3.8
pianta del priorato o dell’aventino e pianta di tivoli
la cd. pianta del priorato o dell’aventino (cil vi.1261), di età au-
gustea, non è attualmente conservata nell’originale. la conosciamo da
una riproduzione parziale presente nell’opera di raffaele Fabretti, De
aquis et aquaeductibus veteris Romae dissertationes, libri tres, stampata a
roma nel 1680 (rist. portland, oregon, 1972, p. 151). si trattava vero-
similmente di un frammento marmoreo di modeste dimensioni, collo-
cato, a dire dell’a., nel giardino di s. maria nell’aventino, poi priorato
di malta, all’angolo del colle che domina la via marmorata e la piazza
dell’emporio: da qui la denominazione entrata nell’uso di ‘pianta del
priorato’ o ‘dell’aventino’.
il testo, pubblicato in cil vi.1261, fornisce le indicazioni topo-
grafiche di una distributio aquaria destinata all’irrigazione di un’area
rustica vicina a roma. mostra il tracciato di due canali superficiali
provvisti di ponticelli e conserve, probabilmente derivati da un ac-
quedotto urbano, che distribuiscono acqua ai proprietari della zona, i
cui nomi, con i turni di accesso all’acqua, sono indicati in una serie di
didascalie. il primo canale, di ampiezza maggiore rispetto al secondo,
compare nella parte alta della pianta ed è rappresentato da una breve
curva: da esso si dirama un emissario o bocchettone di distribuzione
minore che si dirige verso il praedium indicato in didascalia. il secon-
do canale, riprodotto nella parte bassa della pianta, è un corso d’acqua
di minore portata, dapprima unico, poi, sulla destra, diviso in due
canali secondari: si presenta interrotto più volte da ponticelli ed è do-
tato di piscine. anch’esso, a destra e a sinistra, presenta didascalie con
i nomi dei concessionari dell’acqua e i turni di approvvigionamento
idrico.
Un emissario del condotto maggiore (in alto) e uno di quello mino-
re (o meglio di una delle sue derivazioni) hanno identici concessionari
d’acqua (C. Iulius Caesar e C. Bicoleius Rufus): da ciò si deduce che i due
153
154
L. m
aGanzani
, pianta del priorato o dell’aventino e pianta di tivoli
[pp. 153-157]
rivi dovevano far parte dello stesso acquedotto e della stessa distributio
aquaria e che, in alto, doveva comparire il condotto principale, in bas-
so, una sua diramazione a sua volta ripartita in canali secondari.
l’iscrizione attesta che la distributio aquaria prevedeva una turnazio-
ne dei concessionari: ad esempio, a destra, in basso, compare il fondo
(forse) Squaterianus di C. Iulius Caesar e c. Bicoleius Rufus, che riceve-
va acqua in sei turni. a sinistra è citato un liberto imperiale di nome
Thyrsus che riceveva ben dodici turni d’acqua, essendo probabilmente il
maggiore beneficiario. al centro si indica che il fondo Aufidianus di un
tale C. Iulius Hymetus riceveva acqua in due turni. le erogazioni d’ac-
qua avvenivano in diversi momenti della giornata, in un caso dalle 7
del mattino alle 12 (ab hora secunda ad hora sextam), nell’altro dalle 12
al calare del sole (ad] occa[sum?]) etc. gli assegnatari sono forse membri
della familia di augusto, come si ricava sia dalla presenza di un libertus
Augusti di nome Thyrsus, sia dalla circostanza che due o forse tre dei
concessionari sono Iulii e uno, in particolare, è un Caius Iulius Caesar,
probabilmente il figlio di agrippa, adottato con il fratello Lucius da
augusto come successore all’impero. Questo consente di datare il do-
cumento, poiché Caius Iulius Caesar morì in asia nel 4 d.c.
155
L. m
aGanzani
, pianta del priorato o dell’aventino e pianta di tivoli
[pp. 153-157]
la cd. pianta di tivoli (cil xiv.3676), analoga alla precedente,
fu conservata, fino al xvi-xvii sec., fuori dalle mura di tivoli, nella
chiesa di s. pietro, ove venne trascritta da vari autori. il testo è ri-
partito in due sezioni, ognuna relativa alla distributio aquaria a uno
specifico fundus i cui titolari vengono citati: fundus Domitianus di
tale M. Salluius o Salvius e fundus Sosianus di tale Primus. oltre al
testo, in alto alla pagina e al centro, si vedono due rivi, il secondo dei
quali appare interrotto da un ponticello (cfr. l’immagine riportata in
calce con le relative proposte di integrazione, tratta da e. rodríguez-
almeida, Formae urbis antiquae, Le mappe marmoree di Roma tra la
repubblica e Settimio Severo, roma, 2002, 35). Questi canali erano
dotati di vari foramina, cioè bocchettoni di erogazione, di cui il testo
riporta le misure. anche qui vengono indicati turni e orari di distri-
buzione dell’acqua (es. [ab hora…] noctis primae ad ho[ram…diei]
eiusdem lin. 7-9).
eccone il testo come riprodotto da e. rodríguez-almeida (in For-
mae urbis antiquae, cit., p. 35):
m(arci) salv(i) domitiano (fundo) aq[(uas … foram(inibus)]/
tribus primis long(is) sin[g(ulis) iii s(emis) alt(is)]/
sing(ulis) digitos decemqui[nque s(emis)];/
supra foramen in libra [regula]/
est quae dimidiam os[tendit]./
dimidium altum digit[os … et]/
dimidium, accipiet aqu(am ab ho(ra)]/
noctis prima ad hora[m] … diei]/
eiusdem; reliqua fora[mina sunt?]/
longa singula digitos […..]/
alta sing(ula) digit(os) decemqu[inque s(emis)?]/
l(uci) primi sosiano (fundo) a[q(uas) ..; sunt?]/
singul(a) foramina l[on(ga) dig(itos)]/
tres et dimid(ium), alta [xv s(emis)?]/
accipiet foraminib[us] sing(ulis)?]/
ad horam decum(am) - - -
Dostları ilə paylaş: |