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![](/i/favi32.png) MicroeconomiaIl costo economico e il costo contabile
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səhifə | 25/87 | tarix | 19.12.2023 | ölçüsü | 9,18 Mb. | | #151433 |
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Gli economisti attribuiscono al termine costo un significato diverso da quello che gli attribuiscono i contabili.
I contabili tendono ad avere un approccio retrospettivo alle operazioni e alle finanze d’impresa.
Gli economisti si concentrano sul cosiddetto costo economico, ovvero il costo di impiegare le risorse nella produzione. L’aggettivo economico si suggerisce di tenere distinti i costi che l’impresa può e quelli che l’impresa non può controllare.
Il costo-opportunità
Il costo-opportunità è il costo delle opportunità a cui si rinuncia quando le risorse dell’impresa non sono destinate al miglior uso possibile.
I costi sommersi
Per quanto i costi-opportunità non siano spesso immediatamente visibili, vanno sempre inclusi nelle decisioni economiche. L’esatto contrario vale per i costi sommersi: spese già sostenute che non possono essere recuperate. Un costo sommerso è di solito visibile, ma dopo essere stato sostenuto deve essere sempre ignorato nelle decisioni economiche future.
Dato che un costo sommerso non può essere recuperato, non deve influire sulle decisioni dell’impresa.
I costi fissi e i costi variabili
Il costo totale si divide in due componenti:
Costo fisso (CF): un costo che non varia in funzione del livello di produzione e che può essere eliminato solo cessando l’attività d’impresa.
Costo variabile (CV): un costo che varia in funzione del livello della produzione.
Il costo fisso è indipendente dal livello di produzione, cioè deve essere sostenuto anche se la produzione è nulla; l’impresa può eliminarlo solo cessando l’attività.
Quali costi siano variabili e quali fissi dipende dall’orizzonte temporale preso in considerazione. Nel breve periodo, la maggior parte dei costi sono fissi; in un orizzonte temporale più lungo la maggior parte dei costi diventa variabile.
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