C'era una volta



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Era sempre estate e le bevute con gli amici erano frequenti; il terrone si rovinava probabilmente il fegato però si divertiva una cifra. Siamo arrivati a una delle ubriacature famose, in cui il terrone arrivò anche a molestare sessualmente una fessettona. Tutto partì da un tendone situato a Maderno pieno di tamarri (che sono peggio dei terroni) e il terrone tamarro vi andò insieme ai suoi amici per bere birra. Della musica non ne poteva fregare un benemerito cazzo a nessuno, la serata era da dedicare esclusivamente all'alcol, per lo meno questo era il pensiero del meridionale. In compagnia dei soliti amici polentoni, Andrea Z., Nicola B., Francesco B., Alberto C. e altri tipi e tipe, si cominciò a bere birra, a fare casino, a ruttare e a dire:"Eh!" "E'!" "Bella neh?" "Sììììì!!!!", e tutte queste cose, tranne l'ultima, che cominciò a rompere i coglioni, ci rendeva gai. Ma la birra non bastava a rendere tutti abbastanza ubriachi, così si raggiunse la casa di Alberto C., detto l'Udinese perché viene da Udine, per bere superalcolici. Alberto è un ragazzo tranquillo, ma quando si incazza diventa una bestia e dice: "No!" in modo conciso, così che tutti hanno paura e si mettono le dita tra i denti tremanti. Ebbene, questo Alberto ha una casa a Toscolano vicina al lago e un bel giardino adatto per organizzare parties che lui non fece mai, bastardo udinese, giàààà!! Solo quella sera si ritrovarono in giardino a bere pesante e nel gruppo c'erano anche due fighe, no beh, diciamo ragazzine di nome Daniela e Roberta. Il terrone, in quel momento eccitato sessualmente ed in calore per l'effetto dell'alcol, saltò letteralmente addosso a Daniela, le palpò le tette e cercò di slacciarle i pantaloni, ma lei era stranamente contraria a tutto ciò, baldracca!!! In precedenza il terrone (questo gli venne riferito da Francesco B.) si era avvicinato ad una figa che era vicina al suo manico e le disse:"Ah ah, ti ricordi che ti ho toccato le tette prima?" e lei rispose:"Ma no, non è vero!" e lui controbatté:" Sì, sì, eh eh!!"; la faccia di merda del ragazzo che era insieme a quella bella figa, ma che doveva essere ricco, guardò male il terrone, a cui non fregava una minchia! Ma torniamo al giardino dove Daniela era incazzata come una iena e dove il terrone la implorava, prima di dargliela, ma dopo la compatì e diceva:" Mi perdoniiii??!!!" e intanto pensava:" Bottana, potevi almeno farme vedé 'ufessettone, bottana!". Il terrone era però educato e decise di non importunarla più e ritornò dalle sue bottiglie di superalcolici; tutti andarono in casa di Alberto (dove ci sono i fantasmi) ed il meridionale bastardo fallito stupratore si sedette a bere limoncino, bacardi e via bevendo. La sua faccia sembrava quella di un morto, con gli occhi spenti e incavati e uno sguardo da alcolizzato e qualcuno approfittò per fargli una foto (vedere locandina libro). Ma piano piano l'africano sentì i soliti rumori dal profondo del ventre, che promettevano male e significavano:" Vai al cesso, terrone ubriacone!". Così il terrone, spinto da quelle voci così familiari, raggiunse il cesso e infilò la sua testa di minchia dentro il water per vomitare. Nell'espletare quelle funzioni emetteva intanto urla disperate di dolore e gridava: "Vomito, via da meeeeeee...aiuuuutoooo, aiuuutateeeemiiiiii!". Quei bastardi di sotto ridevano come puttane e non si accorsero che il terrone stava veramente male, solo Andrea Z. ebbe pietà per quella merda umana e corse su a trovarlo. Il ragazzo del sud aveva la testa nel water, la tirò fuori e fissò Andrea ridendo, ma quando il bestemmiatore tornò giù, il terrone perse il sorriso perché gli sembrava di soffocare nell'alcol che teneva dentro. Tutto accaldato e sudato si sdraiò sotto la doccia e gridò:" Albiiiii, ma perché piove a casa tuaaaa?!"; il terrone era proprio ridotto male, povero essere venuto al mondo. Dopo il rinfresco il terù si mise un asciugamano sopra le spalle, andò giù dagli amici, che lo guardarono con aria di disprezzo, lui sorrise con quella sua faccia di merda e puzzolente di vomito e, rivolta a quella puttana di Daniela, disse:" Mi perdoni?" e lei rispose:"AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH". Il terrone non sapeva cosa avesse voluto dire, portò le mani alle sue due palle (non la terza) e disse:" OOOOOOOHHHHHH, mi hai rotto i coglioni, ma come te la prendi, miiiiiiiiiii!!!!!!!! Dopo questa scenetta drammatica e comica allo stesso tempo, non si sa come cazzo fece il terrone a tornare a casa, ma ci riuscì; la notte fu un disastro, insonne e...vaffanculo che sofferenzaaaaaaaa!!!!!!!!

