Dicembre 2016 e ditoriale



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IDATTICI

Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582

il suo segno perché i miti, i riti s’insinuano nelle parole e

nei gesti che non conoscono i limiti del tempo. E essi

stessi riapparendo in più luoghi, lungo i secoli e i millenni,

danno la fede nell’eterno ritorno, anch’esso un mito che

nasce nella ripetizione dei gesti ed è proprio il rito –

come voleva Mircea Eliade – che serve a conforto del-

l’esistenza umana.

Miti, riti, tradizioni, proverbi che leggiamo testimoniati

dai nostri latini: un ponte di passaggio obbligato per ac-

cedere al passato e vedere in prospettiva i secoli mo-

derni. Apprendimenti preliminari.



L’analisi dei testi letterari

Poi, più tardi passeggeremo per le vie d’Europa scolpite

dai testi che si rincorrono e si rispecchiano e scopriremo

che Macbeth ripete la sua preghiera al Sonno: «balm of



hurt minds» (atto II , sc. II, v. 38) sull’eco del coro

dell’Hercules furens di Seneca (requies animi, v. 1067),

anch’esso ricco della suggestione del coro del Filottete di

Sofocle: «Sogno ignaro dei dolori, ἴθι, ἴθι μοι παιών» (v.

828) e della splendida Casa del Sonno che Ovidio de-

scrive nelle MetamorfosiSomne, quies rerum, placidis-



sime Somne (11, 623). Questa preghiera al Sonno invaderà

la letteratura italiana almeno da Boccaccio fino a tutto il

’700 e si riverbererà nell’iconografia. 

Ritroveremo quindi l’allegoria della rosa e della vergine,

ben prima del Roman de la Rose e suggerita da quell’at-

mosfera profumata del de rosis nascentibus e dai versi di

Annio Floro e altri ancora, significato raccolto fra gli al-

tri da Poliziano e da Ronsard. 

Troveremo Eloisa, dentro il convento, che ricorda l’eros

vissuto con Abelardo con le parole che Ovidio fa tracciare

alla sua Saffo che scrive a Faone

(her. 15). Mentre qualche decen-

nio prima il significato soffocato

ma infiammato dell’amore al

femminile pure traluceva dalla

lettera di un’altra monaca: Co-

stanza d’Angers (sembra da scar-

tare l’ipotesi che fosse proprio il

destinatario il poeta Baudri,

abate di Bourgueil, a scriversi la

risposta ai suoi cenni di amor

spiritualis a lei inviati: siamo alla

fine dell’XI secolo). Costanza si

ispirava laicamente all’insupe-

rato Cantico dei Cantici, divul-

gatosi nella traduzione latina di

S. Girolamo. Il testo privo delle

sovrastrutture allegoriche ebrai-

che e cristiane è stato confrontato

con gli antichi canti di nozze dei Beduini. 

Poi vedremo come Pope per Newton e Thomas Gray per

Locke ripetano l’elogio grande che Lucrezio scriveva per

Epicuro, quello stesso che con altrettanto afflato ed espli-

cita memoria entra nei versi della Ginestra di Leopardi. 

Troveremo messo a esergo degli Opera omnia di Goethe

quell’Inno alla Natura sottratto all’amico Tobler che lo

aveva riscritto dopo aver tradotto l’inno orfico Alla Na-



tura, pervaso di affascinato slancio stoico per la rerum na-

tura, incanto che brilla di luce propria nell’epistola 41 di

Seneca.


E ascolteremo Prigogine dialogare con Aristotele sul

tempo, come già Heidegger che ad Aristotele dedicava i

suoi corsi universitari sull’essenza del tempo. O Bergson

lettore di Agostino che trasmette a Proust e a Ungaretti

quel sentimento del tempo che conosce solo nella co-

scienza la sua realtà.

A questo meraviglioso immergerci nei dialoghi tra secoli

giungeremo solo quando avremo il bagaglio delle prece-

denti conoscenze e avremo avvertito la consapevolezza

con cui Platone significava la vita: la vita trascorre come

una fiaccola da padre in figlio durante una lampadoforia

(o staffetta con le lampade) e, traduceva piuttosto Lucre-

zio (senza far morire per questo la bellezza della vita che

è sempre un venire in luminis oras), in un perenne rin-

novarsi di aggregazioni di atomi. Allora capiremo che

cosa ha significato l’iniziazione da giovanissimi alla cul-

tura dai suoi primi gradini e apprezzeremo l’eredità di

pensieri ed emozioni che nel naufragio dei millenni ci è

rimasta, confortandoci di eterno.

