Guerra, impero, rivoluzione: Russia, 1914-1917
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Con parole più semplici il primo numero del settimanale illustrato «Otečes-
tvo»
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esprime analoga constatazione:
La Russia non ha saputo fino a questo momento quanto fosse giovane e forte. Ciò era
inatteso per essa stessa. “Pensavamo di essere molto peggio”, questo è ora il sentimento
diffuso. Molti hanno
visto solo la plebaglia russa, o l’
intelligencija o la burocrazia russa,
e hanno pensato che questa fosse la Russia (…) ma quando inaspettatamente si è sol-
levato innanzi a loro l’intero popolo russo per la prima volta hanno compreso quanto
esso fosse favolosamente giovane, meraviglioso, sano e destinato a un grandioso futuro
(…) La guerra ci ha aperto gli occhi; per questo,
nonostante i suoi orrori, la società russa
è pervasa da un sentimento festoso che prima non conosceva, di fiducia in se stessa, nel
proprio futuro, nella propria missione storica
60
.
Nel clima del
vnutrennyj mir l’apparente rimozione delle fratture e della con-
flittualità – tra Stato e società, tra classi e ceti, tra nazionalità – in nome della
narodnaja vojna (guerra di popolo, guerra nazionale) è
considerata come il porta-
to più positivo del coinvolgimento bellico sul piano interno. E. Trubeckoj saluta
con entusiasmo il «rivolgimento spirituale» in corso, che consiste nel fatto che
«per la prima volta dopo molti anni abbiamo visto una Russia unita e compatta;
non accadeva dall’epoca della guerra russo-turca del 1877»
61
. Con toni esaltati,
che susciteranno perplessità e critiche sulla stampa liberale, interviene S. Bulga-
kov, firmando un’invocazione
Alla patria che con enfasi saluta l’avvento di una
nuova era per l’impero russo:
nei
giorni terribili e decisivi, quando siamo stati sottoposti all’estrema prova, si è com-
piuto sulla patria il miracolo della guarigione (…) si è affermato lo spirito di unità sui
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Per indicare il concetto di patria in russo si ricorre a due sostantivi:
rodina e
otečestvo, tradotti
in inglese rispettivamente con
motherland e
fatherland. In generale è possibile affermare che
otečestvo è impiegato per enfatizzare la dimensione statale e imperiale del patriottismo, mentre
rodina ha una connotazione più etnica, nel senso della madrepatria russa. Si veda ad esem-
pio l’utilizzo dei due termini in S. Bulgakov: quando ragiona sul sentimento patriottico russo
utilizza il termine
rodina; quando invece fa riferimento al patriottismo delle nazionalità non
russe dell’impero
si serve del termine otečestvo, S. Bulgakov,
Rodine, in «Utro Rossii», 5 agosto
1914. Cfr. anche V. Ivanovskij,
Patriotičeskoe čuvstvo, in «Žurnal Ministerstva Narodnago Pro-
sveščenija», 10, 1914, pp. 167-168.
60
«Otečestvo», 1, 2 novembre 1914.
61
E. Trubeckoj,
Smysl’ vojny, in «Russkie vedomosti», 8 agosto 1914.
Capitolo I. La Russia nella Prima guerra mondiale
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demoni della divisione (…) sin dal tempo di Pietro si è innalzato un muro tra zar e po-
polo (…) ed ecco che sotto i nostri occhi si è sbriciolato in alcuni giorni, addirittura ore!
(…) Oggi (…) si avverte che lo zar è il cuore del popolo (…) niente autocrazia, niente
costituzione, niente reazione, niente rivoluzione,
niente politica, né diritto (…) le con-
trapposizioni e divisioni tra i partiti, tra il potere e la società erano aspre e sembravano
insormontabili (…) ma la Russia esiste ancora! (…) anche le contrapposizioni di classe
sembrano essere andate in secondo piano di fronte al comune stringersi a difesa della
patria (…) e le bandiere rosse sono scomparse innanzi ai vessilli nazionali
62
.
Quanto a N. Berdjaev, egli rileva che «Le guerre hanno un enorme significato
per l’autocoscienza
nazionale dei popoli, per la loro maturità nazionale»; spingo-
no infatti un popolo a mostrare la propria faccia unitaria all’esterno, a superare
le piccole divergenze interne, così importanti nel periodo di pace: «Nei giorni
della terribile guerra ciascuno si sente innanzitutto russo, figlio della patria, e solo
dopo anche membro di un partito o di un ceto»
63
.
Da anni fiero sostenitore della verità, autenticità
e forza del sentimento nazio-
nale, come fondamento imprescindibile di una politica interna di riforma liberale
e di una politica estera di potenza imperiale, Petr Struve, l’autore di
Patriotica
64
,
meno di altri può dichiararsi stupito di fronte al sentimento patriottico suscitato
dall’entrata in guerra, che saluta con entusiasmo, ponendo in rilievo la funzione
di chiarificazione e di verità svolta dal coinvolgimento bellico:
La guerra meglio di ogni predica ci insegna il patriottismo. Nella guerra abbiamo per-
cepito noi stessi, come nazione e come Stato, come russi e come Russia. Mai nessuno,
dopo aver partecipato a questa guerra, potrà da ora in poi negare la patria (…) quan-
to spesso nella realtà siamo stati poco attenti e poco rispettosi verso la madrepatria!
Quanto spesso abbiamo con leggerezza criticato aspramente la Russia! (…) questo (…)
atteggiamento cinico verso la patria è
divenuto ora impossibile
65
.
62
S. Bulgakov,
Rodine, cit.
63
N. Berdjaev,
Vojna i nacional’noe samosoznanie, in «Birževye vedomosti», 9 ottobre 1914.
64
P. Struve,
Patriotica. Politika, kul’tura, religija, socializm. Sbornik statej za pjat let (1905-
1910), Sankt-Peterburg, 1911.
65
P. Struve,
Čemu vojna učit i k čemu ona objazyvaet, in «Otečestvo», 4, 23 novembre 1914, p.
66.