DICIANNOVESIMA PUNTATA: IL TAMBURELLISTA



Un sabato sera d'estate il terrone doveva lavorare come cameriere in una gelateria a Pulciano, un paesino abitato da una minchiettina di persone. Iniziava alle 20.30 e finiva alle 24.30 e vedere per quattro ore le coppiette che si davano i bacini e i ragazzi che bevevano birre e alcolici lo faceva incazzare e venire il pisello duro. Poi il bastardo vedeva di quelle belle fessettone insieme a delle merde ambulanti e si chiedeva come cazzo facevano a stare insieme; beh, il terrone, in quanto a bellezza fa un pochino cacare, però si riteneva meglio di quelle cacche fortunate. Che vita di merda accompagnata da una faccia di disprezzo, erano le conseguenze che si potevano notare in quella faccia di merda di meridionale! Insomma l'ultima ora di lavoro ne aveva veramente pieni i coglioni, come quando si voleva fare una figa, non poteva e gli duolevano oltremodo. Ma il suo desiderio aveva un'origine ben più profonda, stava nel fondo di un bicchiere di birra, insomma aveva voglia di beeeeeere! Così eccitato come un picciriddu (bambino in palemmetano) che deve andare a giocare o che ha scoperto come si fanno le seghe, prese le sue sessantamilalire con il sudore in fronte, salì in macchina e sgommò come un tamarro terrone fottuto. Veloce come la sborra quando esce da un pisello troppo eccitato e duro, raggiunse la casa del suo amico Pera merda (vi dò il suo soprannome) dove c'erano anche gli altri amici polentoni pronti ad accoglierlo con delle belle lattine di birra da 66 cc.. Il terrone salutò brevemente gli amici, mandò a fanculo Pera che gli parlava dei suoi fumetti del cazzo e si sedette per beeeeere! In circa mezz'ora bevette troppo velocemente tre lattine di birra e tutti notarono che il terrone stava alzando troppo la voce, perché era probabilmente partito nel suo mondo pieno di fantasticherie e le solite bollicine ed ali di uccelli (come succede a tutti d'altronde). Pera era leggermente incazzato, ma al terrone non gliene fregava una minchia o forse non sapeva consciamente che stava rompendo i coglioni disturbando la sua pubblica quiete. Tutti felicemente, anche un certo Damiano amico del Pera, andarono poi all'Irish pub di Manerba del Garda per stare all'aria aperta, per fare quattro risate e una ventina di altre birre. Il terrone stava peggiorano sempre di più, non aveva più alcun comune senso del pudore, faceva casino come quando è a tavola coi suoi e scoreggia, rutta ed urla con suo patre, insomma in quella situazione si trovava totalmente a suo agio. Visto che i vicini negli altri tavoli del pub erano un po' mosci come piselli bagnati dall' acqua fredda o come quello del Nicola B., il terrone fottuto africano cominciò a fare monologhi e sentiva dentro di sè che occorreva dare un po' di ritmo a quella serata da fighettini. Si alzò con quella faccia usuale di merda e con un passo incerto (non per la vergogna) si avvicinò a dei barili e cominciò a batterci sopra con le sue mani; interpretò quei ritmi africani adatti alla sua origine e tutti lo guardarono stupiti e dovevano aver pensato: "Ma da dove cazzo viene questo coglione?!". Lui andava avanti imperterrito, mentre gli amici facevano finta di non conoscerlo, ma ad un certo punto il terrone finì le sue esecuzioni e si tirò giù i blue jeans per fare vedere le mutande di color grigio a delle fighe che erano lì nelle vicinanze. Il terrone aveva addocchiato una possibile preda (una fiiiigaaaa!), alla quale mostrò le mutande e il pacchettino che teneva dentro e le diceva:" Ma dài, non mi vuoi? Guarda quà!". La ragazza era un po' in imbarazzo ma non respingeva il terrone, e