641
G. P
urPura
, Tabula Banasitana de viritana civitate
[pp. 625-641]
Alltag der römischen Administration in der Hohen Kaiserzeit, Köln-Weimar-Wien
2007, 47; c. giachi, La tabula Banasitana: cittadini e cittadinanza ai confini
dell’impero, atti del seminario internazionale “civis/civitas. Cittadinanza po-
litico – istituzionale e identità socio-culturale da Roma alla prima età moderna”,
siena – montepulciano, 10–13 luglio 2008, 2008, 71 ss.; a. harker, Loyalty
and dissidence in Roman Egypt: the case of the Acta Alexandrinorum, cambridge
2008, 103; v. marotta, La cittadinanza romana in età imperiale (secoli I-III).
Una sintesi, torino 2009, 112 ss.; a. torrent,
La Constitutio Antoniniana. Refle-
xiones sobre el papiro Giessen 40 I, madrid 2012, 65-70.
gianfranco purpura
6.12
Ἀποκρίματα Severi et Caracallae
*
(16/20 marzo 200 d.c.)
(p. col. vi, 123)
il p. col. 123, proveniente dal Fayum, probabilmente da tebtynis,
era stato redatto ad alessandria dopo il 16 marzo del 200 d.c., secon-
do la nuova lettura di Youtie delle ll. 21 e 40
1
, e prima del 20 marzo
2
.
aquistato nel 1930, oggi si trova nella Butler library della columbia
University di new York e fin dal momento della pubblicazione, nel
1954, ha attirato l’attenzione degli studiosi, in particolare degli storici
del diritto, per i numerosi e complessi problemi giuridici che susci-
tano le tredici risposte (ἀποκρίματα) di settimio severo e caracalla,
pubblicate in tre diversi elenchi nel portico del ginnasio di ales-
sandria ed unificati, copiandoli sul recto di un unico supporto papira-
ceo, già logoro e tarlato nel momento dell’utilizzazione, forse qualche
tempo dopo la sua fabbricazione. la spaziatura dei caratteri alle ll. 31
(φρ ο ντ[ί]σουσιν); 42 (ἄλ λοις) e 56 (πεί θ [ο]υ), resa necessaria da
macchie, imperfezioni o addirittura da fori preesistenti sul supporto
scrittorio, denota infatti l’uso di un rotolo in bianco non nuovo, da
parte di uno scriba certamente esperto, che predilige le legature (l. 1:
<προ>τεθέντων; l. 11: Ἀρτεμιδώρῳ; l. 12: πίθεσθαι; l. 19: ὑπὲρ ἄλλων;
l. 59: πρὸς τοὺς; e così via), ma che non di rado è poco accurato (cfr. i
*
testo destinato alla pubblicazione negli studi in onore di Francesco guizzi (in pre-
parazione).
1
h. Youtie and a.a. schiller, Second Thoughts on Columbia apokrimata (P. Col. 123),
ce,30, 1955, 327-345. Youtie, diversamente dall’
editio princeps (cfr.
apparatus), legge alla l.
21: ι̣θ̣̅ ὁμοίως, equivalente al 19 del mese di phamenôth (= 15 marzo); e alla l. 40: κ̄ ὁμοίως,
cioè al 20 (= 16 marzo).
2
lo si desume dalla data del 24 del mese di phamenôth (= 20 marzo) della subscrip-
tio del secondo ἀπόκριμα del p. ahm. 63, non inserito nel p.col. 123. h. Youtie,
Second
Thoughts, cit.,
infra 334. nt. 9.
643
644
G. P
urPura
, Ἀποκρίματα Severi et Caracallae
[pp. 643-693]
caratteri pasticciati alla fine della l. 16; κελεύ`σι´, con la parte finale del
termine inserita interlinearmente, sopra la l. 17; lo scambio di τ per δ
alla l. 26; διατοχὴν = διαδοχὴν, per errore ortografico; ed esattamente
all’inverso alla l. 47 per Πλαυδιανὸς; la dimenticanza della iota alla l.
52: Ἀ]πολλων<ί>ου) o ricorre a iotacismi (ad es.: ll. 12; 20; 23; 55) e
talvolta erra sulla lunghezza delle vocali greche (ο invece di ω alle ll. 20
e 41) o sulla grafia alla l. 15: (σαι, corretto in σε)
3
.
si tratta infatti di copie (ἀντιγραφάι) di ἀποκρίματα, realizzate ri-
specchiando la modalità di affissione, forse in diverse tavolette lignee o
fogli di papiro, ripetutamente evidenziata alle ll. 1; 21 e 40
4
.
la natura dell’intero documento e delle singole risposte è dibattuta,
a partire dallo stesso termine ἀποκρίματα, che differisce da ἀντιγραφάι
(rescripta) o da ὑπογραφάι (subscriptiones). riferendosi ad un diritto
lontano dal nostro e connotato come una sorta di “diritto dialogato”
5
,
sembra che si tratti di risposte rilasciate de plano, e non pro tribunali,
favorite da un contatto con la popolazione che il viaggio degli impe-
ratori in egitto certamente consentiva. nel noto testo di Ulpiano sulle
costituzioni imperiali si allude a delle interlocutiones de plano, che sono
state accostate agli ἀποκρίματα
6
e avrebbero dovuto, non necessaria-
mente, essere esitate nell’immediato dalla cancelleria, anche se relative a
dei resoconti stenografici “autentici” di responsa orali emessi in pubblica
udienza
7
.
3
così h. Youtie, Second Thoughts, cit., 329, che considera σαι, l’equivalente fonetico
di σε; W.l. Westermann, in p.col. 123, 4 e s., invece leggeva σου, corretto in σε, ma ad
un buon ingrandimento l’alfa di σαι sembra evidente e del tutto analoga alle altre che la
precedono nella medesima linea.
4
l’inscriptio del papiro ἐν Ἀλεξανδρείᾳ è posta dagli edd. fuori della numerazione
delle linee di scrittura e per non creare confusione Youtie nella
cura secunda ha ritenuto
opportuno mantenere la numerazione delle linee di scrittura fissata soprattutto da Wester-
mann nell’editio princeps. cfr. h. Youtie and a.a. schiller, Second Thoughts on Columbia
apokrimata, cit., 328 e 332.
5
F. casavola, Diritto dialogato in P. Col. 123, labeo, i, 1955, 90-97.
6
d. 1, 4, 1: Quodcumque igitur imperator per epistulam ed subscriptionem statuit, vel
cognoscens decrevit, vel de plano interlocutus est, vel edicto praecepit, legem esse constat.
7
v. marotta, La legislazione imperiale. Forme e orientamenti, in t. spagnolo vigorita,
marotta,
Storia di Roma, ii, 3, 1992, 145 nt. 300. prevalente è l’opinione che ἀπόκριμα sia
sinonimo di subscriptio (a.a. schiller, in p.col. 123, 42 ss.; F. casavola, Diritto dialogato,
cit., 90 ss.; W. Williams
The libellus
Procedure and the Severan Papyri, Jrs, 64, 1974, 88; F.