Guerra, impero, rivoluzione: Russia, 1914-1917
362
La significativa svolta dell’ultimo quarto di secolo
nello studio dei partiti
politici nella Russia tardo imperiale
236
si è ripercossa sull’interpretazione di tutti i
principali snodi storici: 1905-07, Prima guerra mondiale, 1917. Fondamentali ri-
sultano le pubblicazioni di fonti relative alla vita dei partiti curate da Rosspen
237
,
e questo ampio materiale documentario, unito ai fondi personali di archivio, alla
stampa periodica
e alla memorialistica, ha fornito agli studiosi basi più solide per
reinterpretare anche le vicende politiche del 1917. Per l’area liberale ricordiamo
gli studi di Fedor Seleznev sui rapporti tra costituzionalisti democratici e mondo
imprenditoriale
238
, e soprattutto di Gajda su cadetti e progressisti. Critico verso
le forze che hanno assunto il potere dopo l’abbattimento dello zarismo, Gajda
fin dagli anni Novanta ha messo in evidenza il malfunzionamento del Governo
provvisorio con la caduta della verticale di potere, la disorganizzazione subentra-
ta
al regime zarista, l’anarchia, il
bezvlastie (vuoto di potere)
239
, tutte premesse
per lo sbocco di Ottobre
240
. Nella nota monografia del 2003 sul Partito cadetto
durante la Grande guerra, Gajda descrive i leader liberali come inadeguati, inca-
paci di comprendere gli interessi vitali della Russia, colpevoli di non avere difeso
la Duma, di avere favorito la rivoluzione
invece di contrastarla
241
. Gli fa eco
Oleg Ajrapetov, che nel quarto volume dell’opera sulla Russia nella Prima guerra
mondiale descrive la stagione del Governo provvisorio come fase di disgregazione
progressiva del paese, favorita dall’insipienza e dall’inconsistenza della leadership
236
Per un bilancio cfr. V. Šelochaev,
Pereformatirovanie partijnogo prostranstva v Rossii v 1917,
in «Rossijskaja istorija», 2, 2017, pp. 32-41.
237
I volumi relativi al 1917 sono:
Protokoly Central’nogo komiteta Konstitucionno-demokra-
tičeskoj partii, vol. I, Moskva, Rosspen, 1998
; Men’ševiki v 1917 godu. V 3 tomach, Moskva, Ros-
spen, 1994-1997;
Pravye partii. Dokumenty i materialy, vol. II, Moskva, Rosspen, 1998;
S’ezdy i
konferencii Konstitucionno-demokratičeskoj partii, vol. III libro 1, Moskva, Rosspen, 2000;
Par-
tija socialistov-revoljucionerov. Dokumenty i materialy, vol. III, Moskva, Rosspen, 2000;
Partija
levych socialistov-revoljucionerov. Dokumenty i materialy, vol. I, Moskva, Rosspen, 2000.
238
F. Seleznev,
Konstitucionnye demokraty i predprinimateli v 1917 godu, in «Otečestvennaja
istorija», 6, 2007, pp. 118-130.
239
Concetto che Gajda considera più attinente alla realtà storica del consolidato
dvoevlastie
(dualismo di potere)
e anche di mnogovlastie (pluralismo di poteri).
240
F. Gajda,
Fevral’ 1917 goda: revoljucija, vlast’, buržuazija, in «Voprosy istorii», 3, 1996, pp.
31-45; F. Gajda,
Fevral’skaja revoljucija i sud’ba Gosudarstvennoj dumy, in «Voprosy istorii», 2,
1998, pp. 30-43; F. Gajda,
Mechanizm vlasti Vremennogo Pravitel’stva (mart-aprel’ 1917), in
«Otečestvennaja istorija», 2, 2001, pp. 141-153.
241
F. Gajda,
Liberal’naja oppozicija na putjach k vlasti (1914-vesna 1917), Moskva, Rosspen,
2003.
Capitolo VII. A cent’anni dalla Rivoluzione russa
363
liberale e socialista (incapace di comprendere il pericolo bolscevico e la psicologia
contadina), dall’indebolimento dei vertici militari e dalla disgregazione dell’eser-
cito. All’immagine positiva del generale Kornilov l’autore contrappone Keren-
skij, rappresentato come un isterico aspirante Napoleone
242
.
Il ruolo svolto nel 1917-18 dai socialisti rivoluzionari,
la forza politica mag-
gioritaria nel paese, è stato valorizzato nell’ultimo quindicennio negli studi sulla
dimensione regionale e provinciale della rivoluzione, tanto più se incentrati sugli
orientamenti politici e culturali delle masse contadine
243
. Marcenja d’altro canto
ha contestato il «mito» storiografico in base al quale gli SR sono rappresentati
come «“l’alternativa democratica” al bolscevismo»
244
. Il maggiore storico russo
degli
esery, Morozov, si è occupato principalmente
degli anni che precedono il
1914 e della repressione sovietica, e solo in minor misura del periodo della rivo-
luzione
245
, per il quale si riscontra una certa penuria di ricostruzioni storiche
generali esaurienti.
All’intera parabola del menscevismo, studiato in Occidente negli anni Set-
tanta-Ottanta da Abraham Ascher, Leopold Haimson e dalla sua allieva Ziva
Galili
246
, ha dedicato in Russia un
corposo lavoro Tjutjukin
247
. Egli descrive i
menscevichi come gli autentici rappresentanti del socialismo democratico e dei
valori occidentali: furono sconfitti perché non in sintonia con la realtà della «ri-
volta russa» e incapaci di fare i conti con il problema contadino; commisero inol-
tre alcuni errori fatali nella primavera-estate del 1917, primo fra tutti l’ingresso
nella coalizione del Governo Provvisorio. Dieci anni dopo, nel 2012, ha visto la
luce l’importante monografia di Albert Nenarokov, curatore con la Galili della
242
O. Ajrapetov,
Učastie Rossijskoj imperii v Pervoj mirovoj vojne (1914-1917). 1917 god. Raspad,
Moskva, Kučkovo pole, 2015. Šubin invece
nel capitolo intitolato I due Bonaparte rappresenta
negativamente entrambi (A. Šubin,
Velikaja rossijskaja revoljucija, cit., pp. 285-368).
243
Cfr. S. Badcock,
Politics and the People, cit. Per una riflessione sulla fortuna storiografica dei
socialisti-rivoluzionari si veda M.S. Melancon,
The Neopopulist Experience, cit.
244
P. Marčenja,
Socialisty-revoljucionery v Rossii 1917 goda: neonarodniki bez naroda, in «Nau-
čnyj dialog. Obščestvennye nauki», 12, 2013, p. 108.
245
K. Morozov,
Političeskoe rukovodstvo Partii socialistov-revoljucionerov v 1901-1921 godach, in
Političeskie partii v rossijskich revoljucijach v načale XX veka, a cura di G. Sevast’janov, Moskva,
Nauka, 2005, pp. 475-487; K. Morozov,
Fenomen eserovskogo terrorizma v Rossii (1901-1922):
tipologija i specifičeskie čerty, in
Tetrady Meždunarodnogo universiteta v Moskve. Sbornik naučnych
trudov. Vyp. 6, Moskva, 2006, pp. 92-115.
246
Z. Galili,
The Menshevik Leaders in the Russian Revolution: Social Realities and Political Stra-
tegies, Princeton, PUP, 1989.
247
S. Tjutjukin,
Men’ševizm: stranicy istorii, Moskva, Rosspen 2002.