Sacra scrittura catechesi libro del profeta malachia



Yüklə 1,47 Mb.
səhifə10/36
tarix11.07.2018
ölçüsü1,47 Mb.
#55045
1   ...   6   7   8   9   10   11   12   13   ...   36

LEGGE


Così Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone (Gen 47, 26). Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi" (Es 12, 49). Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto (Es 13, 9). Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova (Es 15, 25). Allora il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no (Es 16, 4).

Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te (Es 18, 22). Il Signore disse a Mosè: "Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli" (Es 24, 12). Dovranno appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione loro riservata dagli Israeliti in forza di legge perenne. Perché è un contributo, un prelevamento cioè che gli Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di comunione, un prelevamento dovuto al Signore (Es 29, 28). Quando un uomo inavvertitamente trasgredisce un qualsiasi divieto della legge del Signore, facendo una cosa proibita (Lv 4, 2). Se tutta la comunità d'Israele ha commesso una inavvertenza, senza che tutta l'assemblea la conosca, violando così un divieto della legge del Signore e rendendosi colpevole (Lv 4, 13).

Oppure quando uno, senza badarvi, parlando con leggerezza, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini proferiscono alla leggera, di fare qualche cosa di male o di bene, se lo saprà, ne sarà colpevole (Lv 5, 4). Dá quest'ordine ad Aronne e ai suoi figli: Questa è la legge per l'olocausto. L'olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l'altare tutta la notte, fino al mattino; il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso (Lv 6, 2). Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aronne la offriranno al Signore, dinanzi all'altare (Lv 6, 7). Parla ad Aronne e ai suoi figli e dì loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima per il peccato. E' cosa santissima (Lv 6, 18). Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è cosa santissima (Lv 7, 1). Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio espiatorio; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che avrà compiuta l'espiazione (Lv 7, 7). Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si offrirà al Signore (Lv 7, 11). Poiché, dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della vittima offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e ai suoi figli per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno (Lv 7, 34). Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio espiatorio, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il sacrificio di comunione: legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte Sinai, quando ordinò agli Israeliti di presentare le offerte al Signore nel deserto del Sinai" (Lv 7, 37). Non bevete vino o bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di generazione in generazione (Lv 10, 9). Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia per terra (Lv 11, 46).

Il sacerdote li offrirà davanti al Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna, che partorisce un maschio o una femmina (Lv 12, 7). Questa è la legge relativa alla macchia di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o immondi" (Lv 13, 59). Questa è la legge da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto al sacerdote (Lv 14, 2). Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione" (Lv 14, 32). Questa è la legge per ogni sorta di infezione di lebbra o di tigna (Lv 14, 54). Per insegnare quando una cosa è immonda e quando è monda. Questa è la legge per la lebbra" (Lv 14, 57). Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o un'emissione seminale che lo rende immondo (Lv 15, 32). E la legge per colei che è indisposta a causa delle regole, cioè per l'uomo o per la donna che abbia il flusso e per l'uomo che abbia rapporti intimi con una donna in stato d'immondezza" (Lv 15, 33).

Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia colui che è nativo del paese, sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi (Lv 16, 29). Sarà per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne (Lv 16, 31). Questa sarà per voi legge perenne: una volta all'anno, per gli Israeliti, si farà l'espiazione di tutti i loro peccati". E si fece come il Signore aveva ordinato a Mosè (Lv 16, 34). Essi non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione (Lv 17, 7). Non mangerete pane, né grano abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato l'offerta al vostro Dio. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete (Lv 23, 14). In quel medesimo giorno dovrete indire una festa e avrete la santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile. E' una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete (Lv 23, 21). Non farete alcun lavoro. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete (Lv 23, 31). Celebrerete questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. E' una legge perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese (Lv 23, 41).

Aronne lo preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. E' una legge perenne, di generazione in generazione (Lv 24, 3). I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. E' una legge perenne" (Lv 24, 9). Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio" (Lv 24, 22). Questa è la legge della gelosia, nel caso in cui la moglie di uno si sia traviata ricevendo un altro invece del marito e si contamini (Nm 5, 29). E per il caso in cui lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti al Signore e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente (Nm 5, 30). Questa è la legge del nazireato; quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda del convegno (Nm 6, 13). Questa è la legge per chi ha fatto voto di nazireato, tale è la sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. Egli si comporterà secondo il voto che avrà fatto in base alla legge del suo nazireato" (Nm 6, 21).

Se uno straniero che soggiorna in mezzo a voi celebra la pasqua del Signore, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua. Avrete un'unica legge per lo straniero e per il nativo del paese" (Nm 9, 14). I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà una legge perenne per voi e per i vostri discendenti (Nm 10, 8). Vi sarà una sola legge per tutta la comunità, per voi e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti al Signore (Nm 15, 15). Ci sarà una stessa legge e uno stesso rito per voi e per lo straniero che soggiorna presso di voi" (Nm 15, 16). Si tratti di un nativo del paese tra gli Israeliti o di uno straniero che soggiorna in mezzo a voi, avrete un'unica legge per colui che pecca per inavvertenza (Nm 15, 29). Il Signore disse ancora ad Aronne: "Ecco, io ti dò il diritto a tutte le cose consacrate dagli Israeliti, cioè a quelle che mi sono offerte per elevazione: io le dò a te e ai tuoi figli, come diritto della tua unzione, per legge perenne (Nm 18, 8). Questo ancora ti apparterrà: i doni che gli Israeliti presenteranno con l'elevazione e tutte le loro offerte fatte con il rito di agitazione; io le dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te per legge perenne. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare (Nm 18, 11). Io dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli Israeliti presenteranno al Signore con il rito dell'elevazione. E' un'alleanza inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con te" (Nm 18, 19).

