Fine della guerra e avvento del fascismo


Il governo (prima Orlando, poi Nitti) tenne un atteggiamento abbastanza tollerante. I lavoratori ottennero così significativi risultati



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Il governo (prima Orlando, poi Nitti) tenne un atteggiamento abbastanza tollerante. I lavoratori ottennero così significativi risultati:

  • Nelle fabbriche, aumenti salariali e lo storico accordo del 20 febbraio 1919 per la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore

  • Nelle campagne padane e pugliesi, i braccianti conquistarono aumenti di paga e l’imponibile di manodopera (una quantità minima di assunzioni in proporzione alle dimensioni dell’azienda)

  • Al sud, con il «decreto Visocchi» del settembre 1919, il governo operò una parziale redistribuzione delle terre incolte che erano state occupate



  • Il proletariato agricolo e industriale non era l’unico ceto che soffrisse le conseguenze della guerra. Un forte disagio attraversava anche i ceti medi: impiegati colpiti dall’inflazione; ex ufficiali che faticavano a reinserirsi nella vita civile e lamentavano di non ottenere un riconoscimento sociale adeguato

    • Il proletariato agricolo e industriale non era l’unico ceto che soffrisse le conseguenze della guerra. Un forte disagio attraversava anche i ceti medi: impiegati colpiti dall’inflazione; ex ufficiali che faticavano a reinserirsi nella vita civile e lamentavano di non ottenere un riconoscimento sociale adeguato



    La situazione dopo la fine della prima guerra mondiale

    • La situazione dopo la fine della prima guerra mondiale



    Gennaio 1919 nasce il Partito Popolare Italiano (PPI):

    • Gennaio 1919 nasce il Partito Popolare Italiano (PPI):

    • Rientro a pieno titolo dei cattolici sulla scena politica

    • Ciò accade in concomitanza con la richiesta di sostituire il sistema uninominale (per ogni collegio viene eletto il candidato che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti) con un sistema proporzionale (i deputati di ogni forza politica sono designati in maniera corrispondente alla percentuale di suffragi ricevuti su scala nazionale). Il proporzionale rischiava di far ottenere ai socialisti una valanga di voti  i cattolici furono finalmente autorizzati dal Vaticano a costituire un loro partito politico, il PPI appunto, il cui era leader era don Luigi Sturzo.

    • Il PPI si proponeva come forza aconfessionale (benché ispirata ai principi e agli ideali cristiani) e interclassista (mirava cioè ad una pacifica composizione degli interessi delle varie classi sociali, in particolare del proletariato e della borghesia), preoccupata delle esigenze dei ceti deboli



    Queste elezioni segnarono una svolta, esse furono le prime a tenersi col sistema proporzionale

    • Queste elezioni segnarono una svolta, esse furono le prime a tenersi col sistema proporzionale

    • I risultati furono: una netta sconfitta per i liberali e un grande successo per i partiti di massa (il PPI al 20,6% con 100 seggi; il PSI al 32,4% con 156 seggi)

    • Per la prima volta le masse popolari godevano di una effettiva rappresentanza sociale e politica. Tuttavia, le divisioni interne minavano la forza di queste organizzazioni popolari:

      • nei cattolici, quella fra i democratici cristiani, favorevoli a uno sviluppo della solidarietà sociale, e i clericali conservatori;
      • nei socialisti, quella fra riformisti e rivoluzionari


    Divisione tra i massimalisti (espropriazione delle ricchezze dei capitalisti, rivoluzione sociale sull’esempio dei bolscevichi russi, rifiuto di ogni collaborazione con il governo borghese) e i riformisti di Turati e Treves (ottenere riforme sociali importanti per i lavoratori con il lavoro parlamentare e la collaborazione con altri partiti)

    • Divisione tra i massimalisti (espropriazione delle ricchezze dei capitalisti, rivoluzione sociale sull’esempio dei bolscevichi russi, rifiuto di ogni collaborazione con il governo borghese) e i riformisti di Turati e Treves (ottenere riforme sociali importanti per i lavoratori con il lavoro parlamentare e la collaborazione con altri partiti)



    Rabbia borghesia aumenta per non intervento di Giolitti (tornato alla guida del governo nel 1920) durante gli scioperi, che in effetti sbollirono da sé

    • Rabbia borghesia aumenta per non intervento di Giolitti (tornato alla guida del governo nel 1920) durante gli scioperi, che in effetti sbollirono da sé

    • Giolitti invece fece intervenire l’esercito per far sì che D’Annunzio e i suoi abbandonassero Fiume, la quale fu dichiarata città libera (l’Italia intanto poteva annettersi l’Istria, in seguito ad un accordo con la Jugoslavia)



    le tre più importanti decisioni prese da Giolitti…

    • le tre più importanti decisioni prese da Giolitti…

    • neutralità dello stato di fronte all’occupazione delle fabbriche;

    • liquidazione della questione di Fiume;

    • interventi finalizzati al risanamento della finanza pubblica (abolizione prezzo politico del pane; nominatività dei titoli azionari per un maggior controllo fiscale; tassa di successione)

    • … gli costarono l’ostilità della borghesia e dei ceti medi




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