poteva anche darsi che ci stava......con Nicola B., Nicola, fotiti!!!!! L'imbarazzo incombeva in quel momento in tutte le persone presenti tranne che nel terrone, secondo il quale era normale approcciare una ragazza così romanticamente, e intanto Damiano rideva come una baldracca per le figure di merda che quell'essere del sud aveva fatto. La serata finì con lo semispogliarello, poi il terrone ed altri ritornarono a casa del Pera; tutti dormivano in un letto comodo e in stanze normali, il terrone invece fu segregato da animale in una specie di cantina sotto terra dove c'era una minchiona di umidità. Che notte di merda!!!!! Il terrone non chiuse occhio, ma almeno continuò tutta notte ad aprire bocca per ruttare e così digerire la birra che aveva bevuto; ma co 'sta minchia che il bastardo aveva digerito, non riusciva neanche a fare colazione. A un certo punto del mattino entrò Pera, che informò il terrone che c'era sua mamma al telefono; lui, ancora sconvolto coi ritmi africo-palemmetani in testa, parlò letteralmente da coglione dicendo che non poteva andare a messa per espiare i suoi peccati. Infatti, cari lettori imbarazzati, voi non sapete che il terù va a messa la domenica come fosse un bravo ragazzo, ma, cosa più importante, voi non sapete che il terrone non è un bravo ragazzo...
VENTESIMA PUNTATA: IL BALLO DEL VENTRE

E' venerdì sera, il giorno del cambiamento, in cui c'è sempre la sorpresa su quale locale frequentare, la novità! Che cogliomberi, tutti i venerdì a quella minchia di Fine del Mondo, sempre le stesse facce di merda come quella del terrone, sempre la solita routine, ma in fondo là ci divertiamo. Sì certo, sudiamo come baldracche quando balliamo, ma fare i coglioni o esserlo come nel caso del terrone bastardo è assai stimolante! Sapete che vi dico, che vita di merda!!!! Eh eh, non ve l'aspettavate neh, era da tanto che non lo dicevo, porca bottana! Ebbene il venerdì sera per il meridionale e i suoi amici polentoni è sempre la solita menata, entrano, girano intorno al bar un paio di volte, si siedono davanti a un cocktail, fanno i coglioni e si alzano per andare a ballare. Ma per una volta le cose cambiarono...però sempre in quel locale che conosciamo come i nostri pisellini! Il terrone aveva finito di giocare una partita di basket e raggiunse gli altri più tardi; aveva voglia di fare qualcosa di nuovo, di beeeeereeeee!!! L'alcolizzato africano si diede per un periodo al whisky, tipo southern comfort, maccallan, J&B, D&G che però non esiste perché è Dolce e Gabbana; ma quella sera il terrone coglione richiedeva con insistenza il D&G e il barista doveva pensare che era proprio uno stupidino! Il birichino palemmetano curnutu testa di minchia si avvicinò con l'aria da gran figo al banco e gridò orgoglioso: "Un D&G!!" e dopo dieci minuti che capì che non esisteva quella minchia di D&G, bevette altri tipi di whisky. Pian pianin (pompin ditalin bocchin...) il terroncin era proprio fuorin e aveva una gran voglia di figa! Voi penserete, ma che straaaaanoooooo!!!! AAAAAAAHHHHHHHHHHH, basta, ne voglio unaaaaaaaaa, non dieci come Battisti! Ma torniamo a quella sera in cui il meridionale era particolarmente eccitato e faceva balletti sensuali con il sudore puzzolente che gli usciva dai pori della pelle nera perché è uno sporco terrone! Ah ah, che bello, che emozioni, uh uh uh, quel bastardo ladro si sentiva molto in forma, non aveva alcun pudore ma solo sudore e....e.......e voleva farsi una figa pelosa! La musica partì come quel terrone fottuto e i ritmi erano forti come i battiti del suo cuore; ma lo spettacolo doveva ancora incominciare! Ah ah ah, terremoooooooooto! Un