Ma il servizio nella tenda del convegno lo faranno soltanto i leviti; essi porteranno il peso della loro responsabilità; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; non possiederanno nulla tra gli Israeliti (Nm 18, 23). "Questa è una disposizione della legge che il Signore ha prescritta: Ordina agli Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e che non abbia mai portato il giogo (Nm 19, 2). Colui che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questa sarà una legge perenne per gli Israeliti e per lo straniero che soggiornerà presso di loro (Nm 19, 10). Questa è la legge per quando un uomo muore in una tenda: chiunque entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà immondo per sette giorni (Nm 19, 14). Sarà per loro una legge perenne. Colui che avrà spruzzato l'acqua di purificazione si laverà le vesti; chi avrà toccato l'acqua di purificazione sarà immondo fino alla sera (Nm 19, 21).

Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero" (Nm 21, 5). Se si marita quando è legata da voti o da un obbligo di astensione assunto alla leggera con le labbra (Nm 30, 7). Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che essa ha fatto e l'obbligo di astensione che essa si è assunta alla leggera; il Signore la perdonerà (Nm 30, 9). Il sacerdote Eleazaro disse ai soldati che erano andati in guerra: "Questo è l'ordine della legge che il Signore ha prescritto a Mosè (Nm 31, 21). Oltre il Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge (Dt 1, 5). Questa è la legge che Mosè espose agli Israeliti (Dt 4, 44). Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno esposto, né a destra, né a sinistra (Dt 17, 11). Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti leviti (Dt 17, 18). La terrà presso di sé e la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore suo Dio, a osservare tutte le parole di questa legge e tutti questi statuti (Dt 17, 19). Scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto (Dt 27, 3). Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara" (Dt 27, 8). Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen (Dt 27, 26).

Se non cercherai di eseguire tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e terribile del Signore tuo Dio (Dt 28, 58). Anche ogni altra malattia e ogni flagello, che non sta scritto nel libro di questa legge, il Signore manderà contro di te, finché tu non sia distrutto (Dt 28, 61). Il Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo tutte le imprecazioni dell'alleanza scritta in questo libro della legge (Dt 29, 20). Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge (Dt 29, 28). Quando obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima (Dt 30, 10). Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore e a tutti gli anziani d'Israele (Dt 31, 9). Quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti (Dt 31, 11). Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge (Dt 31, 12). Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di questa legge (Dt 31, 24). "Prendete questo libro della legge e mettetelo a fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come testimonio contro di te (Dt 31, 26).

"Ponete nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge (Dt 32, 46). Una legge ci ha ordinato Mosè; un'eredità è l'assemblea di Giacobbe (Dt 33, 4). insegnano i tuoi decreti a Giacobbe e la tua legge a Israele; pongono l'incenso sotto le tue narici e un sacrificio sul tuo altare (Dt 33, 10). Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio servo. Non deviare da essa ne' a destra ne' a sinistra, perché tu abbia successo in qualunque tua impresa (Gs 1, 7). Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma meditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue imprese e avrai successo (Gs 1, 8). secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione (Gs 8, 31).

In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto per gli Israeliti (Gs 8, 32). Giosuè lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto nel libro della legge (Gs 8, 34). Non ci fu parola, di quante Mosè aveva comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a loro (Gs 8, 35). Soltanto abbiate gran cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima" (Gs 22, 5). Siate forti nell'osservare ed eseguire quant’è scritto nel libro della legge di Mosè, senza deviare né a destra, né a sinistra (Gs 23, 6). Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem (Gs 24, 25). Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese una grande pietra e la rizzò là, sotto il terebinto, che è nel santuario del Signore (Gs 24, 26). E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è una legge per dell'uomo, Signore Dio! (2Sam 7, 19). Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto (1Re 2, 3).

Ma Ieu non si preoccupò di seguire la legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele (2Re 10, 31). Ma non uccise i figli degli assassini, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: "I padri non moriranno per i figli né i figli per i padri, perché ognuno morirà per il suo peccato" (2Re 14, 6). Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: "Convertitevi dalle vostre vie malvage e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei servi, i profeti" (2Re 17, 13). Fino ad oggi essi seguono questi usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi statuti e i suoi decreti né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, che chiamò Israele (2Re 17, 34). Osserverete gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti, mettendoli in pratica sempre; non venererete divinità straniere (2Re 17, 37).

Non sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che io ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro e tutta la legge, che ha imposto loro il mio servo Mosè " (2Re 21, 8). Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safan: "Ho trovato nel tempio il libro della legge". Chelkia diede il libro a Safan, che lo lesse (2Re 22, 8). Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti (2Re 22, 11). Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio (2Re 23, 24). Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile (2Re 23, 25). Egli, il Signore, è il nostro Dio; in tutta la terra fanno legge i suoi giudizi (1Cr 16, 14).

