185
L. m
aGanzani
, Lex rivi hiberiensis
[pp. 171-185]
de granada xxi (2011), pp. 9-56; a. torrent, Las acciones populares en la lex rivi
Hiberiensis, in ridrom ix (2012), pp. 104-172; id.,
Los publicani en la ex rivi
Hiberiensis, in rivista di diritto romano xiii (2013), pp. 1-10; id.,
‘Lex rivi Hi-
beriensis’: desde el proceso formulario a la ‘cognitio extra ordinem’, in index, Quaderni
camerti di studi romanistici, 41 (2013), pp. 437-454; id., Estructuras politicas
menores en la Tarraconense de epoca adrianea: el pagus en la lex rivi Hiberiensis, in
corso di pubblicazione in minima epigraphica et papyrologica; id., los magistri
pagi en la
lex rivi Hiberiensis: naturaleza y funciones, in corso di pubblicazione in
iura, rivista internazionale di diritto romano e antico. in corso di pubblicazione
anche gli atti del convegno Lex rivi Hiberiensis. Diritto e tecnica in una comunità di
irrigazione della Spagna romana, a cura di l. maganzani e c. Buzzacchi, Università
cattolica e Bicocca, 2-3 luglio 2012.
lauretta maganzani
3.12
cippo di salde
stele iscritta trovata a Lambaesis, nell’antica provincia di Numidia
Consularis Superior, nell’ottobre del 1866 (sotto si riproduce la foto
del calco conservato a roma presso il museo della civiltà romana). È
incisa su una base in origine esagonale (alta 1,65 m) di cui si conser-
va circa la metà. sono infatti rimasti tre lati iscritti (larghi 0,45 m),
ciascuno intitolato ad una diversa virtù, Patientia, Virtus e Spes, cor-
rispondenti alle divinità femminili scolpite nella parte alta del cippo,
nonché ai meriti che il dedicante, il librator nonio dato, riteneva di
aver dimostrato nella difficile situazione descritta nell’iscrizione. l’epi-
grafe, infatti, mancante della parte iniziale e finale (compresa nei tre
lati perduti), raccoglie testi di diversa origine atti a dimostrare, nelle
intenzioni del dedicante, l’eccezionalità del suo apporto alla costruzio-
ne dell’acquedotto di Saldae in mauritania cesariana. i testi, tuttavia,
non sono presentati in ordine cronologico, ma dando la precedenza a
quelli che il dedicante considerava più significativi. così, all’inizio del
testo conservato, compare la richiesta, datata 152 d.c., del procurator
della Mauritania Cesariana vario clemente a nome della città di Saldae
a m. valerio etrusco, legato propretore della legio III Augusta di stanza
a lambesi, di inviare il librator nonio dato per risolvere alcuni gravi
problemi inerenti alla costruzione dell’acquedotto cittadino. poi com-
pare la descrizione in prima persona dell’impresa di nonio dato, fino
all’inaugurazione dell’acquedotto da parte di vario clemente. segue il
testo di una lettera inviata qualche anno prima (verso il 148) da Porcius
Vetustinus, procuratore della mauritania cesariana, a c. novo crispi-
no, legato propretore della legio III Augusta di lambesi, per chiedergli
di poter trattenere ancora per qualche tempo a Saldae il librator nonio
dato.
riordinando queste informazioni, risulta che nonio dato,
librator –
cioè ingegnere topografo particolarmente qualificato nella misurazione
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188
L. m
aGanzani
, cippo di salde
[pp. 187-194]
delle differenze di livelli del terreno - in forza alla terza legione ‘Augusta’
di stanza a lambesi, verso il 137 d.c. aveva progettato l’acquedotto di
Saldae e, a questo scopo, era stato inviato dal legato della legio III Augu-
sta al procurator della mauritania cesariana, Petronius Celer. dopo aver
svolto il lavoro e aver consegnato il progetto a petronio celere, nonio
dato era tornato a lambesi.
i lavori iniziarono e, poco prima del 150, Porcius Vetustinus, pro-
curatore della mauritania cesariana dopo Petronius Celer, li ispezionò
dichiarandosene soddisfatto, soprattutto per l’intervento essenziale di
nonio dato. in quell’occasione, infatti, il librator risulta essere ritor-
nato a Saldae e Porcius Vetustinus, in una lettera riportata alla fine del
testo conservato, ringrazia L. Novius Crispinus, legato propretore della
iii legione augusta, di averglielo reinviato proprio per l’indispensabile
apporto del tecnico alla prosecuzione dei lavori. in questa data Nonius
Datus è ormai divenuto evocatus, cioè veterano richiamato in servizio
per le sue speciali capacità. tuttavia, il librator non poté trattenersi a
lungo a Saldae a causa dell’insorgere di una malattia.
ma, un errore nell’esecuzione del progetto riportò nonio dato a
Saldae per la terza volta verso il 152, chiamato dal nuovo
procurator
della Mauritania Cesariana vario clemente, su richiesta della città di
Saldae, per risolvere una serie di problemi insorti nel corso dell’esecu-
zione dell’opera e tali da compromettere l’esito dei lavori: la lettera di
richiesta, inviata verso il 153 da vario clemente a valerio etrusco,
legato propretore della legio III Augusta di lambesi, compare all’inizio
dell’iscrizione.
anche questa volta l’intervento di nonio dato fu risolutivo, come
lui stesso mostra nel seguito del testo, descrivendo il proprio operato
con terminologia tecnica e arguzia espositiva. dice, infatti, di avere rag-
giunto la sede dei lavori solo dopo essere stato derubato dai briganti e
lasciato nudo e malconcio con i suoi (forse una squadra specializzata
che lo accompagnava). lì si sarebbe accorto che lo scavo aveva deviato
dal percorso fissato nel progetto e che, per questo, i cunicoli, aperti da
una parte e dall’altra del monte, non riuscivano ad incontrarsi. così,
con l’impiego di manodopera scelta di rango militare, nonio dato
avrebbe risolto il problema e il condotto, una volta scavato e riempito