po' di quà, un po' di là, gambe molli, pisello duro, braccia in aria, movimenti strani e la consueta faccia di merda allietarono il pubblico presente quella sera, tranne un giovane pelato con i blue jeans, che in seguito avrebbe avuto un battibecco con quel mafioso col coltellino! Ballando, ballando sulla Fine del Mondo il terrone aveva scelto la preda da cacciare, una figa che era così...boh non mi ricordo un cazzo! Comunque era sempre una figa con il buco con i peli intorno come la caramella polo, quindi era assai eccitante! Solito gioco di sguardi, che nella maggior parte dei casi non serve a una straminchia e il terrone si avvicinò apertamente a quella femmina il cui odore richiamava il suo fiuto da beeeeeestia! La ragazza non immaginava, che così grande fosse il dolore e in mezzo all'erba lei...ah no questa è una canzone di Luca Barbarossa, la ragazza, stavo dicendo, non immaginava che il terrone sarebbe stato così aperto, ma sembrava apprezzare o almeno non respingeva quello scassatore di cuchiuna (coglioni)! Il ballo si faceva sempre più sensuale, la ragazza sempre più accalorata e il suo presunto ragazzo sempre più incacchiato! Era il momento della proposta concreta, della mossa decisiva per provarci con quella donzella: era il momento del ballo del ventre, ovvero mettere il proprio cazzo a livello della figa e sfrusciare sù e giù in modo che la vagina si ecciti e nasca l'amore! Ah, che romantico che fu il terrone quella sera, in cui l'aria era impregnata di sudore e whisky! La ragazza sorrideva e non si spostava (io dico che godeva, giààààààààà, l'ho sentito dire anch'io) e il terrone continuava nelle sue innocenti avances, che ragazzo d'oro oh oh oh! A un certo punto però accadde l'imprevisto come nel gioco del Monopoli e quel pelato grosso come un pisellone da porno divo si avvicinò con aria minacciosa al terrone, perché doveva essere probabilmente invidioso. Daì, orsù, solo perché c'è un pisello diverso dal suo vicino alla sua fessettona e occorre fare così tante storieeeee!!! Ufffffffffffaaaaaa, ma che vita grama, che grama vita, insomma.........ma che vita di merdaaaaaaaaaaaa!!!!!! Ma dico io, in che mondo viviamo dico io, non poteva fare a meno di rompere i coglioni, dico io! No, voleva picchiare quel poveretto, ma cosa mai gli avrà fattooo!!! Gli amici intervennero, si accese una mischia, il terrone non capì un cazzo di quello che stava succedendo perché era fuori come un balcone e alla fine quel pelato e altri suoi amici furono buttati fuori! Ah ah, la giusta punizione per chi non ha rispetto di una persona che corteggia una ragazza! Dopo cinque minuti anche il terrone fu buttato fuori! Ma che vita di meeeerdaaaaa! Gli amici del meridionale "Provocarisse" erano leggermente incazzati, perché erano costretti ad uscire con lui e lo insultarono per la serata rovinata, ma in fondo si erano divertiti; avevano finalmente vissuto qualcosa di diverso, qualcosa di grande, come dicono i Lunapop! Ma il terrone avrebbe invece vissuto qualcosa di drammatico, le solite sboccate e la solite notte sofferente!
VENTUNESIMA PUNTATA: LE BALLE DEI BAGNI

Cari lettori minchioni tutti quanti, come già sapete dalle precedenti puntate, il terrone frequenta l'università di lingue e letterature straniere a Brescia, ed è una delle poche cose dove riesce ad avere delle soddisfazioni. C'è invece sempre qualcosa che non lo accontenta completamente, la figaaaaaaaa, che lo usa per circa un mese e dopo lo scarica; ebbene il meridionale, di questa situasiù (situazione in bresciano), ne ha veramente pieni i cuchiuna (coglioni in palemmetano)!! Non sarà mica perché l'è un terù?!



