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di intervento sia nella vita politica e sociale, sia nella gestione delle rendite
e del patrimonio cittadino. il raggiungimento di questo scopo è assicura-
to da una più ampia e complessiva interpretazione di un cospicuo nume-
ro di documenti epigrafici che riportano in modo più o meno sintetico
e ‘massimato’, la deliberazione del consiglio decurionale municipale, sia
che questa venga tramandata in extenso, sia che di essa restino solo poche
frasi, ma sempre nella cornice di un verbale che riporta vari momenti e
fasi della procedura della riunione dell’assemblea cittadina
2
.
non mi pare dubbio che questi testi, riportando direttamente
decreta
decurionum o loro parti, debbano essere considerati a pieno diritto fonti
documentarie di prima mano sull’amministrazione cittadina. in alcuni
casi essi ci permettono di apprendere procedure e competenze dell’ordo
che non si conoscevano affatto o solo in modo generico; infine, talvolta,
attraverso l’illustrazione di una prassi diversa dalle procedure descritte
dalle fonti giuridiche o letterarie a noi finora note, questi decreta epigra-
fici possono addirittura modificare le nostre convinzioni sulla complessa
materia dell’amministrazione municipale in età romana
3
.
chi scrive sta portando a termine un’edizione critica dei testi epigrafici
dei
decreta decurionum
4
che sostituisca la precedente silloge edita da sherk
nel 1970
5
. la nuova edizione è resa necessaria dalla constatazione che la
precedente raccolta di questi documenti municipali, pubblicata ormai
più di quaranta anni fa, risulta oggi gravemente insufficiente non solo
perché incompleta e carente nella restituzione dei testi, che non sono stati
decreto decurionale di Luceria del 327 d.C., in m. s
iLvestrini
, t. s
PaGnuoLo
v
iGorita
, G. v
oLPe
(ed.), Studi in onore di Francesco Grelle, Bari 2006, 201-214. i
d
., ‘Decurionum Decreta’ dalle
città dell’Italia e delle province occidentali II a.C – IV d.C.. Le competenze amministrative dell’ordo
decurionum nei decreti epigrafici, in cds.
2
Questo segna il discrimine per cui sono escluse da questa raccolta tutte le menzioni
indirette di
decreta, quali si trovano negli
elogia epigrafici municipali, come ad esempio:
huic decuriones ob merita eius statuam censuerunt o locuzioni similiari.
3
W. L
iebenam
, Städtverwaltung in römischen Kaiserreiche, leipzig 1900, repr. amster-
dam 1967, in part. 226-252, 457.
4
la nuova raccolta ed edizione è ordinata secondo regiones e città di appartenenza,
realizzata mediante controllo autoptico delle singole iscrizioni ancora conservate, illustrata
per ogni singolo decreto da un adeguato commento storico e giuridico, arricchita da un
ormai indispensabile corredo di foto e completata, oltre che dagli indici più comuni, anche
da uno con i lemmi latini e greci in contesto.
5
r.K. s
herk
, The Municipal Decrees of the Roman West, Buffalo n.Y., 1970.
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controllati sugli originali, ma anche perché priva di apparato critico oltre
che di un adeguato riferimento alle leges municipales allora note, senza
considerare che all’epoca non era stata ancora scoperta la lex Irnitana
6
.
inoltre va detto che in questi anni la documentazione epigrafica dei
decreta decurionum si è, per nostra fortuna, arricchita di molti nuovi
esemplari, degni di particolare attenzione
7
. a questo aumento concor-
rono anche non poche iscrizioni, già edite da tempo, soltanto ora rico-
nosciute quali frammenti di decreta decurionali. Un attento esame delle
diverse edizioni mi ha inoltre permesso di eliminare duplicazioni di
decreta
8
. infine, in questa raccolta ho ritenuto opportuno inserire anche
un’
epistula dei
duoviri e dei
decuriones di
Forum Sempronii, la quale,
pur non essendo un vero e proprio decreto, ha comunque una stretta
affinità con le attività dell’ordo
9
.
il nuovo
corpus comprende più di 100
decreta decurionum con un in-
cremento rispetto alla precedente raccolta dello sherk di oltre il 40%.
il maggior numero dei testi, oltre il 47% del totale, proviene dall’ita-
lia, in particolare dalla regio I, e di questi ben 15 dalla sola puteoli.
dalla regio X il 9,2%, l’8% dalla regio II, dalle regiones IV e VII il 6,9%,
infine circa il 4% dalle regiones III, VI, e XI. dalle città delle province
occidentali complessivamente solo l’8%.
con un paziente lavoro di ricognizione mi è stato possibile ritrovare e
controllare autopticamente oltre il 75% di queste epigrafi, ricavandone in
molti casi nuove letture, non poche correzioni o integrazioni più convin-
centi. solo un 13% dei testi risulta, al momento, perduto o irreperibile.
grazie a controlli autoptici mi è stato possibile datare più del 90%
dei testi raccolti,( 45 riportano la data consolare; 11 sono databili attra-
6
F. L
amberti
, “Tabulae Irnitanae”. Municipalità e “ius romanorum”, napoli 1993.
7
cito per tutti, l’importante decreto decurionale da Puteoli, del ii sec. d. c., concer-
nente la concessione di un suolo pubblico al collegio degli augustali, edito nel 1999 da
giuseppe camodeca (AE 1999, 453), qui appresso ripreso.
8
Questo è il caso di un frammento di decretum, ora al museo campano di capua, pub-
blicato come inedito sul finire degli anni ‘80 (
AE. 1989, 176) ma in realtà da identificare con
un’epigrafe già segnalata dal pratilli, ritrovata nel 1730 nei pressi di teano e poi erroneamente
considerata falsa dal mommsen per la dichiarata sfiducia verso le informazioni epigrafiche che
venivano da questo erudito (CIL x 613*). lo stesso testo nel 1883 fu ritrovato da iannelli e ri-
conosciuto come genuino da ihm, che lo inserì infine nell’Ephemeris Epigraphica (viii 575).
9
CIL xi 6123.