Perché offrissero olocausti al Signore sull'altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e compissero quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele (1Cr 16, 40). Ebbene, il Signore ti conceda senno e intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore tuo Dio (1Cr 22, 12). Ora, Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai un discendente, il quale stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli vigilino sulla loro condotta, secondo la mia legge, come hai fatto tu con me (2Cr 6, 16). Quando il regno fu consolidato ed egli si sentì forte, Roboamo abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo seguì (2Cr 12, 1). Egli ordinò a Giuda di ricercare il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i comandi (2Cr 14, 3). Per lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né un sacerdote che insegnasse, né una legge (2Cr 15, 3). Insegnarono in Giuda; avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le città di Giuda, istruendo il popolo (2Cr 17, 9). Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli (2Cr 19, 10). Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti, che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le disposizioni di Davide (2Cr 23, 18). Ma non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il comando del Signore: "I padri non moriranno per i figli, né i figli per i padri, ma ognuno morirà per il suo peccato" (2Cr 25, 4).

Questi si opposero al re Ozia, dicendogli: "Non tocca a te, Ozia, offrire l'incenso, ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso un'infrazione alla legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio" (2Cr 26, 18). Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti (2Cr 30, 16). Il re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti del mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del Signore (2Cr 31, 3). Egli ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro parte perché questi potessero attendere alla legge del Signore (2Cr 31, 4). Quanto aveva intrapreso per il servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio con tutto il cuore; per questo ebbe successo (2Cr 31, 21).

Non lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di Mosè ".(2Cr 33, 8). Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè (2Cr 34, 14). Chelkia prese la parola e disse allo scriba Safàn: "Ho trovato nel tempio il libro della legge". Chelkia diede il libro a Safàn (2Cr 34, 15). Udite le parole della legge, il re si strappò le vesti (2Cr 34, 19). Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le prescrizioni della legge del Signore (2Cr 35, 26). Allora Giosuè figlio di Iozadak con i fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele figlio di Sealtiel con i suoi fratelli, si misero al lavoro per ricostruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè uomo di Dio (Esd 3, 2). questo Esdra, partì da Babilonia. Egli era uno scriba abile nella legge di Mosè, data dal Signore Dio d'Israele e, poiché la mano del Signore suo Dio era su di lui, il re aveva aderito a ogni sua richiesta (Esd 7, 6). Infatti Esdra si era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla e ad insegnare in Israele la legge e il diritto (Esd 7, 10).

"Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora (Esd 7, 12). Infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani (Esd 7, 14). Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume: Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente (Esd 7, 21). Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono (Esd 7, 25). A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere" (Esd 7, 26). Ora noi facciamo questa alleanza davanti al nostro Dio: rimanderemo tutte queste donne e i figli nati da esse, secondo il tuo consiglio, mio signore, e il consiglio di quelli che tremano davanti al comando del nostro Dio. Si farà secondo la legge! (Esd 10, 3).

Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra, lo scriba, di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele (Ne 8, 1). Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere (Ne 8, 2). Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge (Ne 8, 3). Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto (Ne 8, 7). Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso, e così facevano comprendere la lettura (Ne 8, 8). Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: "Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!". Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge (Ne 8, 9). Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge (Ne 8, 13).

Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese (Ne 8, 14). Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito (Ne 8, 18). Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e fu fatta la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto della giornata; per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti al Signore loro Dio (Ne 9, 3). Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge per mezzo di Mosè tuo servo (Ne 9, 14). Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente (Ne 9, 26). Tu li ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi; peccavano contro i tuoi decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, indurivano la loro cervice e non obbedivano (Ne 9, 29). I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con i quali tu li scongiuravi (Ne 9, 34). Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti avevano conoscenza e intelligenza (Ne 10, 29).

Si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi (Ne 10, 30). Ci siamo anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio della casa del nostro Dio (Ne 10, 33). Tirando a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro Dio, come sta scritto nella legge (Ne 10, 35). Come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio (Ne 10, 37). In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e i leviti ai loro posti (Ne 12, 44). Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato (Ne 13, 3).

aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti (Ne 13, 5). Io ero il solo che spesso mi recavo a Gerusalemme nelle feste, per obbedienza ad una legge perenne prescritta a tutto Israele. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con le decime del bestiame e con la prima lana che tosavo alle mie pecore (Tb 1, 6). La terza decima poi era per gli orfani, le vedove e i forestieri che si trovavano con gli Israeliti. La portavo loro ogni tre anni e la si consumava insieme, come vuole la legge di Mosè e secondo le raccomandazioni di Debora moglie di Anàniel, la madre di nostro padre, poiché mio padre, morendo, mi aveva lasciato orfano (Tb 1, 8). E aggiunse: "Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia. Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la condurremo con noi a casa tua" (Tb 6, 13).

Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per mano e l'affidò a Tobia con queste parole: "Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e sana e salva conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi assista con la sua pace" (Tb 7, 13). Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere (Tb 7, 14). Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi. - Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto (Est 1, 13). Domandò dunque: "Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?" (Est 1, 15). Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re" (Est 4, 11).