Ma comunque non voglio dilungarmi, come succede al pisellino del terrone tante volte inutilmente, e tornare al fatto che il bastardo delinquente "ragazzo usa e getta", frequenta la stessa facoltà insieme a un tirchio "bello" chiamato "tristezza"! Il suo vero nome è Nicola B. e tante volte è successo che si fosse fatto le fighe che si sarebbe dovuto fare il terù; simpatico però! I primi due anni dell'università, il terrone aveva visto il tirchio un paio di volte e pensava "...ma questo non c'ha voglia di fare un cazzo!"; no, beh,"la tristezza" riesce a fare una cosa bene: farsi tante fighe (alcune delle quali ci aveva prima provato il terone), ma che vita di merda!!!! Comunque è simpatico! Ebbene, anzi "emmale", i due non si cagavano molto all'inizio e anzi forse doveva esserci un odio reciproco, beh, forse non odio, ma una cosa tipo "quello lì mi sta sul caaaaazzo!!". Ma un giorno (maledetto in cui lo incontrò), il terrone lo conobbe e da lì diventarono buoni amici: ogni giorno lo sporco meridionale saliva sulla sua fiat Ritmo del cazzo per andare all'università, ed era costretto a sentire sempre i suoi "Red hot chilli peppers" del cazzo pure loro, oh! La mattina il terrone si alzava, quella macchina blu marcia arrivava, insieme al conducente coglione che bestemmiava per delle stronzate, e i due andavano all'università. Tutto questo succederà ancora tra poco: ma che futuro prossimo di merda! Comunque torniamo alla figura del tirchio dal pisello problematico come il terrone: lui aveva scelto l'università di lingue straniere perché si era prefissato un obiettivo, la figaaaaaa, anzi no, le figheeeee! Ma c'era anche un altro passatempo (condiviso pure dal terrone), ovvero le famose balle ai bagni dell'università ogni volta che iniziavano o finivano le lezioni, oppure quando avevano voglia di beeeeeere! Le due cacchette bambinetti compravano birra, o vino, a volte whisky, si chiudevano nel bagno insieme a due pacchetti di patatine, e cominciavano a ubriacarsi! Ma non facevano solo quello, intanto ruttavano e scoreggiavano e poi ridevano, bello neh! Ma che vita di merda! Una volta, tanto erano ciocchi, otturarono un cesso che nei giorni seguenti fu fuori servizio e un'altra volta ancora andarono nel bagno delle femmine, perché volevano vedere le femmine con la vagina e provare forti emozioni! I due stronzi fecero una gran figura di merda, perché furono visti da una ragazza, che tra l'altro era un secondo cesso! Però i due simpatici amici, che non avevano nient'altro di cazzo da fare, ridevano e dicevano:"Oh oh che beeeellllo che beeelllo! Ancora, ancora, lo rifacciamo domaniiiii?" "Sììììììì, daaaaaaaaaììììììì, senti quà....prot bah prot bah prot bah (scoreggie e rutti)". Ma ci pensate a come sono ridotti quelle faccie di merda, che passano un pomeriggio chiusi nei bagni per ubriacarsi e poi uscire e provarci con le fiiiigheeeee?! Poveretti, ma il prossimo anno si cambia! Ormai sono diventati maturi, basta fare gli stupidini! Si può sempre bere in aula studio, no! Ed è quello che un giorno i due fecero, insieme ad altri ragazzi e ragazze, e questa volta si passò al pesante: whisky, yeah! Il terrone rovinò la sua reputazione quel giorno, sempre che l'avesse avuta, perché fece una figura di merda dopo l'altra e sparava stronzate come le pallottole di una mitragliatrice. Una volta addirittura ci provò con Daisy, una bella figaaaaaaaaa, ma lei non ci stava, perché aveva il ragazzo e non per altri motivi! OOOOOHHHHH! Non so quanto tempo dopo, ma Nicola se la fece, che vita di merdaaaaaaaa!!!! Però è sempre simpatico, dai! Le balle fatte dai due coglioni furono talmente tante che non si ricordano tutti i particolari, ma denominatore comune erano sempre risate, figure di merda, scoreggie, rutti e piselli più piccoli di quello che già erano! Una