Emanuela Andreoni Fontecedro

Università RomaTre

Abelardo ed Eloisa.

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Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582

L’

apprendimento è un processo dinamico, obbe-



diente a regole implicite ed esplicite, che fa co-

stantemente appello alla capacità di teorizza-

zione del soggetto in formazione.

L’umana capacità di apprendere si configura come una

sorta di sottointeso-implicito pedagogico, una condizione

che pone la stessa educabilità. 



L’inaggirabilità della teoresi

nell’apprendimento 

L’apprendimento, come luhmanniana disponibilità ad an-

dare incontro a cose nuove modificando i modelli di at-

tesa già imparati, non è un semplice out-put, una mera pre-

stazione, ma una premessa; non un presente di là da

venire, ma un futuro di volta in volta presente

È inaggirabile l’ossatura, la struttura polimorfa e l’aper-

tura alla contaminazione trasversale di natura teoretica del

processo di apprendimento.

Attraverso la concezione di Gardner del bambino come



teorico in erba che apprende attraverso teorie, fino alla de-

nuncia da più parti operata del bisogno di una conoscenza



della conoscenza, ciò che emerge è la trasversalità della

teoresi nel processo di produzione, generazione, della

conoscenza e, ancora, ciò che s’impone alla riflessione è

come il valore educativo di ogni apprendimento sia de-

terminato da un impegno verso la verità e da un’azione

capace di fondere intellezione assenso, intelletto vo-



lontà. L’apprendimento così pensato non è una mera

azione immanente che nasce e culmina in se stessa, ma un

atto di contemplazione.

Apprendere è ricercare

È nel corso del Novecento che l’interesse della comunità

pedagogica si rivolge, sempre con maggior veemenza,

alle modalità non solo di produzione della conoscenza

(riflessione epistemologica in senso stretto), ma, in un’ac-

cezione più generale, allo studio di quella che, sulla scia

di Donata Fabbri, potremmo definire un’epistemologia

operativa, ovvero un’epistemologia ordinata a cogliere le

modalità attraverso le quali la mente prende corpo, im-

pegnata a rintracciare la costruzione delle strutture co-

gnitive e interessata all’elaborazione delle strategie d’uso



dell’intelligenza, alle riformulazioni teoriche che sot-

tendo all’apprendimento. 

Un apprendimento capace di riflettere sulle sue stesse ac-

quisizioni, sulle modalità e sugli antecedenti cognitivi che

ne costituiscono le condizioni di possibilità, capace di ri-

conoscere il ruolo della teoresi nella sua modulazione, non

è una mera procedura euristica, ma espressione della po-

tenzialità di ciascuno di custodire con lo sguardo (teoria)

il mondo attraverso di sé. 

La riflessione metacognitiva, l’analisi dei meccanismi, dei

processi mentali, di quell’insieme di attività che presie-

dono al processo cognitivo, di quel complesso di teorie,

precomprensioni, convinzioni, credenze epistemologiche

radicate in ogni soggetto, diviene pedagogicamente cen-

trale per un’autentica comprensione dei processi di ap-

prendimento. 

È sulla scorta di questa consapevolezza che Gardner si op-

pone alle prestazioni meccanicheritualistiche conven-



zionali, fondate essenzialmente su modalità d’istruzione

e di valutazione, imperanti nelle scuole tradizionali, e ri-

vendica la necessità di realizzare un’educazione al com-

prendere frutto di competenze disciplinari capace di pro-

muovere forme di comprensione generative, profonde,

vere. Questo progetto diviene attualizzabile mediante il ri-

conoscimento del valore delle idee di quel teorico in erba

che è il bambino (queste non si dissolvono come vorrebbe

Piaget, ma vivono una sorta di esistenza sotterranea,

come un cavallo di Troia si riaffermano con forza dopo

essere rimaste a lungo quiescenti). 

Il bambino, attraverso un’opera di esplorazione acquisi-

Teorici in erba. Apprendimento e

contemplazione

Paola Martino

L

A RIFLESSIONE METACOGNITIVA



IL CONOSCERE IL PROPRIO MODO DI CONOSCERE

MA ANCHE LE



PROPRIE CONOSCENZE INGENUE E IMPLICITE

È UN FATTORE DECISIVO E STRATEGICO NELLA PROMOZIONE



DI UN APPRENDIMENTO FRUTTO DELLA RICERCA PERSONALE E IMPEGNATO VERSO LA VERITÀ

.

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