699
G. P
urPura
, Constitutio Antoniniana de civitate
[pp. 695-732]
lo stile oscuro ed involuto del testo (una traduzione in greco da
un originale latino di aspasio di ravenna, secondo d. Weissert
5
), ma
anche l’afflato universalista che vi si riscontra sembrano ricondurre a
caracalla e al suo modello prediletto, alessandro il grande
6
.
secondo alcuni studiosi
7
, però, la prima costituzione del papiro
sarebbe solo una novella del 213, con la quale caracalla beneficò
mediante concessione della civitas alcuni barbari immigrati, che non
erano dediticii. tale ipotesi prende soprattutto spunto dal termine
nike, ricordato con certezza nella l. 10 e forse anche nella grande la-
cuna della l. 4. l’espressione si riferirebbe per costoro alla vittoria sui
germani celebrata dai Fratres Arvales il 5 ottobre di quell’anno
8
. ma
la testimonianza di aurelio vittore (20, 33), che ripetutamente e ma-
liziosamente potrebbe aver impiegato le stesse parole dell’imperatore
per alludere alla lotta fratricida conclusasi con l’uccisione di geta,
oggi rivalutata da molti, rivela che il crimine che il giurista papiniano
si rifiutò di giustificare, pagando con la morte, fu presentato come
repressione di un moto rivoluzionario (il pericolo al quale nel testo
inizialmente si allude), che determinò addirittura la consacrazione
della spada del delitto nel tempio del dio serapide
9
.
1955, 48-64; a. Biscardi, Corso di Papirologia giuridica, milano 1966, 60.
5
Filostrato, vita dei sofisti, 2, 31 (aspasio di ravenna); d. Weissert Bemerkungen zum
Wortlaut des P. Giess. 40, i, hermes, 91, 1963, 239-250.
6
cfr. il richiamo alla maiestas e la volontà di associare il popolo nel ringraziamento (l.
5 e ll. 10-11); v. marotta,
La cittadinanza romana in età imperiale (secoli I-III). Una sintesi,
torino 2009, 110.
7
e. Bickermann, Das Edikt des Caracalla Kaisers in P. Giss. 40, I (diss.) Berlin 1926;
contra p. m. meyer, zss, 48, 1928, 596 ss.; in adesione invece g. de sanctis,
r.c. a
e.
Bickerman, Das Edikt des Caracalla, riFc, 4, 1926, 488-500. Una puntuale confutazione
di Bickerman in a.h.m. Jones, Another interpretation of the constitutio antoniniana, Jrs,
26, 1936, 225 e s. cfr. anche J. stroux, Die constitutio antoniniana, philologus, 88, 1933,
272 ss.
8
dessau, ils 451.
9
dione cassio 77, 23, 3. v. capocci, La constitutio antoniniana, atti r. accad. naz.
lincei, ser. iv, i, 1925, 1-133; a. d’ors, Nuevos estudios sobre la constitutio antoniniana,
Atti dell’XI Congresso Internazionale di Papirologia, milano, 1966, 408-432; g.i. luzzatto,
Appunti di Papirologia Giuridica, Bologna, 1974, 177 e 190 ss.; m. greco, Alcune considera-
zioni sulla costitutio antoniniana, atti dell’accademia di scienze lettere e arti di palermo,
35, 1975-76, palermo, 1977, 146.
700
G. P
urPura
, Constitutio Antoniniana de civitate
[pp. 695-732]
per altri
10
, l’imperatore con la prima costituzione del p.giss. avrebbe
concesso l’inserimento dei
sacra peregrina tra i culti ufficiali dello stato ro-
mano, premessa dell’ampia estensione della cittadinanza. non solo la più
recente ricognizione autoptica ha dato per certa l’integrazione π[ολει]
τείαν, finora controversa, nella l. 8,
11
ma il rinvenimento della Tabula
Banasitana con il ricorrere della doppia riserva (
salvo iure gentis, ... sine de-
minutione tributorum et vectigalium), che sembra riecheggiare nelle clau-
sole di salvaguardia delle ll. 8-9 del papiro ([μ]ένοντος [τοῦ νόμου τῶν
πολιτευμ]άτων, χωρ[ὶς] τῶν [..]δειτικίων), si ritiene
12
rafforzi l’ipotesi,
formulata dal primo editore, che si tratti proprio della concessione gene-
rale della civitas. dunque per essa sarebbe stato utilizzato dalla cancelleria
imperiale uno schema identico a quello che ricorreva in gran parte degli
atti di concessione viritana della cittadinanza.
in merito alla esatta datazione del provvedimento, superate annose
controversie addirittura anteriori allo stesso rinvenimento del papiro
(ma già Wilcken, avvalendosi dell’iscrizione di ombos
13
, aveva determi-
nato con approssimazione l'attribuzione alla prima metà del 212 d.c.)
e incertezze delle stesse fonti antiche
14
, persino quella della cancelleria
10
r. laquer, Die erste Edikt Caracallas auf dem Papyrus Giessenensis 40, nachrichten
der giessener hochschulgesellschaft, 6, 1927-28, 15 ss.; p. pinna parpaglia, sacra peregri-
na, civitas romanorum, dediticii nel Papiro Giessen n. 40, sassari 1995.
11
p.a. Kuhlmann, Die Giessener literarischen Papyri und die Caracalla-Erlasse. Edition,
Übersetzung und Kommentar, Berichte und arbeiten aus der Universitätarchiv giessen, 46,
giessen, 1994, 217 ss.; v. marotta, La cittadinanza romana, cit., 111. il tentativo di h.
Wolff (Die constitutio antoniniana und Papyrus Gissensis 40 I, Köln, 1976, 177-188) di
leggere tè[n megal]eìan al posto di p[olei]teían si scontra con le chiare tracce del pi greco, che
ancora si osservano negli ingrandimenti del papiro. così già in oliver, 501.
12
cfr. oliver, 500-501 e la letterat. ivi cit.
13
cig iii, 4860. U. Wilcken, Bemerkungen zur Aegyptischen Strategie, hermes, 27,
1892, 294 nt. 1. l’8 novembre del 212 d.c. marco aurelio mela ringraziava caracalla
dichiarandolo nell’iscrizione di ombos ‘salvatore dell’intero ecumene’; il 24 aprile dello
stesso anno invece il possidente mela, nel p.lond. 1164, stipulava una misthoprasía di una
nave senza dare alcun segno del ‘divino dono’. si è dubitato tuttavia anche del riferimento
specifico di ombos, correlato alla generale concessione, rilevando che il titolo di so¯tér te˜s óle˜s
oíkouméne˜s è del tutto normale nella titolatura imperiale.
14
nella scarna notizia riferita in d. 1, 5, 17 da Ulpiano, la concessione della civitas è
attribuita ad un imperatore antonino, non meglio identificato; aurelio vittore,
De Caes.
16, 12 sembra riferirla a marco aurelio; negli SHA, elio sparziano, Vita Severi 1, 1-2, ad
un momento successivo all’avvento di settimio severo; giovanni crisostomo, Acta Apo-