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Filone d’ Alessandria e il giudaismo rabbinico
nuamente ricercare la libertà e, in libertà, la contemplazione di Dio. Tutta la filosofia
di Filone
– rileva opportunamente il Reale –
è in ultima analisi un itinerario a Dio e
la stessa interpretazione allegorica di molti personaggi e vicende narrati nella Bibbia
è appunto una storia, di cui quei personaggi e quelle vicende sono simboli, delle
tappe percorse dall’anima nel suo itinerario verso Dio.
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Filone
– aggiunge a tal proposito la Pepi – usa l’allegoria per universalizzare il
messaggio biblico. Così vuole mostrare che la Torah ha un valore universale.
La Torah non è legge giudaica, ma è legge universale; il suo contenuto è alle-
gorico, la storia di Israele non è altro che la storia di ogni anima che cerca Dio
[…] In un certo senso è proprio la lettura allegorica che consente di introdurre
la filosofia nella Bibbia. Grazie all’uso della filosofia greca per interpretare il
testo biblico, Filone getta le basi per una profonda sintesi che è stata definita
“filosofia mosaica”.
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Ma quale funzione può avere la filosofia nella conoscenza delle verità religio-
se? In che rapporto si trova la filosofia con la rivelazione? È opinione comune che il
problema dei rapporti tra fede e religione sia sorto col cristianesimo, ma, ancor prima
dei Padri della Chiesa e della Scolastica, il primo ad occuparsene, pur non con uno
studio sistematico, è stato proprio Filone. Secondo il filosofo alessandrino, la ragione
umana da sola non è in grado di condurre l’uomo ad una vera conoscenza di Dio. Ma
Dio, in realtà, non ha voluto restare ignoto all’uomo ed è per questo che è disceso al
livello dell’uomo, concedendogli il dono della sua rivelazione.
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È quindi attraverso
il dono della fede che l’uomo può acquisire una conoscenza vera e completa di Dio.
Stando così le cose – lo ripetiamo – che funzione può avere la filosofia nella cono-
scenza di Dio? Può essere d’aiuto o può mettersi da parte? Filone, sostenendo una
teoria che, come abbiamo già detto, sarà fondamentale per i Padri della Chiesa e per la
Scolastica, è del parere che la filosofia, esplica “una subordinazione ancillare” rispetto
alla
rivelazione, in quanto cerca di rischiarare le verità da quest’ultima manifestate.
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Lo scopo di Filone nel cogliere i limiti della filosofia, giacché ci sono delle
domande alle quali l’uomo non potrà mai dare una risposta razionale, quali, ad esem-
pio, sul senso della sua vita o su Dio, non è quello di negare l’esistenza della verità,
come avevano fatto gli scettici, ma solo di far comprendere che l’uomo con i suoi
soli mezzi,
con la sola ragione, non potrà mai raggiungerla.
Secondo il Bréhier, la sfiducia di Filone nella filosofia scaturisce da una specie
7
G. R
eaLe
- R. R
aDiCe
,
La genesi e la natura della filosofia mosaica, in
Filone: commentario
allegorico alla Bibbia, Milano 1994, p. CXLVII.
8
L. P
ePi
,
Filone Alessandrino, cit.,
pp.48-49.
9
H. H. W
oLFson
,
Philo, Harvard 1948, vol. I, pp. 138-155.
10
F
iLone
,
De congressu eruditionis grazia, 79.