Fine della guerra e avvento del fascismo


socialisti negarono il loro appoggio a Giolitti



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Anche i socialisti negarono il loro appoggio a Giolitti, quindi alle elezioni del maggio 1921 Giolitti formò il Blocco nazionale (liberali, nazionalisti e anche esponenti fascisti): da un lato egli pensava di poter controllare il neonato movimento e sfruttarne i crescenti consensi; dall’altro voleva coagulare le forze conservatrici in funzione antisocialista e antipopolare

  • Anche i socialisti negarono il loro appoggio a Giolitti, quindi alle elezioni del maggio 1921 Giolitti formò il Blocco nazionale (liberali, nazionalisti e anche esponenti fascisti): da un lato egli pensava di poter controllare il neonato movimento e sfruttarne i crescenti consensi; dall’altro voleva coagulare le forze conservatrici in funzione antisocialista e antipopolare

  • Il PSI perse voti ma si confermò partito di maggioranza relativa; il PPI aumentò i propri seggi

  • Giolitti dopo questo fallimento diede le dimissioni: non solo non aveva indebolito i partiti di massa, ma aveva ormai dato anche legittimità al fascismo (che entrarono in parlamento con 35 deputati)

  • Il governo passò prima a Bonomi, poi a Facta

  • http://www.raistoria.rai.it/articoli/fascismo-la-nascita/7154/default.aspx (Fascismo: la nascita; 5 minuti)







http://youtu.be/t59zAIW1UB0?t=7m9s

  • http://youtu.be/t59zAIW1UB0?t=7m9s

  • (circa mezz’ora, fino al 40° minuto)



Mussolini fu esponente di spicco dell’ala radicale del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista “Avanti!” dal 1912.

  • Mussolini fu esponente di spicco dell’ala radicale del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista “Avanti!” dal 1912.

  • Nel 1914, scoppiata la guerra, il PSI si schierò per il non-intervento dell’Italia; Mussolini, invece, fu un convinto interventista e abbandonato l’ “Avanti!”, fondò “Il Popolo d’Italia” (dal 1° agosto 1918 cambiò il sottotitolo da “quotidiano socialista” a “quotidiano dei combattenti e dei produttori”), in seguito a ciò fu espulso dal PSI.











23 marzo 1919 Mussolini fondò (nel salone del Circolo dell’Alleanza industriale e commerciale, in piazza San Sepolcro a Milano) i Fasci italiani di combattimento

  • 23 marzo 1919 Mussolini fondò (nel salone del Circolo dell’Alleanza industriale e commerciale, in piazza San Sepolcro a Milano) i Fasci italiani di combattimento

  • come simbolo il fascio littorio (emblema del potere nella Antica Roma)

  • Si proponeva come antipartito, con un programma (pubblicato il 6 giugno 1919 su “Il Popolo d’Italia”) decisamente spostato a sinistra, repubblicano e anticlericale, che fondeva insieme i concetti di nazione e socialismo rivoluzionario:

    • audaci rivendicazioni sociali, come il diritto di voto per le donne, l’abolizione del Senato di nomina regia, la richiesta di una imposta a carattere progressivo sul capitale;
    • politica estera aggressiva per valorizzare l’Italia nel mondo.
  • Sostenuto dal mito della forza e della violenza rigeneratrice (eredità dell’interventismo): la prima azione pubblica dei Fasci fu l’incendio della sede milanese dell’ «Avanti!» nell’aprile 1919



Nell’antica Roma il fascio littorio, di origine etrusca, era l’insegna del potere dei magistrati. Era formato da verghe di betulla e olmo legate intono a una scure, simbolo della potestà di punire. Veniva portato sulla spalla sinistra dai littori, che precedevano il magistrato.

  • Nell’antica Roma il fascio littorio, di origine etrusca, era l’insegna del potere dei magistrati. Era formato da verghe di betulla e olmo legate intono a una scure, simbolo della potestà di punire. Veniva portato sulla spalla sinistra dai littori, che precedevano il magistrato.

  • Divenne poi l’insegna del PNF (1921) e insieme all’espressione «duce», rappresentò il richiamo al mito della grandezza di Roma antica







Programma dei Fasci italiani di combattimento, pubblicato il 6 giugno 1919 su «Il Popolo d’Italia»

  • Programma dei Fasci italiani di combattimento, pubblicato il 6 giugno 1919 su «Il Popolo d’Italia»

  • Per il problema politico: Noi vogliamo: a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne. b) Il minimo di età per gli elettori abbassato ai I8 anni; quello per i deputati abbassato ai 25 anni. c) L'abolizione del Senato. d) La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato. e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell'industria, dei trasporti, dell'igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.




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