L. Del Pistoia


Si richiama alle teorie di Bouffon e Lamarck (Morel, Magnan, Krafft-Ebing)



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Si richiama alle teorie di Bouffon e Lamarck (Morel, Magnan, Krafft-Ebing).

  • Si richiama alle teorie di Bouffon e Lamarck (Morel, Magnan, Krafft-Ebing).

  • La follia esprime il segno più evidente del processo degenerativo biologico.

  • Essa si collega a una costellazione di stigmate degenerative di carattere fisico, intellettuale e morale.



Nella prima metà del XIX secolo i profondi cambiamenti sociali in rapporto alla rivoluzione industriale e alla caduta dell’antico regime sono ritenuti la causa determinante del deciso aumento dei disturbi mentali.

  • Nella prima metà del XIX secolo i profondi cambiamenti sociali in rapporto alla rivoluzione industriale e alla caduta dell’antico regime sono ritenuti la causa determinante del deciso aumento dei disturbi mentali.

  • Golgi, rifacendosi al modello degenerativo di Morel, rileva come nelle famiglie dei “folli” siano sempre presenti malattie gravi: epilessia, criminalità, alcolismo, pellagra, isteria, cretinismo, tubercolosi, suicidi, omicidi.

  • Questi dati riflettono più probabilmente le miserabili condizioni sociali del tempo.



Ha il merito di aver individuato tra le cause “degenerative” in particolare delle classi povere e lavoratrici le carenze alimentari e le condizioni anti-igieniche di lavoro e di abitazione; e di aver dato un notevole contributo a rimuoverle.

  • Ha il merito di aver individuato tra le cause “degenerative” in particolare delle classi povere e lavoratrici le carenze alimentari e le condizioni anti-igieniche di lavoro e di abitazione; e di aver dato un notevole contributo a rimuoverle.

  • Il Manicomio assume una funzione per lo più custodialistica riguardante i soggetti che per il loro deterioramento mentale non sono più compatibili con la convivenza civile.

  • E’incentrato sulla colonia agricola e sulle “lavorazioni” – un trattamento basato sul lavoro a orientamento pedagogico.



Seguendo la scia di ipotesi sostenute da ambienti filosofici tesi a elogiare la stabilità sociale e individuale dell’“Ancient Régime”, avvalora l’esistenza di un processo di degenerazione che comporta la malattia mentale.

  • Seguendo la scia di ipotesi sostenute da ambienti filosofici tesi a elogiare la stabilità sociale e individuale dell’“Ancient Régime”, avvalora l’esistenza di un processo di degenerazione che comporta la malattia mentale.

  • Lo psichiatra è custode di una umanità degradata, mentalmente alterata e socialmente al limite di condizioni di vita disumane.



L’osservazione documenta come questi malati appartengano a gruppi familiari dove alcoolismo, oligofrenia, epilessia, criminalità e disturbi psichici sono presenti oltre la norma statistica.

  • L’osservazione documenta come questi malati appartengano a gruppi familiari dove alcoolismo, oligofrenia, epilessia, criminalità e disturbi psichici sono presenti oltre la norma statistica.

  • Morel sostiene che la società moderna rappresenta un fattore “degenerativo” che altera la struttura dell’organismo e che tale “deviazione” si trasmette ai discendenti.

  • La specie umana è formata da due distinte varietà, una naturale e una malata; quest’ultima costituisce il risultato di un’azione “negativa dell’ambiente […], motivo per cui lo psichiatra deve cercare di migliorare i destini fisici, morali e intellettuali dell’umanità.”



Pensa, come Morel, che la civiltà favorisca l’aumento delle malattie mentali perché chiede un’aspra lotta per la vita: gli individui “degenerati”, incapaci di affrontarla, cadono, perché hanno un cervello debole.

  • Pensa, come Morel, che la civiltà favorisca l’aumento delle malattie mentali perché chiede un’aspra lotta per la vita: gli individui “degenerati”, incapaci di affrontarla, cadono, perché hanno un cervello debole.

  • E’ autore della Psychopathia sexualis (1886), il primo tentativo di studio sistematico, quasi "enciclopedico“, di tutti i comportamenti sessuali devianti.

  • Esistono malattie mentali che esprimono una “legge biologica decisiva” a carattere ereditario-degenerativo che configura una costituzione neuropatica.



  • Inizia un processo di critica all’interpretazione psico-emotivo-reattiva dei disturbi mentali puntualizzando il ruolo decisivo, nelle malattie mentali, svolto dalla patologia del cervello.

  • “Le malattie mentali sono malattie del cervello”



Ha una profonda capacità di sintesi e di concettualizzazione; vede nella sintomatologia un epifenomeno di un disturbo funzionale neurochimico di specifici sistemi cerebrali.

  • Ha una profonda capacità di sintesi e di concettualizzazione; vede nella sintomatologia un epifenomeno di un disturbo funzionale neurochimico di specifici sistemi cerebrali.

  • Si dimostra convinto dell’esistenza di un’unica malattia mentale (la c.d. Psicosi Unica), nata da squilibri neurochimici, che assume forme cliniche diverse in relazione all’azione sul fattore eziologico di diverse comorbilità: temporali, storiche, patoplastiche, internistiche, neurologiche e così via.



Le diagnosi si devono fare soltanto sulla base delle cause e le cause sono sempre fisiologiche.

  • Le diagnosi si devono fare soltanto sulla base delle cause e le cause sono sempre fisiologiche.

  • “La psichiatria e la neuropatologia non sono che un settore solo, nel quale si parla un solo linguaggio e in cui vigono le medesime leggi.”


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