Và, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!" (Est 4, 16). Così da dimenticare la legge e mutare ogni istituzione (1Mac 1, 49). Anche molti del popolo si unirono a loro, tutti i traditori della legge, e commisero il male nella regione (1Mac 1, 52). Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco (1Mac 1, 56). Se qualcuno veniva trovato in possesso di una copia del libro dell'alleanza o ardiva obbedire alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte (1Mac 1, 57). Ci guardi il Signore dall'abbandonare la legge e le tradizioni (1Mac 2, 21). Egli agiva per zelo verso la legge come aveva fatto Pincas con Zambri figlio di Salom (1Mac 2, 26). La voce di Mattatia tuonò nella città: "Chiunque ha zelo per la legge e vuol difendere l'alleanza mi segua!" (1Mac 2, 27).

In quel tempo si unì con loro un gruppo degli Asidei, i forti d'Israele, e quanti volevano mettersi a disposizione della legge (1Mac 2, 42). Difesero la legge dalla prepotenza dei popoli e dei re e non la diedero vinta ai peccatori (1Mac 2, 48). Ora, figli, mostrate zelo per la legge e date la vostra vita per l'alleanza dei nostri padri (1Mac 2, 50). Elia, poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo (1Mac 2, 58). Figli, siate valorosi e forti nella legge, perché in questa sarete glorificati (1Mac 2, 64). Voi, dunque, radunate intorno a voi quanti praticano la legge e vendicate il vostro popolo (1Mac 2, 67). Rendete il meritato castigo ai pagani e applicatevi all'ordinamento della legge" (1Mac 2, 68). Aprirono il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli idoli dei loro dei (1Mac 3, 48). Disse a coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che piantavano la vigna o che erano paurosi, di tornare a casa loro, secondo la legge (1Mac 3, 56). Poi scelse sacerdoti incensurati, osservanti della legge (1Mac 4, 42).

Poi presero pietre grezze secondo la legge ed edificarono un altare nuovo come quello di prima (1Mac 4, 47). E offrirono il sacrificio secondo la legge sull'altare degli olocausti che avevano rinnovato (1Mac 4, 53). Stavano ancora leggendo la lettera ed ecco presentarsi altri messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate portando notizie simili (1Mac 5, 14). Solo in Bet-Zur erano rimasti alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il loro rifugio (1Mac 10, 14). Si accordarono però contro di lui uomini pestiferi d'Israele, traditori della legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto (1Mac 10, 61). Egli eliminò da essa ogni contaminazione e vi stabilì uomini che fossero osservanti della legge; poi la fortificò e costruì in essa la propria dimora (1Mac 13, 48). Confortò tutti i derelitti nel suo popolo; ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno (1Mac 14, 14). Poiché più volte erano sorte guerre nel paese, Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché restassero incolumi il santuario e la legge, e arrecarono gloria grande al loro popolo (1Mac 14, 29).

Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge" (1Mac 15, 21). Vi dia una mente aperta ad intender la sua legge e i suoi comandi, e volontà di pace (2Mac 1, 4). E che il medesimo profeta ai deportati consegnò la legge raccomandando loro di non dimenticarsi dei comandi del Signore e di non lasciarsi traviare nelle idee, vedendo i simulacri d'oro e d'argento e il fasto di cui erano circondati (2Mac 2, 2). E che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la legge nel loro cuore (2Mac 2, 3). Come ha promesso mediante la legge, noi poniamo in Dio speranza che egli ci usi presto misericordia e voglia presto radunarci, da ogni regione posta sotto il cielo, nel luogo santo; egli infatti ci ha liberati da grandi mali e ha purificato il luogo santo" (2Mac 2, 18). Ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità a quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori (2Mac 2, 25).

I sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti all'altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge dei depositi, perché fossero conservati integri a coloro che li avevano consegnati (2Mac 3, 15). Perciò i sacerdoti non erano più premurosi del servizio all'altare, ma, disprezzando il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettarono a partecipare agli spettacoli contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del lancio del disco (2Mac 4, 14). Mentre essa finiva di parlare, il giovane disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè (2Mac 7, 30). Fece inoltre leggere da Eleàzaro il libro sacro e, data la parola d'ordine "Aiuto di Dio", postosi a capo del primo reparto, attaccò Nicànore (2Mac 8, 23). Si prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse loro propizio e fosse nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, secondo l'espressione della legge (2Mac 10, 26). Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano caduti (2Mac 12, 40). Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare il Signore giorno e notte, perché, come altre volte, così anche ora aiutasse coloro che erano in pericolo di essere privati della legge, della patria e del tempio santo (2Mac 13, 10).

Confortandoli così con le parole della legge e dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano già condotte a termine, li rese più coraggiosi (2Mac 15, 9). Come il bere solo vino e anche il bere solo acqua è dannoso e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un delizioso piacere, così l'arte di ben disporre l'argomento delizia gli orecchi di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia la fine (2Mac 15, 39). Accogli la legge dalla sua bocca e poni le sue parole nel tuo cuore (Gb 22, 22). Quando impose una legge alla pioggia e una via al lampo dei tuoni (Gb 28, 26). Ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte (Sal 1, 2). I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge (Sal 17, 23). La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice (Sal 18, 8).

La legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno (Sal 36, 31). Che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore" (Sal 39, 9). Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli (Sal 77, 5). Non osservarono l'alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge (Sal 77, 10). Questa è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe (Sal 80, 5). Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti (Sal 88, 31). Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge (Sal 93, 12). Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge? (Sal 93, 20). Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi comandi e alla legge che aveva loro dato (Sal 98, 7). La stabilì per Giacobbe come legge, come alleanza eterna per Israele (Sal 104, 10). Alleluia. Beato l'uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore (Sal 118, 1). Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge (Sal 118, 18). Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge (Sal 118, 29).

Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore (Sal 118, 34). Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno (Sal 118, 44). I superbi mi insultano aspramente, ma non devìo dalla tua legge (Sal 118, 51). M'ha preso lo sdegno contro gli empi che abbandonano la tua legge (Sal 118, 53). Ricordo il tuo nome lungo la notte e osservo la tua legge, Signore (Sal 118, 55). I lacci degli empi mi hanno avvinto, ma non ho dimenticato la tua legge (Sal 118, 61). Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge. (Sal 118, 70). La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento (Sal 118, 72). Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia (Sal 118, 77). Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge (Sal 118, 78). Mi hanno scavato fosse gli insolenti che non seguono la tua legge (Sal 118, 85). Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria (Sal 118, 92). Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini (Sal 118, 96). Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando (Sal 118, 97). La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge (Sal 118, 109). Detesto gli animi incostanti, io amo la tua legge (Sal 118, 113). ' tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge (Sal 118, 126).

Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché non osservano la tua legge (Sal 118, 136). La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge (Sal 118, 142). A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge (Sal 118, 150). Vedi la mia miseria, salvami, perché non ho dimenticato la tua legge (Sal 118, 153). Odio il falso e lo detesto, amo la tua legge (Sal 118, 163). Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo (Sal 118, 165). Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è tutta la mia gioia (Sal 118, 174). Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore (Sal 121, 4). Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa (Sal 148, 6). Quelli che violano la legge lodano l'empio, ma quanti osservano la legge gli muovono guerra (Pr 28, 4). Chi osserva la legge è un figlio intelligente, chi frequenta i crapuloni disonora suo padre (Pr 28, 7). Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio (Pr 28, 9).

Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato; beato chi osserva la legge (Pr 29, 18). Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta (Sap 2, 12). Poiché, pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente, né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio (Sap 6, 4). Poi l'empia usanza, rafforzatasi con il tempo, fu osservata come una legge (Sap 14, 16). Per correzione furono spaventati per breve tempo, avendo già avuto un pegno di salvezza a ricordare loro i decreti della tua legge (Sap 16, 6). Eran degni di essere privati della luce e di essere imprigionati nelle tenebre quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli, per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge doveva esser concessa al mondo (Sap 18, 4). I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto e si imposero, concordi, questa legge divina: i santi avrebbero partecipato ugualmente ai beni e ai pericoli, intonando prima i canti di lode dei padri (Sap 18, 9). Coloro che temono il Signore cercano di piacergli; e coloro che lo amano si saziano della legge (Sir 2, 16). Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal Signore; carità e rettitudine sono dono del Signore (Sir 11, 15).

Ogni corpo invecchia come un abito, è una legge da sempre: "Certo si muore!" (Sir 14, 17). Così agirà chi teme il Signore; chi è fedele alla legge otterrà anche la sapienza (Sir 15, 1). Inoltre pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita (Sir 17, 9). Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo; fa’ intervenire la legge dell'Altissimo (Sir 19, 17). Tutta la sapienza è timore di Dio e in ogni sapienza è la pratica della legge (Sir 19, 18). Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato, che uno molto intelligente ma trasgressore della legge (Sir 19, 21). Chi osserva la legge domina il suo istinto, il risultato del timore del Signore è la sapienza (Sir 21, 11). Tutto questo è il libro dell'alleanza del Dio altissimo, la legge che ci ha imposto Mosè, l'eredità delle assemblee di Giacobbe (Sir 24, 22). Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti (Sir 30, 11).

Chi indaga la legge ne sarà appagato, ma l'ipocrita vi troverà motivo di scandalo (Sir 32, 15). Chi crede alla legge è attento ai comandamenti, chi confida nel Signore non resterà deluso (Sir 32, 24). Un uomo saggio non detesta la legge, ma l'ipocrita a suo riguardo è come una nave nella tempesta (Sir 33, 2). L'uomo assennato ha fiducia nella legge, la legge per lui è degna di fede come un oracolo (Sir 33, 3). Senza menzogna si deve adempiere la legge, la sapienza in bocca verace è perfezione (Sir 34, 8). Chi osserva la legge moltiplica le offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione (Sir 35, 1). Differente è il caso di chi si applica e medita la legge dell'Altissimo. Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi, si dedica allo studio delle profezie (Sir 39, 1). Farà brillare la dottrina del suo insegnamento, si vanterà della legge dell'alleanza del Signore (Sir 39, 8). Guai a voi, uomini empi, che avete abbandonato la legge di Dio altissimo! (Sir 41, 8). Della legge dell'Altissimo né dell'alleanza, della sentenza per assolvere l'empio (Sir 42, 2). Egli custodì la legge dell'Altissimo, con lui entrò in alleanza. Stabilì questa alleanza nella propria carne e nella prova fu trovato fedele (Sir 44, 20).

