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E

SAMI DI

S

TATO

2016

Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582

Tipologia D

- Tema di ordine generale

I confini tra complessità della teoria e

sfide pratiche. Una lettura pedagogica



Davide Zoletto

L

e parole “confine” e “frontiera” appaiono partico-



larmente frequenti nel dibattito contemporaneo, a

vari livelli e in vari ambiti. E altrettanto presenti e

dibattute sono le tematiche – molto ampie e diversificate

– a cui tali parole rimandano. Questa centralità trova un

ulteriore riscontro nel fatto che confini e frontiere siano

stati messi esplicitamente a tema anche in una delle tracce

ministeriali per la prova di italiano dell’Esame di Stato

2016.


Tematiche come quelle del confine e della frontiera sem-

brano poter essere particolarmente pertinenti in tale con-

testo per almeno due ordini di motivi: da un lato per la

loro attualità e centralità in molti dibattiti che interessano

questioni essenziali del nostro tempo; dall’altro per l’am-

piezza e l’eterogeneità dei campi disciplinari e dei nessi

interdisciplinari a cui essi possono fare riferimento. Gra-

zie a questa doppia caratteristica, forse, gli studenti e le

studentesse che hanno scelto questa traccia hanno avuto

effettivamente la possibilità di progettare e realizzare il

tema attingendo all’eterogeneità di quelli che la traccia

stessa suggerisce essere i loro “studi”, le loro “cono-

scenze e letture”.

In effetti, l’attualità dei dibattiti su confini e frontiere ci

viene ricordata sia dai media che dalla nostra esperienza

quotidiana. Per quanto riguarda i primi, si pensi, per fare

solo un paio di esempi, alle notizie sulle migrazioni o a

quelle sulle vicende di vecchie e nuove formazioni na-

zionali e sovranazionali (si veda per esempio la cosiddetta

“Brexit”). Per quanto riguarda invece la nostra esperienza

quotidiana, e per fermarsi ancora solo a pochi esempi, si

pensi da un lato alla possibilità oggi di viaggiare per la-

voro o per turismo in molti Paesi del mondo, dall’altro alla

quotidiana possibilità di incrociare, nelle vie e piazze di

molte nostre città, piccoli o grandi gruppi di migranti –

forse, a volte, richiedenti asilo – per i quali il viaggio è

stato spesso assai meno facile di quanto possa esserlo per

noi…


Nello stesso tempo sembra altrettanto importante sottoli-

neare come, anche solo fermandosi agli esempi appena

proposti, in tutti questi casi il riferimento a confini e

frontiere, lungi dall’essere leggibile come “mera” attua-

lità mediatica, rinvii piuttosto a questioni e dimensioni

centrali per il mondo contemporaneo, nonché per l’espe-

rienza e la formazione delle persone: confini smantellati

e confini (ri)costruiti, confini attraversabili e confini in-

sormontabili (o, forse, come si è già accennato, attraver-

sabili per alcuni e quasi insormontabili per altri…). An-

che qui, per citare solo alcune macro questioni a cui gli

«Il confine indica un limite comune, una separazione tra spazi conti-

gui; è anche un modo per stabilire in via pacifica il diritto di proprietà

di ognuno in un territorio conteso. La frontiera rappresenta invece la

fine della terra, il limite ultimo oltre il quale avventurarsi significava

andare al di là della superstizione contro il volere degli dèi, oltre il giu-

sto e il consentito, verso l’inconoscibile che ne avrebbe scatenato l’in-

vidia. Varcare la frontiera, significa inoltrarsi dentro un territorio

fatto di terre aspre, dure, difficili, abitato da mostri pericolosi contro

cui dover combattere. Vuol dire uscire da uno spazio familiare, co-

nosciuto, rassicurante, ed entrare in quello dell’incertezza. Questo pas-

saggio, oltrepassare la frontiera, muta anche il carattere di un indivi-

duo: al di là di essa si diventa stranieri, emigranti, diversi non solo per

gli altri ma talvolta anche per se stessi».

