psichiatria è caratterizzata da questo indirizzo psicologico-filosofico in contrasto con il modello neurofisiologico e neuro-anatomico. J.C.A. Heinroth ritiene che le malattie psichiche nascano dalla colpa, dal peccato e dall’orgoglio; questi vissuti determinano il “pathos” e da ciò la sintomatologia. Anche per C.W. Ideler i disturbi psichici rappresentano delle “passioni esagerate”; tuttavia egli ammette che esiste un tipo di malattia mentale che insorge in seguito a disturbi “somatici”, che chiama “follia sintomatica”.
J.C.A. Heinroth, di fede luterana, esprime le sue idee sulla malattia mentale in un linguaggio religioso. J.C.A. Heinroth, di fede luterana, esprime le sue idee sulla malattia mentale in un linguaggio religioso. Le malattie mentali sono una conseguenza del peccato, il quale fa perdere all‘anima la sua libertà. Il rimedio è la rieducazione morale alla luce della verità rivelata. Ha il merito di aver riconosciuto nei conflitti interiori una delle sorgenti della malattia mentale. “Se Heinroth invece di ‘peccato‘ avesse usato l‘espressione ‘senso di colpa‘, sarebbe stato riconosciuto più facilmente come precursore della psicoanalisi.“ (Alexander e Selesnick)
Le pulsioni aggressive sostengono le convinzioni deliranti, tanto più gravi quanto maggiore è la rabbia e l’invidia. Nel malato mentale, per Heinroth, “esiste un piano divino originario frustrato […] per bassi stadi di sviluppo dell’autoconsapevolezza; […] predominando le passioni […] emerge così la malattia mentale”. Le pulsioni aggressive sostengono le convinzioni deliranti, tanto più gravi quanto maggiore è la rabbia e l’invidia. Nel malato mentale, per Heinroth, “esiste un piano divino originario frustrato […] per bassi stadi di sviluppo dell’autoconsapevolezza; […] predominando le passioni […] emerge così la malattia mentale”. La malinconia è metafora di “rabbia trattenuta a seguito di una grave perdita, […] mentre la mania è niente altro che una elevata collera in un soggetto conscio della propria aggressività a causa di un temperamento distruttivo».
Il neurofisiologo G. Fechner (1801-1887) formula il “principio della stabilità”, meta di tutti gli organismi viventi. Egli formula il rapporto tra energia e rappresentazione mentale e il concetto della “costanza” dell’attività psichica e quello della tendenza della mente alla ripetizione. Il neurofisiologo G. Fechner (1801-1887) formula il “principio della stabilità”, meta di tutti gli organismi viventi. Egli formula il rapporto tra energia e rappresentazione mentale e il concetto della “costanza” dell’attività psichica e quello della tendenza della mente alla ripetizione. La psichiatria romantica ha un influsso decisivo sulla nascita del movimento psicoanalitico; essa agisce peraltro anche sull’indirizzo psichiatrico-clinico tradizionalmente fondato su concezioni biologiche, specie per l’interpretazione dei disturbi mentali minori, le cosiddette “psiconevrosi”.
Illustrazione da C. Lombroso - Illustrazione da C. Lombroso - L’uomo delinquente
Nella seconda metà del XIX secolo si afferma una psichiatria basata su: Nella seconda metà del XIX secolo si afferma una psichiatria basata su: Organicismo e assimilazione della psichiatria alla neurologia con centralità delle indagini anatomo e fisio-patologiche. Interesse per l’ereditarietà. Rifiuto di ogni eziologia psicologica e valorizzazione dell’osservazione obiettiva, dell’esperimento e dell’uso di test psicometrici. Sviluppo della nosografia psichiatrica. Piena medicalizzazione della psichiatria: per ogni malattia psichiatrica dovrebbe essere possibile individuare una forma clinica tipica e una causa.
Paralisi Progressiva (o Paralisi Generale) Paralisi Progressiva (o Paralisi Generale) Malattia cronica, dallo sviluppo lento, caratterizzata da una sintomatologia imponente sul piano neurologico (disturbi della parola e della motricità) e psichiatrico (disturbi intellettivi, delirio, demenza), inizialmente ritenuti appartenere a malattie diverse. A.L.J. Bayle (1799-1858) attraverso un’ampia casisitica documenta che i sintomi neurologici e quelli mentali sono l’espressione di un’unica malattia, dovuta a una infiammazione cronica alle meningi. Esmarch e Jessen (1857) avanzano l’ipotesi che la paralisi progressiva origini dalla sifilide. Solo nel 1911 Hideyo Noguchi riesce a dimostrare la presenza della spirocheta sifilitica nel SNC.
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