76
L. m
aGanzani
, Ripae fluminis e dissesti idrogeologici
[pp. 61-84]
zione dei fiumi in canali secondari, a loro volta distribuiti in una rete
capillare di canalette destinate all’irrigazione dei singoli poderi
41
: ciò,
oltre a realizzare “un razionale sistema di irrigazione”, costituiva anche
“un’efficiente valvola di sicurezza contro i pericoli di inondazione delle
zone più declivi, in quanto in caso di necessità possibile allegge-
rire la portata e l’onda d’urto della piena deviando parte della fiumana
nei canali artificiali”
42
. particolarmente rinomato è l’intervento di mar-
co emilio scauro realizzato alla fine del ii sec. a.c. a valle di piacenza
verso parma e destinato a scongiurare le piene del po (che si gonfiava
particolarmente per la confluenza col trebbia) attraverso l’escavazione
di canali scolmatori paralleli al fiume in cui far confluire parte delle sue
acque (strabo, Geogr. 5.1.11)
43
.
È noto, inoltre, che nelle aree centuriate i romani solevano lasciare
al fiume, soprattutto nei meandri, bacini laterali di espansione privi
di limitatio
44
, proprio al fine di proteggere dalle piene gli abitati rurali
que. Considerazioni in tema di assetti agrari nell’ager Campanus, in la romanizzazione della
campania antica 1, napoli, 2002, p. 94 ss.; m. c
aLzoLari
, Modello, realtà e connotazioni
degli insediamenti romani cit., p. 323 ss. ancora utilissimo K.d. W
hite
,
Roman farming,
ithaca – new York, 1970, p. 146 ss. nelle regioni aride, a scopo di irrigazione, i romani
realizzavano anche possenti dighe: da ultimi, sul tema, a. P
rieto
,
Les guerres de l’eau dans
l’Hispanie romaine, in vers une gestion intégrée de l’eau dans l’empire romain, atlante te-
matico di topografia antica, xvi supplemento, roma, 2008, p. 82; F. d
e
m
atteo
,
Villa di
Nerone a Subiaco. Il complesso dei Simbruina Stagna, roma, 2005, p. 87 ss. il cd. bronzo di
agòn, recentemente pubblicato (F. b
eLtrán
L
Loris
,
An irrigation decree from Roman Spain:
the Lex Rivi Hiberensis, in Jrs 96, 2006, 147 ss.), documenta di una struttura sul fiume
ebro presso saragozza che alimentava un lungo canale di irrigazione.
41
esempi in r. t
homas
, a. W
iLson
, Water supply for Roman farms in Latium and south
Etruria, in papers of the British school at rome 62 (1994), p. 141 ss. cfr. anche n.a.
s
mith
,
Roman Canals, in transactions of the newcomen society 49 (1977), p. 75 ss. con
le numerose fonti letterarie citate.
42
e. m
attiocco
, F. v
an
W
onterGhem
, Sistemi irrigui nel territorio dei Peligni tra
antichità e medioevo, in interventi di bonifica agraria nell’italia romana, atlante tematico di
topografia antica 4 (1995), p. 201.
43
p.l. d
aLL
’a
GLio
,
Considerazioni sull’intervento di Marco Emilio Scauro nella pianura
Padana, interventi di bonifica agraria nell’italia romana, atlante tematico di topografia
antica 4 (1995), p.87 ss.