volta arrivarono anche a bere nel giardino e ormai i due dovevano essere tristemente conosciuti per le loro sbornie divertenti! Che beeeeelllo che beeeelllo! In giardino bevettero gin, gin, gin, gin, gin, gin, gin, gin, gin, gin, gin, gin eh scusate ma mi è venuta voglia di bere! Comunque erano belli ubriachi e il rompicoglioni della biblioteca si lamentava perché facevano un po' troppo rumore, uffa, ma il diritto di libertà dove è andato a finire, dico io? Ora ho terminato con questa puntata, perché non c'è nient'altro da dire ed al terrone fa male la testa: stamattina ha festeggiato (beveeeeeeendo) il successo di un esame superato insieme all'altro poveretto che ha preso 24 (ma fotiti!), che poi è andato a scopaaaaaaare con la sua figa! MA CHE VITA DI MERDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
VENTIDUESIMA PUNTATA: UNA SERA A FIRENZE

Alberto C., uno degli amici del terrone bastardo, deve essere pieno di soldi, perché ha case sparse per l'Italia. Lui è di Udine, ma per un periodo ha vissuto in una casa a Toscolano Maderno dove, per intenderci, una sera il meridionale gridava:"Vomito, via da meeeee!". Alberto ora vive a Bologna dove frequenta l'università e ha pure la figa: ma che vita di cacca, feci, escrementi, pupù, merda, depositi umani! E' un tipo taciturno e riservato, ma quando si incazza deve essere una bestia, perché dice in modo cattivo e da fare mettere le dita in mezzo alla bocca tremante per paura:"No!". Fa veramente paura, dico io, oh! Il terrone lo considera molto maturo, forse perché vivendo da solo per parecchio tempo, ha dovuto assumersi delle responsabilità e sacrifici che noi, mantenuti di 'sta' minchia, non abbiamo dovuto affrontare. Comunque fa paura! Non c'entra un cazzo, lo so, ma dovevo scriverlo! Alberto, dagli amici chiamato Albi, organizzò un capodanno in una casa di campagna nelle vicinanze di Firenze, un bellissimo antico casolare con tantissime stanze. Dovete sapere che il terrone, cari lettori paurosi, è un amante dell'antico, del rustico, infatti gli piacciono i vecchi casolari, castelli o tutto quello che non è moderno e questa casa a Firenze lo impressionò tantissimo e gli ricordò una di quelle case infestate dai fantasmi. Soltanto che invece dei fantasmi, c'era un rompicoglioni tirchio di nome Nicola, che si divertiva a spaventare il terrone facendo:"Buh!" e il meridionale si metteva le mani nella sua bocca tremante, come quando Albi diceva "no!", insomma si cacava addosso. Il bastardo si aggirava tra le stanze del casolare, nel silenzio e nella quiete di una giornata invernale, e all'improvviso spuntava sempre "la tristezza" con i suoi scherzi da baaaaambinone! Il terrone ormai era conscio che doveva affrontare quello spaccapalle e si preparava ai "buh!", ma nonostante ogni volta fosse pronto oppure si aspettasse l'uscita di quel simpaticone, finiva sempre per mettere le dita in bocca e gridare "Miiiiiiiiii (abbreviazione di minchia), che pauuuuura!". Quelli sì che erano bei tempi per il terrone, che era sconvolto ancora dalla famosa Silvia, la tipa che glielo aveva messo nel culo a Riccione, e l'alcol era una delle soluzioni più usate per dimenticare quello che gli andava male in quel periodo, cioè tutto! Si era in tanti in quella casa, c'era una bella atmosfera di calore e serenità tipo quella della pubblicità di Glen Grant (che a proposito il terrone non ha mai bevuto, è ora di provare eh eh!), ma nessuno aveva voglia di muoversi e girare per Firenze. Questo fatto il terrone non lo mandò giù, si stava rompendo la minchia per la mancanza di spirito d'iniziativa e così decise di mandare giù, insieme a quel simpaticone di tirchio che si fa tutte le fighe che non si fa il terrone sfigato alcolizzato delinquente pauroso antico, la biiiiirra! Salirono insieme in una delle stanze