N. 10, ottobre 2016
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Gazzetta Svizzera, 27.000 copie di tiratura, è il mensile
che raggiunge e informa gli svizzeri residenti in Italia.
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54.000 lettori
di
Pubblicati dall’editore Armando Dadò di Locarno
Max Frisch, “Dal Diario berlinese”
“Dal Diario berlinese” esce a completamento
delle pubblicazioni dedicate a Max Frisch nella
collana “I Cristalli – Helvetia nobilis”. L’originale
Aus dem Berliner Journal, pubblicato da Suhr-
kamp è stato un grande successo editoriale del
2014. Il diario racconta gli anni vissuti a Berlino
– pubblicato a venti anni dalla morte di Frisch,
come da suo volere testamentario – e mostra
in presa diretta i personaggi che hanno animato
la città tedesca. Oltre che della sua vita privata
e della sua opera, le pagine del diario ritraggo-
no i numerosi scrittori frequentati da Frisch – H.
M. Enzensberger, Günter Grass, Uwe Johnson,
per citarne alcuni – e soprattutto riportano in
vita la Berlino divisa in due dal muro e la sua
intensa scena culturale.
La traduzione è stata affidata a Mattia Mantova-
ni, che ben conosce l’opera di Max Frisch. L’in-
troduzione è di Goffredo Fofi, giornalista e critico
italiano, esperto indipendente di Pro Helvetia.
Il libro dell’alpe di Giuseppe Zoppi
Giuseppe Zoppi è stato – con Plinio Martini – il
più famoso scrittore valmaggese. È stato an-
che direttore della Scuola Magistrale e docente
di letteratura italiana al Politecnico di Zurigo,
tenendo alto il prestigio della sua valle e del
Cantone.
I suoi racconti, che narrano della semplice e du-
ra vita alpina, sono stati pubblicati ripetutamen-
te anche in Italia e letti per decenni nelle scuole
del Canton Ticino. Col passare degli anni altri
nomi sono saliti alla ribalta, ma la qualità dei
testi di Zoppi e la sua capacità di ricreare con le
parole un mondo scomparso fanno sì che pos-
sa essere letto anche dalle nuove generazioni.
A questo scopo, su desiderio della figlia, è sta-
ta curata una nuova edizione del libro basata
su quella del 1946, l’ultima in vita dell’autore,
corredata da uno studio introduttivo di Yasmi-
ne Tonini di Cavergno e una nota alle varianti
editoriali, da un inserto con immagini d’epoca
e un’appendice con i racconti tratti dalla prima
edizione.
PRIMO AGOSTO
– Prima festa Nazionale Svizzera celebrata da due piccoli
gemellini (tutta la famiglia Petitpierre) rossocrociati in quel del lago di Garda
(S. Felice del Benaco).
Circolo Svizzero di Roma
Assemblea Generale
È convocata L’ASSEMBLEA GENERALE del
Circolo Svizzero per il giorno 5 ottobre 2016
alle ore 18.00, presso l’Hotel Victoria, Roma
via Campania, 41, in prima convocazione ed
in seconda convocazione, il giorno 5 ottobre
2016 alle ore 19.00, presso l’Hotel Victoria,
Roma via Campania, 41.
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Non c’è
stato un effetto Parmelin
Il secondo UDC in governo non ha
comportato una svolta a destra di rilievo
Poco dopo il suo arrivo, il nuovo consiglie-
re federale UDC Guy Parmelin ha congelato
un progetto di armamento strategico del
suo predecessore. Ha pure provocato uno
scandalo politico. Ma la sua elezione non ha
comportato finora una svolta a destra del
governo.
A priori, Ueli Maurer sembrava aver trasmes-
so al suo successore e collega di partito
Guy Parmelin un dipartimento federale della
difesa, della protezione della popolazione
e degli sport (DDPS) ben ordinato. Il Parla-
mento aveva approvato a partire dal 2015
i principali aspetti dell’evoluzione dell’eserci-
to e i mezzi finanziari sufficienti erano pure
stati garantiti: la maggioranza borghese ha
chiaramente detto a più riprese nelle due Ca-
mere che l’esercito disporrà di 5 miliardi di
franchi all’anno e che, nonostante lo smacco
della votazione popolare, l’aereo da combat-
timento sarebbe presto nuovamente iscritto
nella lista degli acquisti.
Ma il vodese di 57 anni non ha approfittato
a lungo del periodo di calma che caratte-
rizza l’entrata in funzione. È stato subito
confrontato con una serie di problemi interni
dell’esercito. Contro ogni aspettativa, il nuo-
vo ministro della difesa ha congelato a fine
marzo il progetto di difesa aerea al suolo
BODLUV, lanciato dal suo predecessore con
un bilancio di parecchi miliardi per acquista-
re un sistema di difesa terra-aria. Di fronte
ai media, Guy Parmelin ha giustificato que-
sta scelta dichiarando che il rinnovo della
difesa contraerea dovrebbe essere meglio
coordinato con l’acquisizione dei nuovi aerei
da combattimento. Questa decisione avreb-
be però dovuto essere motivata dalle lacune
che presentavano i due sistemi di difesa valu-
tati e dal fatto che la commissione incaricata
del progetto vuole in ogni caso acquistare
una prima serie di missili terra-aria, nell’am-
bito del prossimo programma d’armamento.