44
p.l. d
aLL
’a
GLio
,
Centuriazione cit., p. 20; g. m
archetti
, p.l. d
aLL
’a
GLio
,
Ge-
omorfologia e popolamento antico nel territorio piacentino, in storia di piacenza, i, dalle
origini all’anno mille, piacenza, 1990, p. 666; F. b
erti
, c. c
orneLio
c
assai
, P. d
esantis
,
Proposte cit, p.164 s. privo di segni di centuriazione è anche il delta del po a causa delle
77
L. m
aGanzani
, Ripae fluminis e dissesti idrogeologici
[pp. 61-84]
delle vicinanze, spesso situati sulle alture
45
.
certo, come ricorda plinio il vecchio alludendo alle piene del po,
difficilmente tali opere si rivelavano risolutive a fronte dell’impeto inar-
restabile dei grandi fiumi
46
, ma ad ogni catastrofe seguiva la ripresa
del controllo antropico sul territorio perché – come dice strabone a
proposito del po “l’esperienza supera anche le più grandi difficoltà”
(geogr. v.1.5)
47
. viceversa, in età tardo-antica, con la diminuzione del
presidio umano sulle aree fluviali, le
coltivazioni lasciarono per lo più il
posto all’incolto, alle selve e alle paludi e le opere di regimazione, senza
la necessaria manutenzione, persero d’efficacia o addirittura favorirono
gli impaludamenti
48
.
di fronte ad interventi di tale portata, è lecito domandarsi quale
sia stata la posizione dei giuristi, vale a dire se, dai loro scritti, sia rin-
tracciabile una qualche partecipazione all’elaborazione dogmatica dei
condizioni morfologiche, idriche e vegetazionali della zona: J. o
rtaLLi
,
I Romani nel Delta:
una prospettiva archeologica, in Uomini, territorio e culto dall’antichità all’alto medioevo,
comacchio (Fe), 2006, p. 241 s.
45
r. t
homas
, a. W
iLson
, Water supply cit., p. 173: “a major characteristic of roman
farm sites is their location in areas of relatively low-relief hills. … the archaeological find-
ings accord closely with columella’s expressed preference for siting a villa halfway up a
slope, away from swampy ground in the valley bottom (de Re Rustica 1.4.10)”. J. o
rtaLLi
,
I Romani nel Delta cit., p. 243 s.; m. c
aLzoLari
,
Territorio e insediamenti cit., p. 89; i
d
.,
Interventi di bonifica cit., p. 14; i
d
., Modello, realtà e connotazioni degli insediamenti romani
cit., 326 ss. la scelta delle alture come sedi abitative, anche per sottrarsi al pericolo di inon-
dazioni, è attestata fin dall’età protostorica: e. m
attiocco
, F. v
an
W
onterGhem
,
Sistemi
irrigui cit., p. 198; s. b
onardi
, P.L. d
aLL
’
aGLio
, G. m
archetti
,
Geomorfologia e vicende
storiche: la pianura Piacentina tra T. Nure e T. Ongina, in padusa 21 (1985), p. 137 ss.
46
in Nat. Hist. 3. 119-121, plinio ricorda che il po permane “gravis terrae, quamquam
diductus in flumina et fossas inter ravennam altinumque”. cfr.,
con altri esempi, F. b
or
-
ca
, Stagna, paludes cit., p. 124 e nt. 32.
47
m. c
aLzoLari
, Modello, realtà e connotazioni degli insediamenti romani cit., p. 324 e
nt. 11 (con le fonti citate).
48
p.l. d
aLL
’a
GLio
, G. m
archetti
,
La distribuzione e le persistenze della centuriazione
in funzione dell’evoluzione fisica del territorio: alcuni esempi applicati all’Emilia occidentale,
in l’italia che cambia. il contributo della geografia, iv. contributi, catania, 1989, p. 528
s.; iid., Attività antropiche cit., p. 77; s. b
onardi
, P.L. d
aLL
’
aGLio
, G. m
archetti
,
Geo-
morfologia e vicende storiche cit., p. 141; r. m
otta
,
Il fiume e l’assetto topografico urbano e
territoriale nel Medioevo, in tevere un’antica via per il mediterraneo, roma, 1986, p. 121
s. ma a roma la manutenzione delle rive e la cura del tevere non fu del tutto tralasciata in
età postclassica: J. L
e
G
aLL
, Il Tevere cit., p. 377 ss.