L. Del Pistoia



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Jean Colombier (1736-1789): “E’al più debole e al più disgraziato che la società è debitrice della protezione e della cura più diligente”.

  • Jean Colombier (1736-1789): “E’al più debole e al più disgraziato che la società è debitrice della protezione e della cura più diligente”.

  • “Il maltrattamento e le busse dovrebbero essere ritenuti crimini da punire esemplarmente.”

  • Altre voci si levano in tutta Europa a favore di un trattamento più umano dei malati mentali: Anton Müller (1755-1827), Vincenzo Chiarugi (1759-1820) e William Tuke (1732-1822).



Joseph Daquin (1733-1815):

  • Joseph Daquin (1733-1815):

  • “Ho capito, comunque, che il processo di cura della alienazione dovrebbe essere analogo al metodo usato nello studio della storia naturale, e che solo negli ospedali si possono osservare i veri aspetti sotto cui si presenta la malattia, descriverne la storia, adeguare i metodi terapeutici che non possono certo essere sempre gli stessi in tutte le varietà di disturbi mentali, liberarsi da tutti i pregiudizi comuni intorno ai vari tipi di alienazione, e applicare in ogni caso un trattamento morale.”

  • (La philosophie de la folie, 1791)



Primario dell’ospedale Bicêtre e in seguito della Salpêtrière durante la Rivoluzione e il Terrore, e poi sotto Napoleone.

  • Primario dell’ospedale Bicêtre e in seguito della Salpêtrière durante la Rivoluzione e il Terrore, e poi sotto Napoleone.

  • Appena arrivato a Bicêtre vuole subito togliere ceppi e catene, incontrando tuttavia non pochi ostacoli da parte dei comitati rivoluzionari.

  • Sospettato di ospitare nel suo ospedale preti ed emigrati, un giorno rischia di essere linciato da una folla inferocita e viene difeso da un suo paziente che aveva liberato dalle catene.



Pur riconoscendo nell’ambito della psichiatria l’apporto di Ippocrate, Areteo e Celio Aureliano, ritiene di sentirsi più vicino agli autori che hanno inquadrato le malattie mentali come epifenomeni di violente passioni: agli Stoici, a Platone, Plutarco, Cicerone e Seneca.

  • Pur riconoscendo nell’ambito della psichiatria l’apporto di Ippocrate, Areteo e Celio Aureliano, ritiene di sentirsi più vicino agli autori che hanno inquadrato le malattie mentali come epifenomeni di violente passioni: agli Stoici, a Platone, Plutarco, Cicerone e Seneca.

  • Ritiene che le Tusculanae di Cicerone, come le opere di van Helmont, di Stahl, di Locke e Condillac, siano basilari per l’approccio psicopatologico.

  • Propende per una concezione radicalmente anti-organicista della malattia mentale. Il luogo di origine della follia non è il corpo con le sue lesioni, ma la mente con i suoi eccessi.



Vi sono due tipologie cliniche :

  • Vi sono due tipologie cliniche :

  • La prima si caratterizza per una forte vulnerabilità passionale-emotiva agli avvenimenti esterni. La follia nasce da reazioni passionali ed emotive eccezionalmente intense che il soggetto non riesce a tollerare.

  • La seconda si caratterizza per la tendenza del soggetto a sviluppare spontaneamente passioni persistenti ed intensissime – terrore della morte, fanatismo religioso, passioni sentimentali. In questo caso la follia scaturisce dall’interno. (Traité médico-philosophique)

  • In entrambi i casi il terreno su cui la follia si innesta è una vita affettiva esasperata, ipertrofica.



Estromesso come sede anatomica della malattia mentale, il corpo ritorna in gioco come luogo dove la crisi acuta si annuncia e si sviluppa.

  • Estromesso come sede anatomica della malattia mentale, il corpo ritorna in gioco come luogo dove la crisi acuta si annuncia e si sviluppa.

  • La zona del corpo più interessata all’avvenimento della crisi è l’addome, nella regione epigastrica.

  • “Una emozione umana assolutamente incorporea è una non-entità.” (W. James)

  • “Gli insensati, al preludio degli accessi, si lamentano di una costrizione alla regione dello stomaco, di un disgusto per il cibo, di un’ostinata costipazione.”



Nella sua Nosografia filosofica per primo isola le nevrosi:

  • Nella sua Nosografia filosofica per primo isola le nevrosi:

  • “Spasmi, convulsioni, coma, paralisi originano da lesioni del cervello, […] ma d’altro canto l’ipocondria, l’isteria, la mania e la malinconia originano da cause morali e con tipiche emozioni che sono sentite nella regione epigastrica.

  • Tali malattie hanno origine viscerale e si trasmettono per simpatia al cervello; […] specie nella recente civiltà dove si assiste ad uno stravolgimento delle regole della natura e all’oblio delle leggi morali e quindi ad un aumento delle nevrosi, […] malattie funzionali del cervello; […]

  • Esse possono essere comprese solo con un approccio filosofico e morale e la loro cura non può essere attuata solo con farmaci.”



I mezzi per combattere la follia devono essere a loro volta di natura passionale e morale.

  • I mezzi per combattere la follia devono essere a loro volta di natura passionale e morale.

  • Morale (accezione degli idéologues) indica sia la sfera dei processi mentali cognitivi e affettivi, sia il campo dei comportamenti e delle pratiche umane.


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