Piero ZANINI, Significati del confine - I limiti naturali, storici,

mentali - Edizioni scolastiche Mondadori, Milano 1997

A partire dalla citazione, che apre ad ampie considerazioni sul signifi-

cato etimologico-storico-simbolico del termine “confine”, il candidato

rifletta, sulla base dei suoi studi e delle sue conoscenze e letture, sul con-

cetto di confine: confini naturali, “muri” e reticolati, la costruzione dei

confini nella storia recente, l’attraversamento dei confini, le guerre per

i confini e le guerre sui confini, i confini superati e i confini riaffermati.

TEMA DI ORDINE GENERALE

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esempi di “attualità” appena menzionati rinviano, si può

pensare al ruolo e alle caratteristiche che assumono oggi

gli stati nazionali, e più in generale al ruolo e allo statuto

odierno della forma statuale e delle diverse aggregazioni

sovra-statuali

1

. Ma si può pensare anche ai processi di for-



mazione delle identità personali e collettive

2

, e alle con-



figurazioni che assume oggi un concetto come quello di

“cittadinanza”, nonché alle competenze che oggi si ren-

dono necessarie per esercitare quest’ultima in modo attivo

e consapevole

3

. Bastano forse queste poche suggestioni



alla vastità e centralità dei temi e delle questioni legati a

confini e frontiere per cogliere la seconda caratteristica a

cui si faceva poc’anzi riferimento, ovvero l’eterogeneità

dei campi disciplinari a partire dai quali essi possono es-

sere studiati. 

In effetti, temi così diversi e complessi non possono che

sollecitare altrettanto diversi riferimenti a molteplici di-

scipline. Si veda, per esempio, il tentativo dell’antropo-

logo Ulf Hannerz

4

di declinare un lessico dei confini e



delle frontiere in grado di descrivere l’eterogeneità emer-

gente nelle società contemporanee. Si può andare, per fare

solo alcuni esempi, dall’antropologia alla sociologia,

dalla storia alla geografia alla scienze politiche, dalla psi-

cologia alle scienze dell’educazione fino alle diverse di-

scipline filosofiche (si pensi, per esempio, all’epistemo-

logia, alla teoria politica, alla bioetica…). E, ancora,

occorre considerare anche molti ambiti di ricerca scien-

tifica e tecnologica, in particolare quando i confini e le

frontiere di cui si parla sono quelli messi sempre più

spesso in questione proprio dalle diverse forme di inno-

vazione scientifica e tecnologica. Senza contare che am-

biti come quelli della letteratura, dell’arte, del cinema (an-

che qui per fare solo alcuni esempi…) appaiono altrettanto

spesso sollecitati: spesso, infatti, le parole “confini” e

“frontiere” sono utilizzate in accezioni non solo letterali,

e questo significa che vengono attivati una molteplicità di

campi metaforici e che vengono mobilitati altrettanto

molteplici immaginari (a loro volta costituiti da testi, im-

magini ecc.). Sicché, a maggior ragione viste tutte queste

sfaccettature e sfumature, appare infine necessario ri-

chiamare come, proprio in virtù di questa loro intrinseca

pluralità e polisemanticità, confini e frontiere suggeri-

scano spesso, e a volte forse richiedano, una ancora più

complessa lettura multi- o addirittura interdisciplinare: è

emblematico in questo senso il caso di quell’ambito di ri-

cerca noto come border studies, sviluppatosi intorno e a

partire da una concreta area di frontiera come quella che

separa il Sud-Overst degli Stati Uniti dal Messico

5

.



Alla luce di queste considerazioni, si può forse allora

ipotizzare che proprio quelle caratteristiche (attualità,

centralità, eterogeneità di riferimenti disciplinari) che

rendono così affascinante la tematica dei confini e delle

frontiere, possano allo stesso tempo rivelarne anche la dif-

ficoltà.