del casolare e cominciarono a beeeere! Il terrone era così disperato e dalle palline così scassate, che cominciò a fare i "piedini" al muro di una stanza del casolare causando delle orme simpatiche come il terrone, e non aveva alcun timore, perché non c'era l'udinese che gli faceva così paura dicendo "no!". Faceva proprio paura con quella faccia seria e la voce grave! Oh! Il tirchio, vedendo quello che lo sporco mafioso faceva, rideva come una baldracca, sia perché era anche lui ubriaco e poi perché doveva pensare che quello che aveva accanto non era tanto normale! I due però si divertirono a sparlare del ragazzo che fa paura e della rottura di coglioni che incombeva in quella serata della stracazzo, e continuarono a bere insieme all'accompagnamento consueto di rutti e scoreggie che rendeva pesante l'atmosfera in tutti i sensi. Dopo qualche tempo i due scesero e andarono a vedere gli altri "che si divertivano": erano tutti seduti con le faccie serie, specialmente una testa di cazzo coi capelli davanti agli occhi che suonava la chitarra e che nel frattempo guardava la luna per far colpo su una certa Annapaola. Beh, erano chiusi in casa, voi vi chiederete come cazzo si faceva a vedere la luna, però quel ragazzo così simpatico che ha pure lui la figa (voglio morire ora, in questo momento!) doveva fare il romantico e far finta che ci fosse la luna. Ma vaccacare va!!!!!!! Mi sta proprio sul cazzo e non mi fa mettere le dita in mezzo alla bocca tremante! Il terrone entrò, e vedendo soprattutto "il ragazzo della luna" che gli sta sul cazzo, disse con voce soave:"Bella serata del cazzo! Voi e la vostra luna dei miei coglioni, andiaaaaaamoooo a Firenze no!". Ma all'improvviso spuntò da dietro una figura terribile con la faccia pallida e grave che disse:"No, terrone di merda!" e indovinate come reagì il meridionale: pensate un po', si mise niente di meno che le sue dita in mezzo alla sua bocca tremante e puzzolente di birra e pensò "Oddio, fa paura come i buh di quello spaccapalle con cui mi sono appena ubriacato!". Faceva proprio paura, riridico io, oh! Ormai il terrone aveva perso ogni speranza, era costretto a subìre gli ordini di quei polentoni del cazzo, a vedere il ragazzo che fa paura e il "ragazzo della luna" che continuava a suonare la sua chitarra di figa! Così si distese su una delle poltrone di quella stanza e, senza guardare la luna ma pensando a colui che di cazzo lo rappresentava, affogò nei suoi pensieri di merda! Come piselli all'improvviso in tiro, i pensieri su Silvia riaffiorarono uno dopo l'altro e causarono all'improvviso il pianto liberatorio di quel terrone, rinchiuso in quelle quattro mura e in una tristezza fortissima. Il tirchio si accorse dell'evento e cominciò a ridere (bastardo faccia di merda), e il ragazzo che faceva paura invece, sapendo i motivi del pianto del ragazzo del sud, sembrava commosso e dispiaciuto per quella merda ubriaca! Anche un altro amico, Andrea Z., sembrava comprendere quel momento di sconforto del terrone e lo consolava, mentre il ragazzo coi capelli davanti agli occhi che guardava la luna immaginaria e suonava imperterrito la sua chitarra vaffanculo, lo faceva piangere ancora di più per il nervoso! In quell'istante al meridionale riaffiorò un istinto primordiale e consueto in uno della sua stirpe mafiosa: uccidere quel giovine di merda, la sua chitarra, il suo romanticismo e la sua luna dei miei coglioni! Insomma, cosa posso dirvi lettori lunatici, quella serata fu come un tuffo in una vasca piena di merda, dove il tuffatore si mimetizzava perché era egli stesso una merda umana! Tutto ciò faceva proprio paura e le dita sporche di merda finirono ancora una volta nella bocca tremante di merda del terrone di merda. Che vita di merda, oh!

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