Gli fece udire la sua voce; lo introdusse nella nube oscura e gli diede a faccia a faccia i comandamenti, legge di vita e di intelligenza, perché spiegasse a Giacobbe la sua alleanza, i suoi decreti a Israele (Sir 45, 5). Gli affidò i suoi comandamenti, il potere sulle prescrizioni del diritto, perché insegnasse a Giacobbe i decreti e illuminasse Israele nella sua legge (Sir 45, 17). Secondo la legge del Signore governò la comunità e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe (Sir 46, 14). Se si eccettuano Davide, Ezechia e Giosia, tutti commisero peccati; poiché avevano abbandonato la legge dell'Altissimo, i re di Giuda scomparvero (Sir 49, 4). La mia anima si è allenata in essa; fui diligente nel praticare la legge. Ho steso le mani verso l'alto; ho deplorato che la si ignori (Sir 51, 19). Verranno molti popoli e diranno: "Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore (Is 2, 3). Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo di Israele (Is 5, 24). Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore (Is 30, 9).

Cercate nel libro del Signore e leggete: nessuno di essi vi manca, poiché la bocca del Signore lo ha comandato e il suo spirito li raduna (Is 34, 16b). Il Signore si compiacque, per amore della sua giustizia, di dare una legge grande e gloriosa (Is 42, 21). Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio, Israele ai predoni? Non è stato forse il Signore contro cui peccarono, per le cui vie non vollero camminare, la cui legge non osservarono? (Is 42, 24). Ascoltatemi attenti, o popoli; nazioni, porgetemi l'orecchio. Poiché da me uscirà la legge, il mio diritto sarà luce dei popoli (Is 51, 4). Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l'insulto degli uomini, non vi spaventate per i loro scherni (Is 51, 7). Neppure i sacerdoti si domandarono: Dov'è il Signore? I detentori della legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi si sono ribellati, i profeti hanno predetto nel nome di Baal e hanno seguito esseri inutili (Ger 2, 8).

Ascolta, o terra! "Ecco, io mando contro questo popolo la sventura, il frutto dei loro pensieri, perché non hanno prestato attenzione alle mie parole e hanno rigettato la mia legge (Ger 6, 19). Come potete dire: Noi siamo saggi, la legge del Signore è con noi? A menzogna l'ha ridotta la penna menzognera degli scribi! (Ger 8, 8).

Ha detto il Signore: "E' perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l'hanno seguita (Ger 9, 12). Tu allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono - parola del Signore - seguirono altri dei, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e non osservarono la mia legge (Ger 16, 11). Ora essi dissero: "Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo a motivo della sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole" (Ger 18, 18). Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi (Ger 26, 4). Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo (Ger 31, 33). Quindi presi il documento di compra, quello sigillato e quello aperto, secondo le prescrizioni della legge (Ger 32, 11).

Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono secondo la tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su di loro tutte queste sciagure (Ger 32, 23). Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri" (Ger 44, 10). Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede" (Ger 44, 23). Sono affondate nella terra le sue porte; egli ne ha rovinato e spezzato le sbarre; il suo re e i suoi capi sono tra le genti; non c'è più legge e neppure i suoi profeti han ricevuto visioni dal Signore (Lam 2, 9).

Non era mai avvenuto sotto la volta del cielo quello che egli ha compiuto in Gerusalemme, come sta scritto nella legge di Mosè (Bar 2, 2). Come avevi detto per mezzo del tuo servo Mosè, quando gli ordinasti di scrivere la tua legge davanti agli Israeliti, dicendo (Bar 2, 28). Essa è il libro dei decreti di Dio, è la legge che sussiste nei secoli; quanti si attengono ad essa avranno la vita, quanti l'abbandonano moriranno (Bar 4, 1). Nessuno goda di me nel vedermi vedova e desolata; sono abbandonata per i peccati dei miei figli che deviarono dalla legge di Dio (Bar 4, 12). I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro (Ez 22, 26). Questa è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del tempio (Ez 43, 12). Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto quotidiano (Ez 46, 14).

Quegli uomini allora pensarono: "Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio" (Dn 6, 6). Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: "Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto firmato dal re è irrevocabile" (Dn 6, 16). E proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo (Dn 7, 25). Tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s'è allontanato per non ascoltare la tua voce; così si è riversata su di noi l'esecrazione scritta nella legge di Mosè, servo di Dio, perché abbiamo peccato contro di lui (Dn 9, 11). Tutto questo male è venuto su di noi, proprio come sta scritto nella legge di Mosè. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signore Dio nostro, convertendoci dalle nostre iniquità e seguendo la tua verità (Dn 9, 13). I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè (Dn 13, 3). E applicando la legge di Mosè li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente (Dn 13, 62).

Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza. Poiché tu rifiuti la conoscenza, rifiuterò te come mio sacerdote; hai dimenticato la legge del tuo Dio e io dimenticherò i tuoi figli (Os 4, 6). Dá fiato alla tromba! Come un'aquila sulla casa del Signore... perché hanno trasgredito la mia alleanza e rigettato la mia legge (Os 8, 1). Così dice il Signore: "Per tre misfatti di Giuda e per quattro non revocherò il mio decreto, perché hanno disprezzato la legge del Signore e non ne hanno osservato i decreti; si son lasciati traviare dai loro idoli che i loro padri avevano seguito (Am 2, 4). Verranno molte genti e diranno: "Venite, saliamo al monte del Signore e al tempio del Dio di Giacobbe; egli ci indicherà le sue vie e noi cammineremo sui suoi sentieri", poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore (Mi 4, 2). Non ha più forza la legge, né mai si afferma il diritto. L'empio infatti raggira il giusto e il giudizio ne esce stravolto (Ab 1, 4). I suoi profeti sono boriosi, uomini fraudolenti. I suoi sacerdoti profanano le cose sacre, violano la legge (Sof 3, 4). Dice il Signore degli eserciti: Interroga i sacerdoti intorno alla legge e chiedi loro (Ag 2, 11). Indurirono il cuore come un diamante per non udire la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro mediante il suo spirito, per mezzo dei profeti del passato. Così si accese un grande sdegno da parte del Signore degli eserciti (Zc 7, 12).