Un eccesso di “attualità” – o meglio l’ipervisibilità di al-

cuni aspetti descritti troppe volte solo sotto la chiave di

lettura dell’“emergenza” – può correre per esempio il ri-

schio di offuscare e rendere paradossalmente meno os-

servabili alcuni aspetti invece centrali proprio dell’attua-

lità stessa

6

. È quanto capita, a volte, nel delicato intreccio



fra aspetti più e meno visibili dell’esperienza dei mi-

granti. E, similmente, proprio la centralità delle questioni

toccate e la complessità degli strumenti di analisi disci-

plinare e interdisciplinare richiesti, possono evidenziare

talora alcuni tratti potenzialmente riduttivi di letture

troppo unilaterali.

In uno scenario così complesso una delle possibili indi-

cazioni preziose è forse quella che si ritrova proprio nella

traccia ministeriale per l’Esame di Stato. Letto nel suo

complesso, infatti (ovvero nell’insieme composto dalla ci-

tazione dal volume di Piero Zanini e dalla traccia vera e

propria che la segue), il tema ministeriale sembra sugge-

rire, fra le altre, una doppia indicazione. Ovvero, che per

avvicinarci a temi quali confini e frontiere, possa essere

utile tenere insieme, a un tempo, da un lato un orizzonte

teorico ampio e articolato, dall’altro la concretezza delle

specifiche situazioni in cui confini e frontiere si speri-

mentano nel mondo contemporaneo: potremmo forse

quasi dire l’epistemologia del “confine” e la fenomeno-

logia dei confini. Troviamo così, ad esempio, da un lato

– nella citazione tratta dal volume di Zanini – i riferimenti

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Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582

Cfr. per esempio A. Green, Education, Globalization and the Nation State,

MacMillan, 1997 London; C. A. Torres, Globalizations and Education: Collected



Essays on Class, Race, Gender, and the State, Teachers College Press, 2008 New

York. (Trad. it. Globalizzazioni ed educazione. Classe, etnia, genere e Stato, La

Scuola, Brescia 2014).

Si vedano almeno due classici come F. Barth, (Ed.), Ethnic Groups and Boun-

daries, Universitetsforlaget, Oslo 1969 e G. Anzaldua, Borderlands/La Frontera,

2nd ed. Aunt Lute Books, 1987 San Franciso. (Tr. it. Terre di confine/La Fron-



tera, Palomar, Bari 2000).

Cfr. come esempi di riflessioni che muovono da una prospettiva esplicitamente

interculturale A. Portera, P. Dusi, B. Guidetti, (eds.), L’educazione interculturale



alla cittadinanza. La scuola come laboratorio, Carocci, Roma 2010; M. Sante-

rini, La scuola della cittadinanza, Laterza, Roma-Bari 2010; M. Catarci, M. Fio-

rucci, M. Trulli, (eds.), L’ABC della cittadinanza. Indagine sulle Scuole di ita-

liano per stranieri  promosse dall’associazionismo a Roma e provincia, Franco

Angeli, Milano 2014; M. Tarozzi, Dall’intercultura alla giustizia sociale. Per un



progetto pedagogico e politico di cittadinanza globale, FrancoAngeli, Milano

2015.


U. Hannerz, Fluxos, fronteiras, hybridos: palavras-chave da antropologia tran-

snacional, Mana, 1997, vol. 3, n. 1, pp. 7-39. (Tr. it. Flussi, confini, ibridi. Pa-

role chiave nell’antropologia transnazionaleaut aut, 2002, n. 312, pp. 46-71,

in particolare pp. 55-65).



Per un’introduzione cfr. P. Zaccaria, Border Studies, in M. Cometa, Diziona-

rio degli studi culturali, Meltemi, Roma 2004, pp. 86-96.

J. Derrida, Politiques de l’amitié, Galilée, 1994 Paris. (Tr. it. Politiche del-

l’amicizia, Raffaello Cortina, Milano 1995).

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