Maurer contro Parmelin
È interessante notare che i due consiglieri
federali UDC si sono contraddetti pubbli-
camente, fatto abbastanza inusuale nelle
pratiche governative svizzere. A richiesta
dei media, Ueli Maurer ha spiegato che non
capiva il colpo di freno di Parmelin, poiché
il progetto BODLUV si era svolto senza inci-
denti. L’attuale capo del DDPS non è però
di questo parere e ha ordinato un’inchiesta
amministrativa. Vuole così chiarire non sol-
tanto quello che non ha funzionato bene nel
progetto BODLUV, ma anche quali ufficiali
hanno divulgato informazioni confidenziali
sull’acquisto dei missili.
È probabile che Guy Parmelin non abbia
agito unicamente di sua iniziativa, ma anche
sotto pressione del suo partito. Attualmente
deve compensare la mancanza di leadership
che l’UDC rimprovera al suo predecessore
Ueli Maurer. Ciò potrebbe spiegare perché
il nuovo ministro della difesa ha annunciato
un giorno dopo il congelamento del progetto
BODLUV che si sarebbe separato dal coman-
dante in capo dell’esercito André Blattmann.
L’UDC rimprovera a quest’ultimo di aver
contribuito, sotto la direzione di Ueli Mau-
rer, a una riforma dell’esercito che implica
una riduzione delle truppe. Come vuole l’uso
in simili circostanze, Guy Parmelin smenti-
sce che la partenza anticipata in pensione
di André Blattmann entro il marzo 2017 sia
dovuta a ragioni di fondo. Ma il nervosismo
in seno alla direzione dell’esercito è invece
apparso al suo colmo in occasione di un
intervento di André Blattmann davanti agli
ufficiali di Stato maggiore generali. Egli ha
definito traditore il militare che aveva tra-
smesso documenti sulla manutenzione del
progetto BODLUV durante l’emissione TV
“Rundschau” , aggiungendo che si rallegra-
va di poterlo “vederlo portare al patibolo, in
senso figurato”.
Il passo falso sui privilegi fiscali
Ma Guy Parmelin ha lui stesso commesso un
passo falso nei primi mesi del suo mandato.
Questo ex-vignaiuolo ha sostenuto verso il
Consiglio federale un esonero fiscale nella
vendita di terreni agricoli, precisamente nel
momento in cui era lui stesso ancora pro-
prietario di un terreno edificabile che ha
ceduto poco dopo al fratello. Quando il gior-
nale “Blick” ha rivelato il procedimento, in un
primo tempo, Guy Parmelin non ha ricono-
sciuto che avrebbe dovuto ricusarsi quando
il Consiglio federale ha trattato il tema del
privilegio fiscale per i terreni edificabili in
zona agricola. Per finire ha concesso, sotto
il fuoco delle critiche, che la sua decisione
era difendibile sul piano giuridico, mentre
aveva invece commesso un errore politico.
Mentre i media svizzero-tedeschi, in mag-
gioranza hanno criticato la sua mancanza di
sagacia, la stampa romanda ha, da parte
sua, pensato a una macchinazione contro
il “suo” consigliere federale. La critica de-
gli Svizzero-tedeschi ha rivelato una certa
condiscendenza verso la Svizzera romanda.
L’elezione di un secondo rappresentante
dell’UDC in Consiglio federale al posto della
consigliera federale PBD Eveline Widmer-
Schlumpf non ha finora comportato una svol-
ta a destra di un certo rilievo. Nel migliore
dei casi la doppia rappresentanza dell’UDC
potrebbe portare a una politica borghese in
materia di finanze. Per quanto concerne i
documenti strategici – la politica europea e
l’asilo – l’UDC non è in posizione dominante
in governo, anche con due rappresentanti.
In materia di politica europea in particolare,
i due consiglieri dell’UDC sono minoritari di
fronte ai due consiglieri federali PLR e alla
consigliera federale PDC Doris Leuthard,
nonché ai due rappresentanti del PS, che
danno la più alta priorità al mantenimento
degli accordi bilaterali e vogliono evitare ad
ogni costo una rottura con l’UE. La politica
d’asilo non ha tratto profitto nemmeno essa
dal rafforzamento della presenza dell’UDC in
Consiglio federale. I due consiglieri UDC si
son visti rifiutare la richiesta di un inaspri-
mento del controllo della frontiera sud da
parte dell’esercito per intercettare eventua-
li rifugiati. Non bisogna però escludere un
cambiamento di posizione in Consiglio fede-
rale qualora la questione dell’asilo diventas-
se critica nel corso dell’estate.
Markus Brotschi
Corrispondente del “Bund”
e del “Tages Anzeiger”
Guy Parmelin, consigliere federale.