Perciò anch'io vi ho reso spregevoli e abbietti davanti a tutto il popolo, perché non avete osservato le mie disposizioni e avete usato parzialità riguardo alla legge (Ml 2, 9). Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull'Oreb, statuti e norme per tutto Israele (Ml 3, 22). Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento (Mt 5, 17). In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto (Mt 5, 18). Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti (Mt 7, 12). La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni (Mt 11, 13). O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? (Mt 12, 5). E uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova (Mt 22, 35).

"Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?" (Mt 22, 36). Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti" (Mt 22, 40). Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle (Mt 23, 23). Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore (Lc 2, 22). Come è scritto nella Legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore (Lc 2, 23). E per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore (Lc 2, 24). Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge (Lc 2, 27). Quando ebbero tutto compiuto secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret (Lc 2, 39). Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni (Lc 5, 17). Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio (Lc 7, 30).

Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?" (Lc 10, 25). Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?" (Lc 10, 26). Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi" (Lc 11, 45). Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! (Lc 11, 46). Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito" (Lc 11, 52). Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "E' lecito o no curare di sabato?" (Lc 14, 3). La Legge i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi (Lc 16, 16). E' più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge (Lc 16, 17). Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi" (Lc 24, 44). Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo (Gv 1, 17). Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret" (Gv 1, 45).

Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?" (Gv 7, 19). Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? (Gv 7, 23). Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!" (Gv 7, 49). "La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?" (Gv 7, 51). Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?" (Gv 8, 5). Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera (Gv 8, 17). Rispose loro Gesù: "Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? (Gv 10, 34). Allora la folla gli rispose: "Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?" (Gv 12, 34). Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione (Gv 15, 25).

Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno" (Gv 18, 31). Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio" (Gv 19, 7). Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati (At 5, 34). Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge (At 6, 13). Voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata" (At 7, 53). Se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia (At 8, 28). Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: "Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!" (At 13, 15). E che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè (At 13, 39).

Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè (At 15, 5). "Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge" (At 18, 13). Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra legge, vedetevela voi; io non voglio essere giudice di queste faccende" (At 18, 15). Quand'ebbero ascoltato, essi davano gloria a Dio; quindi dissero a Paolo: "Tu vedi, o fratello, quante migliaia di Giudei sono venuti alla fede e tutti sono gelosamente attaccati alla legge (At 21, 20). Prendili con te, compi la purificazione insieme con loro e paga tu la spesa per loro perché possano radersi il capo. Così tutti verranno a sapere che non c'è nulla di vero in ciò di cui sono stati informati, ma che invece anche tu ti comporti bene osservando la legge (At 21, 24). "Uomini d'Israele, aiuto! Questo è l'uomo che va insegnando a tutti e dovunque contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; ora ha introdotto perfino dei Greci nel tempio e ha profanato il luogo santo!" (At 21, 28). Ed egli continuò: "Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi (At 22, 3). Un certo Anania, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei colà residenti (At 22, 12).

Paolo allora gli disse: "Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la legge e contro la legge comandi di percuotermi?" (At 23, 3). Ho trovato che lo si accusava per questioni relative alla loro legge, ma che in realtà non c'erano a suo carico imputazioni meritevoli di morte o di prigionia (At 23, 29). Ammetto invece che adoro il Dio dei miei padri, secondo quella dottrina che essi chiamano setta, credendo in tutto ciò che è conforme alla Legge e sta scritto nei Profeti (At 24, 14). Paolo a sua difesa disse: "Non ho commesso alcuna colpa, né contro la legge dei Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare" (At 25, 8). E fissatogli un giorno, vennero in molti da lui nel suo alloggio; egli dal mattino alla sera espose loro accuratamente, rendendo la sua testimonianza, il regno di Dio, cercando di convincerli riguardo a Gesù, in base alla Legge di Mosè e ai Profeti (At 28, 23).

Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati con la legge (Rm 2, 12). Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati (Rm 2, 13). Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi (Rm 2, 14). Essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono (Rm 2, 15). Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio (Rm 2, 17). Del quale conosci la volontà e, istruito come sei dalla legge, sai discernere ciò che è meglio (Rm 2, 18). Educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché possiedi nella legge l'espressione della sapienza e della verità.. (Rm 2, 20). Tu che ti glori della legge, offendi Dio trasgredendo la legge? (Rm 2, 23). La circoncisione è utile, sì, se osservi la legge; ma se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei come uno non circonciso (Rm 2, 25). Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della legge, la sua non circoncisione non gli verrà forse contata come circoncisione? (Rm 2, 26). E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un trasgressore della legge (Rm 2, 27). Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge lo dice per quelli che sono sotto la legge, perché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio (Rm 3, 19).

Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato (Rm 3, 20). Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti (Rm 3, 21). Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede (Rm 3, 27). Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della legge (Rm 3, 28). Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge (Rm 3, 31). Non infatti in virtù della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede (Rm 4, 13). Poiché se diventassero eredi coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la promessa (Rm 4, 14). La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione (Rm 4, 15).

Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi (Rm 4, 16). Fino alla legge infatti c'era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge (Rm 5, 13). La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5, 20). Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia (Rm 6, 14). Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? E' assurdo! (Rm 6, 15). O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? (Rm 7, 1).

La donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito (Rm 7, 2). Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo (Rm 7, 3). Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio (Rm 7, 4). Quando infatti eravamo nella carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte (Rm 7, 5). Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera (Rm 7, 6).

Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare (Rm 7, 7). Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto (Rm 7, 8). E io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita (Rm 7, 9). E io sono morto; la legge, che doveva servire per la vita, è divenuta per me motivo di morte (Rm 7, 10). Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento (Rm 7, 12). Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato (Rm 7, 14). Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona (Rm 7, 16). Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me (Rm 7, 21). Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio (Rm 7, 22). Ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra (Rm 7, 23). Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato (Rm 7, 25).

Poiché la legge dello Spirito che dá vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte (Rm 8, 2). Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne (Rm 8, 3). Perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito (Rm 8, 4). Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero (Rm 8, 7). Mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non è giunto alla pratica della legge (Rm 9, 31). Ora, il termine della legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede (Rm 10, 4).

Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla legge così: L'uomo che la pratica vivrà per essa (Rm 10, 5). Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge (Rm 13, 8). L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore (Rm 13, 10). Io non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così (1Cor 9, 8). Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si dá pensiero dei buoi? (1Cor 9, 9). Mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge (1Cor 9, 20).

Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge (1Cor 9, 21). Sta scritto nella Legge: Parlerò a questo popolo in altre lingue e con labbra di stranieri, ma neanche così mi ascolteranno, dice il Signore (1Cor 14, 21). Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge.(1Cor 14, 34). Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge (1Cor 15, 56). Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore (2Cor 3, 15). Sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno" (Gal 2, 16). In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio (Gal 2, 19). Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano (Gal 2, 21). Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? (Gal 3, 2). Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione? (Gal 3, 5). Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle (Gal 3, 10). E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede (Gal 3, 11).

Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse (Gal 3, 12). Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno (Gal 3, 13). Ora io dico: un testamento stabilito in precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una legge che è venuta quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa (Gal 3, 17). Se infatti l'eredità si ottenesse in base alla legge, non sarebbe più in base alla promessa; Dio invece concesse il suo favore ad Abramo mediante la promessa (Gal 3, 18). Perché allora la legge? Essa fu aggiunta per le trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore (Gal 3, 19). La legge è dunque contro le promesse di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge (Gal 3, 21). Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata (Gal 3, 23).

Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede (Gal 3, 24). Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge (Gal 4, 4). Per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli (Gal 4, 5). Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge? (Gal 4, 21). E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge (Gal 5, 3). Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia (Gal 5, 4). Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso (Gal 5, 14). Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge (Gal 5, 18). Contro queste cose non c'è legge (Gal 5, 23). Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo (Gal 6, 2).

Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne (Gal 6, 13). Annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace (Ef 2, 15). circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge (Fil 3, 5). Quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge (Fil 3, 6). E di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede (Fil 3, 9). Pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure (1Tm 1, 7). Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente (1Tm 1, 8). Sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini (1Tm 1, 9). Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo (1Tm 2, 12).

Guàrdati invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane (Tt 3, 9). Anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché essi pure discendenti da Abramo (Eb 7, 5). Or dunque, se la perfezione ci fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso infatti il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c'era che sorgesse un sacerdote differente, alla maniera di Melchìsedek, e che non venisse detto sacerdote invece alla maniera di Aronne? (Eb 7, 11). Infatti, se viene mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge (Eb 7, 12). Poiché la legge non ha portato nulla alla perfezione - e l'introduzione di una speranza migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio (Eb 7, 19)

La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno (Eb 7, 28). Se Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo la legge (Eb 8, 4). Infatti dopo che Mosè ebbe proclamato a tutto il popolo ogni comandamento secondo la legge, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo (Eb 9, 19). Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non c'è perdono (Eb 9, 22). Poiché la legge possiede solo un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno, coloro che si accostano a Dio (Eb 10, 1). Dopo aver detto: Non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge (Eb 10, 8).

Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni (Eb 10, 28). Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla (Gc 1, 25). Ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori (Gc 2, 9). Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto (Gc 2, 10). Infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge (Gc 2, 11). Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché (Gc 2, 12). Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica (Gc 4, 11). Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge, perché il peccato è violazione della legge (1Gv 3, 4).

Senza un intimo, profondo, ininterrotto legame del sacerdote con la mente e il cuore di Dio, sempre la Legge sarà strumento a servizio del peccato.




Yüklə 1,47 Mb.

Dostları ilə paylaş:
1   ...   6   7   8   9   10   11   12   13   ...   36




Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©genderi.org 2024
rəhbərliyinə müraciət

    Ana səhifə